Home Eventi Passato, presente e futuro nel manifesto del 60esimo Festival dei Popoli

Passato, presente e futuro nel manifesto del 60esimo Festival dei Popoli

Svelata la sezione speciale “Diamonds are Forever” con il meglio del documentario dal 1959 ad oggi: da Wiseman a Pennebaker, da Godard a Kieślowski

Un testimone che attraversa un lungo percorso che parte dal passato, attraversa il presente e guarda al futuro è l’emblematico protagonista del manifesto della 60esima edizione del Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film documentario, in programma a Firenze dal 2 al 9 novembre. Oltre al cinema La Compagnia, sala principale del festival, Spazio Alfieri, Istituto Francese di Firenze, Cinema Stensen, Auditorium di S. Apollonia, Mediateca Regionale Toscana, Spazio Ottagono delle Murate, ZAP Zona Aromatica Protetta, BUH! Circolo Culturale Urbano.

“In occasione della 60esima edizione – ha spiegato Alberto Lastrucci, direttore del Festival dei Popoli – proponiamo un’immagine che evoca il lungo percorso e l’ininterrotta attività del nostro festival che, fin dalle origini, si propone di essere un ‘testimone del suo tempo’, ma anche un avvistatore delle nuove tendenze in avvicinamento (cinematografiche, culturali, sociali, politiche, ecc.). L’immagine presenta la figura emblematica di un testimone che, attraverso decenni caratterizzati da strumenti tecnologici in continua evoluzione, mantiene inalterato il suo ruolo di osservatore, cronista, story-teller. Un simbolo di tutte le autrici e di tutti gli autori dei ‘racconti del mondo’ che compongono il programma”.

Il festival annuncia anche la sezione speciale per il 60esimo anniversario, chiamata “Diamonds are Forever” e curata da Daniele Dottorini, che ripercorre gli ultimi 60 anni di cinema documentario per riscoprire una costellazione di pietre preziose, di gioielli da riportare alla luce. Frutto del talento folgorante di autrici ed autori di fama internazionale, i 20 titoli che compongono questa sezione, presentati nelle passate edizioni, dal 1959 a oggi, costituiscono autentici “momenti di grande cinema”, qui riuniti a comporre un collier dal valore inestimabile. Da “Titicut Follies” di Frederick Wiseman a “Don’t Look Back” di D.A. Pennebaker, entrambi del 1967; da “Les Enfants Jouent a la Russie” di Jean-Luc Godard a “First Love” di Krzysztof Kieślowski del 1974; da “Sud” di Chantal Akerman a “Harat” di Sepideh Farsi. Si tratta di un’occasione unica per vedere, o rivedere, opere che hanno anticipato il cinema del futuro e che continuano a farlo ancora oggi.

Sito Ufficiale: www.festivaldeipopoli.org

 

 

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