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Torna Rendez-vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese

Photo: Alba Rohrwacher e Wajdi Mouawad in “Sous le ciel d’Alice”

Rendez-vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese, torna a Roma al Cinema Nuovo Sacher dal 9 al 13 giugno 2021, e con selezioni speciali alla Cineteca di Bologna e al Cinema Massimo di Torino.

Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, co-organizzata con UniFrance. Il responsabile del progetto è Benoît Blanchard e la direzione artistica affidata a Vanessa Tonnini. BNL Gruppo BNP Paribas, per l’undicesimo anno consecutivo, è sponsor principale della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea – dell’Hotel St. Regis Rome, di France 24, la chaîne d’information internationale.

Nel solco del tradizionale format della manifestazione, nata con l’intento di far scoprire la pluralità di voci del cinema d’Oltralpe, l’undicesima edizione di Rendez-Vous mette al centro della scena le Donne del Cinema Francese. Una panoramica di cineaste e attrici, volti noti ed esordienti, per offrire un’istantanea di un cinema creativo, vitale, plurale.

La regista franco-libanese Danielle Arbid sarà a Roma per presentare, in anteprima italiana, “Passion Simple”, passato in Selezione Ufficiale al Festival di Cannes 2020. Protagonista Laetitia Dosch, astro nascente del cinema francese. L’attrice ha conquistato a Cannes la Caméra d’Or per “Jeune Femme” di Léonor Serraille, in programma a Rendez Vous 2018. “Passion Simple” è l’adattamento del libro omonimo della scrittrice Annie Ernaux, pubblicato nel 1992, un racconto autobiografico che aveva fatto scandalo per il suo timbro erotico e sovversivo. Al centro del film l’esplorazione dei limiti di una relazione impossibile, quella vissuta da Hélène (Laetitia Dosch), una intellettuale, docente universitaria e madre divorziata, e Alexandre (Sergei Polunin), diplomatico russo sposato. “Passion Simple” è distribuito in Italia da Kitchen Film, che aveva già portato nelle sale italiane “Dans les champs de bataille” della stessa regista.

Sul fronte esordienti, ancora un’anteprima italiana, a firma della giovane cineasta Chloé Mazlo che presenta a Roma “Sous le ciel d’Alice”, suo lungometraggio d’esordio – selezionato alla 59esima Semaine de la Critique di Cannes 2020 – con protagonista Alba Rohrwacher. La storia comincia negli anni Cinquanta, quando la giovane Alice lascia la Svizzera per il Libano. Alice non si innamora solo del Paese, ma anche di Joseph, ambizioso astrofisico che sogna di inviare il primo cosmonauta libanese nello spazio. Dopo qualche anno di felicità, la guerra civile incrina il paradiso che la donna si è costruita e cerca di proteggere con tutte le sue forze.

UNA NUOVA GENERAZIONE DI CINEASTE | Le donne nell’industria audiovisiva francese

Per dar conto di questo cinema “al femminile plurale”, composto da un caleidoscopio di voci eclettiche, di seguito qualche numero della presenza femminile nell’industria audiovisiva francese.

Dal lontano 1896, data di esordio dell’intraprendente e giovanissima pioniera Alice Guy-Blaché – prima donna regista e produttrice francese – il cammino è stato lungo e non privo di ostacoli. Ma la parità si impone a passi forzati, dicono le cifre. A dar conto della rivoluzione avvenuta in Francia, negli ultimi dieci anni, è l’ultimo rapporto del CNC (datato marzo 2021) che saluta l’avvento di una nuova generazione di cineaste particolarmente prolifica. I film realizzati o co-realizzati dalle donne è stato del 26% nel 2019 (nel 2010 era del 20%). L’aumento è principalmente dovuto al numero di opere prime e seconde, che si accrescono notevolmente tra il 2010 e il 2019, evoluzione che conferma l’arrivo di una nuova generazione di registe. Tra il 2010 e il 2019, 38 donne (cioè il 7,4% delle registe) hanno realizzato almeno 3 film, in questo stesso periodo, 12 tra queste hanno firmato il loro primo film, contro 10 uomini.

Con 606 film francesi, co-realizzati da donne (usciti in sala tra il 2009 e il 2018), la Francia arriva davanti ai Paesi dell’Europa del Sud e alla Gran Bretagna, in quanto a presenza di cineaste donne, rappresentando da sola quasi un terzo (il 30%) delle produzioni femminili sugli 8 Paesi studiati.

Migliore ancora la presenza femminile nel settore industriale, con le donne che rappresentano il 44,5% degli intermittenti che lavorano nella produzione di fiction nel 2018 e una presenza molto forte nel settore dell’esportazione. Il loro numero raggiunge quasi 8.300 donne impiegate, numero aumentato del 9% dal 2009, con un tasso di crescita di circa 4 volte superiore a quello degli uomini sullo stesso periodo (+2,5%).

Resta ancora aperta la questione – nel complesso di tutti i comparti di settore – della disuguaglianza salariale tra uomo e donna, meno forte nel campo della produzione audiovisiva che in quella prettamente cinematografica. Solo un esempio, in campo cinematografico: nel periodo 2010-2019, il budget medio dei film francesi realizzati dalle donne è inferiore di circa 2 milioni a quello degli uomini.

Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

INFO: www.rendezvouscinemafrancese.it

 

 

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