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“Storie di piombo”, il docufilm di Toni Andretta sugli anni di piombo al Cinema Esperia di Padova il 10 maggio

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Nell’ambito dell’O-maggio al Veneto che il Cinema Esperia, di via Chiesanuova n. 90, a Padova, dedica ad occasioni di conoscenza del nostro territorio, il 10 maggio alle ore 21.00 verrà proiettato il docufilm “Storie di piombo” di Toni Andreetta, presentato nello spazio della Regione alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Alla serata saranno presenti il regista Toni Andreetta e alcuni suoi collaboratori. Parteciperà anche il professor Fabrizio Ferrari dell’Università di Padova, per approfondire l’argomento con un dibattito che coinvolgerà il pubblico.

Il film racconta la Padova degli anni di piombo, quando, alla fine degli anni ’70, tra terrorismo e teoremi (il 7 aprile è ricorso il 37° anno dalla retata firmata dal giudice Calogero), la città fu uno dei centri vitali della lotta armata allo Stato. Tra documentazione e dramma, Toni Andreetta, regista e docente al DAMS padovano, con questo lavoro ha inteso appunto ripercorrere la vita sociale e politica alla fine degli anni ’70 a Padova, raccogliendo testimonianze di quel tempo, per poter disegnare un quadro ampio e variegato, ora filtrato dalla distanza del tempo, della città di allora.

Voce su tutte quella di Sabino Acquaviva, scomparso alla fine del 2015, sociologo e scrittore autorevole, noto nel mondo per il suo libro “L’eclissi del sacro nella civiltà industriale”. In quel periodo Acquaviva fu senza dubbio protagonista importante, in quanto preside della facoltà di Scienze Politiche a Padova, negli anni 1977-1978 (in precedenza era stato anche a Trento), dove tornò dopo la metà degli anni ’80: “gli strumenti ideologici di sovversione e rivoluzione utilizzati dai ribelli di allora – racconta Acquaviva – appartenevano al passato, quindi destinati al fallimento. Mentre forse il futuro del mondo si stava preparando nei laboratori, nei centri di ricerca scientifica tra coloro che lavoravano senza avere coscienza del significato politico di quanto andavano facendo”.

Strutturato con inserti giornalistici dell’epoca, intervallati da elementi di finzione, il film, prodotto da Michele Parisi con la consulenza scientifica di Carlo Alberto Zotti, per stessa volontà del regista, non vuole essere necessariamente un documentario tout court.

Spiega Andreetta: “Era da tempo che avvertivo la spinta a documentare, attraverso i racconti e le immagini della Padova di allora, quanto avevo vissuto di quella temperie, oggi quasi del tutto rimossa, ma soprattutto quanto rimane oggi nella memoria della gente, tuttavia il docufilm non vuole essere una ricostruzione storico-documentaria di quegli anni, si tratta piuttosto di una rilettura sul piano emozionale di quei tempi in cui i giovani di autonomia operaia oltre al modello marxista-leninista e alle elaborazioni teoriche di Toni Negri, si appoggiavano alle opere di pensatori come Deleuze, Guattari, Foucault”.

Meno rievocazione dei fatti quindi, e più spazio a ciò che rimane, come emozione, nel cuore della memoria di quegli anni difficili e pericolosi, quando Padova, definita allora dalla stampa “città laboratorio degli opposti estremismi” era centro nevralgico di fermenti universitari, in cui agivano gruppi sovversivi ed eversivi, di sinistra ma anche, in maniera non certo minore, di destra.

Con “Storie di piombo” quindi Andreetta ricodifica il periodo più oscuro della nostra Repubblica, che non risparmiò il Nordest da una scia di atti criminosi che ancora oggi mantengono viva la ferocia di un’epoca ancora tutta da sedimentare e comprendere.

Biglietto unico: € 4 – per info: cinema esperia.pd@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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