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Le giornate del cinema quebecchese in Italia dal 24 al 31 marzo online su MYmovies

Sarà un’edizione totalmente online quella che, dal 24 al 31 marzo, vedrà il ritorno delle Journées du cinéma québécois en Italie / Le giornate del cinema quebecchese in Italia, l’appuntamento italiano con la miglior produzione cinematografica del Québec. Rabbia e Resilienza sono le parole chiave di questa 18esima edizione che in otto giorni presenterà sei lungometraggi, di cui quattro in anteprima italiana, e diciotto cortometraggi inediti, tanti quanti sono gli anni del festival, disponibili gratuitamente sulla piattaforma MYmovies accessibile da tutta Italia.

Organizzata come di consueto durante il mese internazionale della Francofonia, la rassegna vede la direzione artistica dell’autore e regista quebecchese Joe Balass.

Dedicato all’attualità del tempo che stiamo vivendo, il tema chiave della 18esima edizione, Rabbia e Resilienza, attraversa tutta la programmazione caratterizzata come sempre da una grande varietà stilistica e nuove formule narrative, dal documentario di memoria al film di formazione fino ad opere dalle atmosfere surreali, con una nuovissima sezione,  After Hours (Fuori Orario), riservata a lavori per un pubblico adulto.

I lungometraggi in programma si potranno vedere online sulla piattaforma MYmovies per 72 ore, a parte il film d’apertura, mentre i diciotto cortometraggi saranno disponibili per tutta la durata del festival.

Le Giornate prendono il via mercoledì 24 marzo con “La déesse des mouches à feu” di Anaïs Barbeau-Lavalette (disponibile dal 24 al 25 marzo), presentato in anteprima mondiale alla Berlinale e successivamente al Giffoni Film Festival, il film si immerge nella cultura degli anni ’90 attraverso la storia della sua giovane protagonista: il flusso poetico del primo amore, le prime esperienze sessuali e con le droghe, il gruppo di amici, il punk rock, Kurt Cobain, Christiane F e Mia Wallace. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Geneviève Pettersen, dal film emerge l’intimità narrativa del coming of age di una giovane ribelle che ha la forza e le debolezze di una dea perduta.

Si ispira liberamente alla vita tempestosa dello scrittore e poeta quebecchese Yves Boisvert, l’anteprima italiana di “À tous ceux qui ne me lisent pas” di Yan Giroux (disponibile dal 26 al 28 marzo). Per tutta la vita, Yves si è dedicato alla poesia, portando la sua valigia nelle case di chi lo ha accolto. Arriva così come una tempesta anche nella vita di Dyane e di suo figlio Marc, adolescente dedito allo studio che resta affascinato dal carisma eclettico di questo estraneo comparso all’improvviso nel letto di sua madre.

Il documentario “Ziva Postec” (disponibile dal 27 al 29 marzo), sempre in anteprima italiana, è invece un sincero omaggio della pluripremiata regista Catherine Hébertalla, storia mai raccontata della donna che contribuì a realizzare il film “Shoah”, l’opera epica di Claude Lanzmann che ha illuminato, con nove strazianti ore di materiali d’archivio, lo sterminio degli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Un intenso ritratto di Ziva Postec che per sei lunghi anni ha consacrato la sua vita al montaggio di “Shoah”.

Attraverso il risveglio traumatico della sua giovane protagonista, “Le Rire” (disponibile dal 29 al 31 marzo) mette in scena una storia costruita a tableaux, con scene a volte sovrannaturali, a tratti inquietanti, e che aprono prospettive su strade insospettabili. In anteprima italiana, scritto e diretto da Martin Laroche che qui affronta con coraggio il tema della sindrome del sopravvissuto e del doloroso processo del passato, cercandone un possibile superamento attraverso la distanza del tempo, la forza dell’amore e la gioia dell’essere vivo.

La nuova sezione After Hours dedicata a un pubblico adulto e disponibile nella sola fascia serale – dalle 21.30 alle 6.30 del giorno successivo – si apre, invece, con l’anteprima italiana di “L’Acrobate” (disponibile dal 25 al 27 marzo), film drammatico di Rodrigue Jean, incentrato sulla relazione passionale tra due uomini, Christophe, un professionista di mezz’età, e Micha, giovane acrobata russo, che si incontrano tutte le notti in un appartamento dove si sono conosciuti per caso. Il film, che prende in prestito la sua impostazione narrativa iniziale da “Ultimo tango a Parigi”, fa parte della trilogia di lavori di Rodrigue Jean che esplorano la sessualità e l’intimità emotiva.

Secondo e ultimo titolo della nuova sezione, “Les Salopes ou le sucre naturel de la peau” (disponibile dal 28 al 30 marzo), di Renée Beaulieu, un film audace che ci presenta una sessualità femminile consapevole, complessa e rivoluzionaria. Ne è protagonista Brigitte Poupart, regista e attrice canadese nota in Italia per la sua interpretazione nel film candidato all’Oscar “Monsieur Lazhar”, che qui si immerge coraggiosamente in un ruolo complesso e sovversivo interpretando Marie-Claire, una madre e moglie felicemente sposata e docente universitaria di dermatologia, che conduce una vita sessualmente libera. Il film è stato premiato come miglior lungometraggio canadese al TIFF – Toronto International Film Festival.

L’eclettico panorama di cinema del Québec si misura anche con diciotto cortometraggi per festeggiare i primi diciotto anni del festival (disponibili dal 24 al 31 marzo). Tra questi il dissidente “Jours de Rage”, il nottambulo “Zoo”, il circense “Parle moi in nat” (in anteprima assoluta), il candidato agli Oscar “Brotherhood” e un piccolo film alla Tarantino, “Je finirai en prison”, dove nello spazio naturale di una stradina innevata, immerso nel paesaggio resiliente per eccellenza dell’inverno, un urlo autoironico restituisce senso a questo cinema così illuminato di rabbia e resilienza.

I film sono presentati in lingua originale francese con sottotitoli in italiano. Per maggiori informazioni: www.cinemaquebecitalia.com.

 

 

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