Home Eventi “Señorita Marìa” vince il 66. Trento Film Festival, tutti i vincitori

“Señorita Marìa” vince il 66. Trento Film Festival, tutti i vincitori

La straordinaria e commovente storia di una donna nata uomo alle pendici delle Ande, tra fede, discriminazione e coraggio: è “Señorita Marìa – La falda de la montaña” (Colombia, 2017), del regista Ruben Mendoza, il film vincitore del 66. Trento Film Festival.

La giuria internazionale – composta dallo scrittore italiano Paolo Cognetti, dall’artista e direttore del Dutch Mountain Film Festival Toon Hezemans, dalla produttrice cinematografica inglese Katie Moore, dal regista cinematografico altoatesino Ronny Trocker e dalla critica cinematografica, sceneggiatrice e produttrice giapponese Emi Ueyama – ha assegnato il prestigioso Gran Premio “Città di Trento” – Genziana d’Oro al miglior film con la seguente motivazione: “Decretato vincitore unanime, questo film meravigliosamente realizzato mostra come una piccola storia ambientata in un villaggio possa abbracciare i temi più ampi della contemporaneità, risuonando oltre gli angusti confini del paesaggio montano. Forse più forte di qualsiasi protagonista di film di montagna, Marìa ha bisogno di molto coraggio per essere se stessa, ferma nella convinzione di fare la volontà di Dio. Con un’enorme attenzione ai dettagli, sensibilità e nessuna tensione al ridicolo, il regista ci invita a immergerci nel mondo di Marìa, a vedere attraverso i suoi occhi. Mentre l’accompagniamo in momenti intimi, condividendo pensieri ed emozioni, la musica aggiunge un ulteriore livello alla storia, portandoci alla scoperta di un personaggio memorabile”.

Il film conduce lo spettatore nella vita di Miss Marìa Luisa, una donna di 45 anni nata uomo a Boavita, villaggio cattolico e conservatore incastonato nelle Ande. Dietro quella che sembra essere una vicenda di conflitti di genere e identità si cela molto di più: una storia familiare amara e inimmaginabile, sullo sfondo della dura vita rurale in Colombia.

Il Premio del Club Alpino Italiano – Genziana d’Oro al miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna è stato assegnato al documentario “The Dawn Wall” di Peter Mortimer e Josh Lowell (Austria/Stati Uniti, 2017), racconto della straordinaria impresa sulla Dawn Wall con cui, nel gennaio 2015, Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson hanno catturato l’attenzione del mondo aprendo una via apparentemente impossibile di 915 metri sulla leggendaria parete di El Capitan, nello Yosemite National Park.

Così la giuria in merito al film: “Narrazione impeccabile, fotografia intelligente e sapiente uso di filmati d’archivio, oltre a un ritmo fantastico e uno sviluppo sottile dei personaggi contribuiscono a rendere The Dawn Wall molto più di un film di alpinismo. Spaccato su un mondo di cui si sa poco o niente, la pellicola rende l’arrampicata accessibile anche a chi non la pratica. La passione e la determinazione di Tommy per il suo progetto e i drammatici eventi che si trova a superare sono certamente d’ispirazione, ma ciò che più commuove è la sua umanità. Tommy utilizza l’arrampicata per riemergere dal fallimento, possiamo osservare le sue debolezze ed essergli accanto mentre procede verso l’obiettivo – con umiltà, senso dell’umorismo e generosità. Quando il sole sorge sulla Dawn Wall ci rimane un senso di realizzazione, ottimismo e una coscienza molto più profonda di cosa significhi l’arrampicata in parete”.

Il Premio della Città di Bolzano – Genziana d’Oro al miglior film di esplorazione o avventura va al documentario “The Last Honey Hunter” di Ben Knight (Stati Uniti, 2017) con la seguente motivazione: “Vera e propria avventura in un mondo ben poco conosciuto, The Last Honey Hunter indaga una pratica unica e uno stile di vita, in un’esplorazione che porta i registi ben fuori dalle loro comfort zone. Riprese innovative realizzate con tecniche proprie dei film d’avventura e di arrampicata ci catapultano al centro dell’azione. Sequenze spettacolari e vertiginose permettono al pubblico di vivere un’esperienza in prima persona, lasciandoci pieni di meraviglia in egual modo per il lavoro del protagonista e per quello della troupe”.

La Genziana d’Argento al miglior contributo tecnico-artistico è stata assegnata a “Braguino” di Clément Cogitore (Francia, 2017) con la seguente motivazione: “La regia incredibilmente coraggiosa di questo film ci trasporta in un luogo remoto che non potrebbe essere più lontano dalle nostre vite, ma che in qualche modo costituisce una metafora della società in cui viviamo. Veniamo calati all’interno della famiglia e ne diventiamo parte, immersi nella sua quotidianità inusuale. Un montaggio e delle scelte sonore eccellenti mostrano senza dire e ci coinvolgono subito nella storia, mentre osserviamo le bizzarre interazioni dei bambini e simpatizziamo con persone la cui scelta di vita sembra essere a rischio”.

La Genziana d’Argento al miglior cortometraggio è stata assegnata a “Imagination” di David Mossop (Canada, 2017) con la seguente dichiarazione: “La prima nevicata d’inverno porta sempre la gioia con sé, e questo film è quattro minuti di gioia pura. Con una narrazione intelligente, una produzione estremamente complessa e un’attenta considerazione di ogni dettaglio siamo trasportati in un mondo che la maggior parte di noi ha dimenticato. Un luogo dove tutto è possibile e l’unico limite è la nostra immaginazione”.

Il Premio della Giuria è andato a “Köhlernächte” di Robert Müller (Svizzera, 2017) con la seguente motivazione: “Con una fotografia sapiente e una narrazione immersiva, questo film documenta magnificamente una comunità calata nelle tradizioni e la sua passione e determinazione nel mantenere vivi i propri costumi. Sequenze splendidamente girate che mostrano un mestiere tramandato per generazioni trasmettono l’importanza di un’usanza viva e del patrimonio culturale che rappresenta. Personaggi coinvolgenti rendono vitale questo processo, e gli sforzi dei giovani sostenitori di questa antica professione ci danno speranza per la sua sopravvivenza, insieme a quella della comunità”.

Menzione Speciale a “Lorello e Brunello” di Jacopo Quadri (Italia, 2017). Per la giuria “Il film apre uno spaccato su uno stile di vita che ci passa davanti ogni giorno, e ci invita ad aprire gli occhi. Attraverso l’osservazione sottile e lo studio attento dei personaggi ci viene ricordato che non è necessario andare lontano per sperimentare qualcosa di nuovo. Con un montaggio intelligente e meticoloso esploriamo le vite di gente comune e li osserviamo mentre diventano eroi a pieno titolo”.

Per maggiori informazioni: https://trentofestival.it

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