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Sole Luna Doc Film Festival, tutti i vincitori della 14esima edizione

Miglior film documentario in concorso “Island of the Hungry Ghosts” della regista Gabrielle Brady. Miglior corto “Born in Gambia” di Natxo Leuza Fernandez.  

Si è chiusa la 14esima edizione del Sole Luna Doc Film Festival, la rassegna internazionale di cinema documentario organizzata dall’associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture che per sette giorni ha trasformato il Complesso di Santa Maria dello Spasimo in un’isola del Cinema del reale con 68 proiezioni di cui 20 anteprime e 24 film in concorso.

La cifra stilistica dei film premiati quest’anno è la poesia con cui vengono raccontati temi attuali come la migrazione, la vecchiaia, la disabilità, il rapporto uomo natura.

Il Premio della Giuria internazionale come miglior film documentario in concorso, offerto dalla Fondazione Sicilia, è andato a “Island of the Hungry Ghosts”. Un film ambientato nell’isola australiana di Christmas, in mezzo all’oceano Indiano, che racconta la migrazione parallela di una specie protetta di granchi assistiti da un gruppo di ambientalisti durante il loro cammino e dei tanti rifugiati politici che qui vengono relegati in una struttura di alta sicurezza senza nessuna possibilità di integrazione reale. Il tema dell’accoglienza a cui tutto l’Occidente è chiamato e “l’alto livello artistico di tutti gli elementi cinematografici” del racconto della regista Gabrielle Brady, hanno conquistato la giuria composta dal regista romano Giorgio Treves, dalla documentarista sudafricana Aliki Saragas (vincitrice della scorsa edizione del festival), dall’attore palestinese Mohammad Bakri, dalla regista Costanza Quatriglio (dal 2019 direttore artistico e coordinatore didattico del CSC di Palermo) e dalla scrittrice e critica Tiziana Lo Porto. “Un film – si legge nella motivazione – che evidenzia attraverso la crisi di un’assistente sociale, l’ipocrisia di una società che ecologicamente protegge con grande impegno la stagionale migrazione di milioni di granchi e contemporaneamente segrega esseri umani disperati e privi di permesso di soggiorno”. Il film si aggiudica anche il Premio del Pubblico.

Il Premio al Miglior Cortometraggio della sezione Short Docs, offerto dal Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, è stato assegnato a “Born in Gambia” di Natxo Leuza Fernandez. Un film che racconta della difficoltà di crescere in Gambia dove credenze, malattie e superstizioni condizionano l’esistenza di bambini e donne. Questa la motivazione: “In modo semplice racconta in profondità il luogo e la gente. Cinematograficamente e artisticamente è molto ben realizzato, mettendo insieme voci e suoni con immagini e musica”. Il film si è aggiudicato altri due premi, quello della Giuria Nuovi Italiani come “miglior corto” perché “fa riflettere sulla responsabilità sociale, sulla violazione dei diritti umani che questi bambini subiscono ogni giorno, e sulle difficoltà che essi affrontano per sopravvivere e conquistare la loro dignità”, e il Premio Sole Luna – Un ponte tra le culture “per il messaggio profondo che il piccolo Hassan ci trasmette con la sua storia: una storia di sofferenza in un paese dove credenze tradizionali condizionano l’esistenza. Hassan rappresenta la voce di un futuro diverso possibile”.

Il Premio Soundrivemotion al miglior sound design e colonna sonora, ideato da Giovanni Schievano (autore anche della musica del trailer della 14esima edizione del festival), è andato invece a “Dark Waters” di Stéphanie Regnier. Questa la motivazione: “Le voci della natura dialogano con le immagini restituendo un’idea di cinema capace di varcare la soglia del visibile ed esplorare, così, il mistero del mondo”.

Il Premio della Giuria degli Studenti Liceali come miglior documentario della sezione “Diritti Umani” è stato attribuito a “Stronger than a bullet” di Maryam Ebrahimi. Questa la motivazione: “Per aver mostrato che è possibile affrontare il passato scomodo di un singolo e di un popolo intero utilizzando uno sguardo critico, lucido, mai autoindulgente, mettendo a nudo l’atroce incubo della guerra e la sua pesante eredità sulle vite presenti…”. Come miglior documentario sezione “Il viaggio” la giuria degli studenti ha scelto invece “Beloved” di Yaser Talebi. “Attraverso la superba fotografia – si legge nella motivazione – l’opera riesce a immortalare i differenti paesaggi e le diverse tonalità di luce che esaltano la bellezza del nostro pianeta e sa cogliere la profonda umanità che emerge dal volto della protagonista”.

Infine, le Menzioni Speciali: miglior montaggio a “Stronger than a bullet” di Maryam Ebrahimi; migliore fotografia al film “Beloved” di Yaser Talebi; miglior regia a “Congo Lucha” di Marlene Rabaud; miglior cortometraggio a “Light, Shade, Life” di Shahriar Pourseyedian.

Per maggiori informazioni: www.solelunadoc.org

 

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