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EFA 2021: Premio alla Carriera a Márta Mészáros

Photo by Gyula Szóvári / Márta Mészáros sul set di “Don’t Cry, Pretty Girls!”

In occasione della 34esima edizione degli European Film Awards e a riconoscimento del suo eccezionale contributo al mondo del cinema, la European Film Academy attribuisce a Márta Mészáros il Premio alla Carriera per lo straordinario insieme del suo lavoro.

Nata in Ungheria, Márta Mészáros è cresciuta in Unione Sovietica, dove il padre scomparve vittima delle purghe staliniste, poco prima della morte della madre. Marta fu messa in orfanotrofio e potè fare ritorno nella nativa Ungheria solo dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Inizia a studiare cinema a Mosca e nei dieci anni successivi realizza venticinque brevi documentari in rumeno e ungherese. Nel 1968 dirige il suo primo lungometraggio “The Girl”, racconto di una giovane donna alla ricerca della sua famiglia. Il film è entrato nella storia come il primo lungometraggio ungherese diretto da una donna.

Il suo successo internazionale arriva nel 1975, quando vince l’Orso d’Oro – il primo per una regista donna – a Berlino con “Adozione”, intimo racconto del legame tra una donna sola di mezza età e una ragazza di 17 anni.

“Nine Months”, sulla vita e l’amore di una giovane donna che lavora in fabbrica, vince il Premio FIPRESCI a Cannes (1977). A questo fa seguito “Just Like at Home” – storia di un uomo che dall’America torna in Ungheria dove fa amicizia con una ragazza – vincitore della Concha de Oro a San Sebastián nel 1978.

Marta Mészáros è di nuovo in concorso a Cannes nel 1980 con “The Heiresses – Due donne, un erede”, su una commessa ebrea “incaricata” da una sua amica sterile di concepire un figlio con suo marito.

I suoi film riprendono spesso le sue esperienze e ciò che la sua famiglia ha vissuto, come è evidente nella serie “Diari”. Il primo di questi, “Diario per i miei figli”, ci presenta Juli, un’orfana adolescente che lotta per diventare una donna indipendente. Il film ha vinto il Grand Prix a Cannes nel 1984. “Diario per i miei amori” (1987) segue Juli a Mosca, dove studia cinema, e poi il suo ritorno in una Ungheria scossa dai tumulti dell’epoca. Il film ha ricevuto l’Orso d’Argento a Berlino. In “Diario per mio padre e mia madre” (1990), Juli sta studiando per diventare regista in Ungheria, dopo la rivolta del 1956. Il film ha vinto il Premio EuropaCinema Platinum a Viareggio.

La regista ha anche realizzato un film su Imre Nagy, il protagonista della rivoluzione ungherese del 1956 (“L’uomo di Budapest”, 2004).

Il suo ultimo film, “Aurora Borealis” (2017), è uno sguardo a ritroso sulla Vienna del dopoguerra da un’insolita prospettiva madre-figlia.

Nei suoi film coraggiosi e innovativi, Márta Mészáros si è dedicata a ritrarre la vita delle donne, dando voce a figure femminili indipendenti e complesse.

È un grande onore per la European Film Academy attribuire il Premio alla Carriera a Márta Mészáros, una delle più importanti registe donne, per il suo eccezionale impegno nel mondo del cinema. In 34 anni questa è la prima volta che il Premio alla Carriera viene consegnato a una regista donna dell’Europa centro-orientale.

In occasione della consegna del Premio alla Carriera e in partnership con la European Film Academy, da metà novembre MUBI dedicherà a Márta Mészáros un omaggio mettendo in evidenza una selezione dei suoi film.

La regista sarà ospite d’onore alla 34esima cerimonia degli European Film Awards l’11 dicembre a Berlino, in streaming live all’indirizzo www.europeanfilmawards.eu.

 

 

 

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