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Poker di italiani al Festival di Toronto con Sorrentino, Garrone, Minervini e De Angelis

Il cinema italiano ha appena confermato un trend positivo agli Italian Screenings, l’unico mercato annuale del nostro cinema, con scambi e contratti chiusi a decine con buyers da tutto il mondo. E una conferma ulteriore di peso di questo trend arriva dal Festival di Toronto (6-16 settembre), il grande appuntamento del cinema nordamericano e globale, con una line-up di altissimo profilo con nostri autori molto amati oltreoceano.

“Loro” di Paolo Sorrentino, in anteprima mondiale nella sua versione internazionale, come un unico film, è stato invitato nella sezione Masters. Da qui il film, che ha una distribuzione statunitense e canadese, inizierà il suo viaggio internazionale.

In Special Presentation, che insieme ai Gala equivale al concorso per Toronto, è stato selezionato “Dogman” di Matteo Garrone. Decine i paesi che distribuiranno il film, inclusi gli Stati Uniti e il Canada che proprio a Toronto lanceranno “Dogman” per le uscite nordamericane.

Dal concorso di Venezia arriva il nuovo film di Roberto Minervini, “What You Gonna Do When the World’s on Fire?”, riflessione sull’intensificarsi dell’odio razziale negli Stati Uniti e ritratto di una comunità afroamericana che combatte per avere giustizia.

E sempre in anteprima mondiale il nuovo potente film di Edoardo De Angelis, “Il Vizio della Speranza”, in Contemporary World Cinema.

E si attende prossimamente l’annuncio di un’altra anteprima mondiale.

Sono da segnalare anche le co-produzioni che in quota minoritaria battono bandiera tricolore: “Imminente, immanente” di Carlo Francisco Manatad in Short Cuts“Todos lo saben” di Asghar Farhadi in Galas; “Walking on Water” di Andrey Paounov in TIFF Docs.

Il cinema italiano che si presenta al Festival di Toronto ha una fotografia smagliante. Due autori ormai affermati – in forza di premi e familiarità col pubblico – oltreoceano, come Sorrentino e Garrone, con un tratto tipico del nostro più alto cinema: una trasfigurazione immaginifica della nostra storia e cronaca. Un autore come Minervini, capace di parlare simpateticamente a due mondi. E un altro talentuoso autore di visioni della realtà come De Angelis. A Toronto va un cinema contemporaneo, di sfide, che lega immaginari personalissimi a storie che arrivano al mondo d’oggi. Un cinema che non esce solo dai confini, ma che esce dagli schermi.

Il Festival di Toronto da 43 edizioni è il top per segnalare i cortocircuiti di ricerca e pubblico, di mercato e stile. Il cinema italiano del 2018 si conferma al livello di questa vetrina globale.

La presenza italiana dei film e delle delegazioni a Toronto è coordinata dall’area Filmitalia di Istituto Luce Cinecittà.

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