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Nastro della Legalità per la tv a “Prima che la notte” di Daniele Vicari

Un premio al cinema, anche per la televisione, che esprime e difende il valore civile di condanna e resistenza contro ogni mafia

Roma, 23 maggio 2018 – Nasce il Nastro della Legalità, un nuovo riconoscimento che i Giornalisti Cinematografici SNGCI dedicano – in collaborazione con Trame Festival dei libri sulle mafie di Lamezia Terme – al cinema e alla televisione che esprime e difende il valore civile di condanna e resistenza contro ogni mafia.

Il 24 giugno prossimo a Lamezia – nella serata di chiusura di Trame, il prestigioso festival di libri sulle mafie giunto alla sua ottava edizione – il Nastro sarà consegnato ad un film uscito in sala quest’anno; il primo Nastro della Legalità per la tv va invece proprio al film che oggi, in prima serata su Rai 1 sigla la Giornata Nazionale per la Legalità.

È “Prima che la notte” di Daniele Vicari, con protagonista Fabrizio Gifuni, dedicato alla figura di Giuseppe Fava, giornalista antimafia assassinato a Catania nel 1984. Il premio verrà consegnato dai Giornalisti Cinematografici martedì 29 maggio a Roma nel corso della serata dei Nastri d’Argento al Museo MAXXI.

Una coproduzione tra Rai Fiction e IIF – Italian International Film, prodotto da Fulvio e Paola Lucisano, il film è tratto dall’omonimo libro scritto da Claudio Fava (figlio di Pippo Fava) con Michele Gambino, sceneggiatura di Claudio Fava, Michele Gambino, Monica Zapelli e Daniele Vicari.

“Prima che la notte” racconta il rientro a Catania di Pippo Fava dopo una stagione romana da autore e sceneggiatore e il suo ritorno al giornalismo con la fondazione e la direzione di una testata libera, in conflitto con l’imprenditoria locale e la mafia che tentano di costringere il giornale alla chiusura. Con l’aiuto del figlio Claudio e di una redazione di giovani al suo fianco, tra cui molti volontari universitari, Fava non rinuncia al progetto di un giornalismo indipendente dal potere politico ed economico e fonda “I Siciliani”, mensile in prima linea nella denuncia al sistema di potere dei Cavalieri del lavoro, a cominciare dalle loro frequentazioni con il boss Nitto Santapaola. Sarà lui il mandante del suo assassinio, ma dopo la sua morte i giovani allievi continueranno, nonostante le pressioni e le incertezze. Sono proprio quei ‘carusi’ a raccogliere il testimone di un giornalismo fatto di verità, essenziale in una società democratica e libera.

Come ha detto Daniele Vicari: “Prima che la notte vuole semplicemente raccontare questo: è stato feroce l’assassinio di Fava, ferocissimo, ma tragicamente ‘inutile’, perché i suoi allievi ne hanno continuato l’opera, è per questo che abbiamo fatto un film sul futuro e non sul passato”.

Per Claudio Fava: “Come il libro, il film evita di raccontare degli eroi inimitabili, lontani, astratti. Evitando la commemorazione e la liturgia, racconta una storia di vita e non di morte”.

Una storia che i Giornalisti Cinematografici SNGCI, non solo in omaggio a Fava e alla sua tenace resistenza, non possono non ricordare.

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