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A Biografilm Festival anteprime da Cannes, Berlino e Sundance

Da Cannes approda a Bologna “Libre” di Michel Toesca. Da Berlino arriva l’Orso d’Oro “Touch Me Not” di Adina Pintilie e dal Sundance Film Festival “We the Animals” di Jeremiah Zagar. E in anteprima mondiale per Biografilm “Renzo Piano” di Carlos Saura.

Torna a Bologna Biografilm Festival – International Celebration of Lives, il festival cinematografico che indaga le nuove tendenze del documentario e della fiction internazionali. Il tradizionale appuntamento con il meglio del cinema documentario e biografico contemporaneo e con le anteprime più attese si terrà dal 14 al 21 giugno 2018.

Ma quest’anno il festival, grazie anche a numerose nuove collaborazioni che saranno annunciate nel dettaglio nel corso delle prossime settimane, si espanderà in una serie di eventi in avvicinamento, che a partire dall’1 giugno offriranno appuntamenti quotidiani con anteprime, anticipazioni e proiezioni speciali organizzate da o in collaborazione con Biografilm.

Anche per questa quattordicesima edizione Biografilm Festival conferma di avere uno sguardo sempre attento per i film più attesi e celebrati nei grandi eventi cinematografici internazionali e porta a Bologna in anteprima italiana diversi titoli a poche settimane dai loro passaggi nei più prestigiosi festival del mondo.

Direttamente dalla selezione ufficiale del Festival di Cannes approderà a Biografilm il documentario “Libre” di Michel Toesca.
Nella Val Roia, divisa tra la Francia e l’Italia, ogni giorno decine di migranti cercano di superare il confine in cerca di una vita migliore. Ma in questo limbo chiuso fra due Stati, le politiche sull’immigrazione rendono loro impossibile l’ingresso sul territorio francese. Cédric Herrou, un contadino della Valle, per questi ragazzi è un eroe: da anni offre ospitalità a tutti i giovani e le famiglie che, senza avere altro posto dove andare, restano bloccati sul confine. Grazie all’aiuto di amici e volontari, Cédric sfida con coraggio le istituzioni francesi. Osservando senza filtri questa situazione drammatica, “Libre” denuncia, o meglio, urla ai quattro venti l’urgenza di un intervento da parte delle istituzioni.

Dalla Berlinale arriva invece il film premiato quest’anno con l’Orso d’Oro, la sorprendente quanto discussa opera prima di Adina Pintilie, “Touch Me Not”.
Una regista e i suoi personaggi si avventurano insieme in una ricerca personale sull’intimità. Sul confine sottile tra realtà e finzione, “Touch Me Not” segue i percorsi emotivi di Laura, Roman e Christian, lanciando uno sguardo profondamente empatico sulle loro vite. Desiderosi di trovare una forma di intimità eppure anche profondamente terrorizzati da essa, sono al lavoro su se stessi per superare vecchi schemi mentali, tabù e meccanismi di difesa, per trovarsi finalmente liberi dalle proprie paure. Un film che racconta come possiamo trovare l’intimità nei modi più inaspettati e come amarci l’un l’altro senza perdere noi stessi.

Dal programma dell’ultimo Sundance Film Festival, dove è stato premiato con il Next Innovator Award sorprendendo il pubblico e la critica, che lo ha definito “il nuovo Moonlight”, arriva infine “We the Animals”, diretto da Jeremiah Zagar e tratto dall’omonimo romanzo di Justin Torres, distribuito in Italia da Bompiani con il titolo “Noi gli animali”.
Manny, Joel e Jonah si fanno largo nell’infanzia e rispondono come possono al precario affetto dei loro genitori: il padre è di Puerto Rico, la madre di Brooklyn, e il loro amore è di quelli impegnativi, pericolosi, capaci di fare e disfare una famiglia molte volte. La vita in casa è intensa e totalizzante, in un continuo oscillare tra lacrime ed euforia. Mentre Manny e Joel crescendo diventando sempre più simili a loro padre, Jonah, il fratello più giovane, abbraccia un mondo di immaginazione che è solo suo.

Biografilm Festival ospiterà anche l’attesa anteprima mondiale di “Renzo Piano”, il film in cui Carlos Saura racconta il processo creativo del celebre architetto italiano, tra i più stimati al mondo, autore tra le altre cose del Centre Pompidou di Parigi, dell’Auditorium Parco della Musica a Roma e degli edifici del New York Times.
Quando cresci con l’idea che costruire è un’arte, ogni volta ti sembra di assistere a un miracolo. Così è per Renzo Piano. A raccontare questo genio dell’architettura è un genio del cinema, Carlos Saura, che segue Piano nella progettazione del Centro Botìn a Santander, in Spagna. Il racconto diventa presto riflessione sul processo creativo. Per capire che l’arte, sia essa cinema o architettura, non è un atto prevedibile. Spesso è un po’ come guardare al buio: prima di capire ciò che accadrà, bisogna dare il tempo agli occhi di adattarsi.

Per maggiori informazioni: www.biografilm.it

 

 

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