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“Papicha” in anteprima italiana a Rendez-Vous, Festival del Nuovo Cinema Francese

Inno all’emancipazione femminile, il film è ambientato nell’Algeria degli anni Novanta. Opera prima di Mounia Meddour, presentata a Cannes in Un Certain Regard.

“Non conosci Papicha” (Papicha) sarà presentato in anteprima italiana a Rendez-Vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese in programma quest’anno all’Arena Nuovo Sacher di Roma, dal 1° al 6 luglio 2020, con un’edizione speciale en plein air.

Il film di Mounia Meddour, già rivelazione al Festival di Cannes nel 2019 in Un Certain Regard e successo a sorpresa in Francia, con oltre 2 milioni di euro di incasso e due premi César, sarà distribuito nelle sale da Teodora in autunno.

Inno all’emancipazione femminile, il film è ambientato nell’Algeria degli anni Novanta, dove la giovane Nedjma (soprannominata “Papicha”) studia francese all’università e sogna di diventare stilista, ma la sua vita è sconvolta da un’ondata di fondamentalismo religioso che precipita il paese nel caos. Determinata a non arrendersi al nuovo regime, Nedjma decide di organizzare con le compagne una sfilata dei suoi abiti, che diventerà il simbolo di un’indomita e drammatica battaglia per la libertà.

L’opera prima di Mounia Meddour, che ha vissuto in prima persona il decennio nero dell’Algeria, è tuttora bandita in patria per motivi mai chiariti. Nel cast straordinario di giovani attrici spicca la protagonista Lyna Khoudri, che sarà anche nell’attesissimo “The French Dispatch”, il nuovo film di Wes Anderson.

“Ho studiato in Algeria in un campus molto simile a quello del film e nella stessa epoca – spiega la regista – A metà del cosiddetto ‘decennio nero’ la mia famiglia ha deciso di lasciare il paese, anche perché mio padre, anche lui regista, aveva ricevuto diverse minacce come molti altri intellettuali. Il campus è un microcosmo che ruota attorno a Nedjma e alla sua storia di resistenza, ed è lei che ci accompagna in questo viaggio irto di insidie che svela le diverse facce della società algerina, ma che parla anche di sorellanza, di amicizia e di amore. La passione per la moda di Nedjma (soprannominata Papicha, ossia una giovane ragazza attraente e indipendente) è il simbolo di questa battaglia contro il fondamentalismo islamico, del desiderio di valorizzare il corpo femminile piuttosto che nasconderlo. E mi affascinava l’idea che per la sfilata finale Nedjma decidesse di disegnare degli haïk, le vesti bianche tradizionali algerine, molto semplici e economiche, che rappresentano alla perfezione un’idea di purezza e eleganza. È stato importante per me poter girare in Algeria, anche per inserire nel film delle scene dal taglio quasi documentaristico e quella parlata tipica, molto creativa, che unisce arabo e francese e che chiamiamo françarabe. Inoltre, il ricordo del decennio nero è ancora vivo in Algeria e per molte persone le riprese sono state un’occasione per esorcizzare quella stagione, anche solo discutendone e parlandone”.


 

Trailer – Papicha

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NON CONOSCI PAPICHA Trailer ITA HD - Dal 27 agosto al cinema

 


 

 

 

 

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