Home Eventi Festival du Film Italien de Villerupt dal 28 ottobre al 13 novembre

Festival du Film Italien de Villerupt dal 28 ottobre al 13 novembre

Photo by Enrico De Luigi / Francesca Archibugi sul set del film “Il Colibrì”

La 45esima edizione del Festival du Film Italien de Villerupt, in Francia, si tiene dal 28 ottobre al 13 novembre. Accanto alle Selezioni Ufficiali di Concorso e Panorama, la Retrospettiva omaggia Lina Wertmüller mentre la regista Francesca Archibugi riceverà il prestigioso Premio della città, l’Amilcar, riconoscimento annuale ad una autrice o autore del cinema nazionale, attribuito in precedenza a Cristina Comencini, Francesco Bruni, Roberto Andò e Marco Tullio Giordana e tanti altri. A seguire la cerimonia dell’Amilcar di giovedì 10 novembre, la proiezione in anteprima francese de “Il Colibrì”, il film di Archibugi da due settimane arrivato con successo nelle sale italiane.

Quella di Villerupt è la più completa rassegna di cinema italiano all’estero. Diretta da Antoine Compagnone e Oreste Sacchelli, con Bernard Reiss alla programmazione, vanta il primato di avere proposto in quattro decenni agli spettatori francesi circa 1.600 film. Di tutti questi nel prezioso archivio del sito web si trovano sinossi, locandina, bio-film di registi, attori, il trailer e tutte le altre informazioni (https://festival-villerupt.com/).

Dal 28 ottobre, per questa 45esima edizione, 70 titoli in cartellone di cui 11 in concorso nella Sezione Ufficiale (https://festival-villerupt.com/films-competition/) accanto ai Fuori Competizione (https://festival-villerupt.com/films-hors-competition/) e al Panorama (https://festival-villerupt.com/films-panorama/).

Opere perlopiù realizzate nell’ultimo anno, alcune presentate alle recenti Mostra del Cinema di Venezia e alla Festa di Roma. Una parte dei lungometraggi sono anteprime o comunque inediti in Francia, alcuni anche in Italia.

Una particolare sezione costituisce il Focus sulle Donne cineaste introdotta da una conferenza su “Lo sguardo delle nuove autrici italiane”, curata dalla giornalista Véronique Le Bris, già direttrice del magazine specializzato Première.

Sugli schermi del festival passeranno 11 opere contemporanee alcune delle quali già premiate con l’Amilcar in precedenti edizioni. Sono titoli firmati da Valeria Golino, Susanna Nicchiarelli, Alice Rohrwacher, Laura Bispuri, Elisa Amoruso, Maura Delpero, Laura Samani, Laura Luchetti, Irene Dionisio, Letizia Lamartire, Paola Randi. A corredo del tema, una ricca mostra fotografica allestita negli spazi dell’Hotel de Ville, curata dal Fondo CliCiak del Centro Cinema di Cesena, documenta questa interessante situazione attraverso scatti che, come sottolinea il direttore Antonio Maraldi, “mostrano l’attenzione speciale riservata alle storie o agli eventi femminili, sottolineando anche l’importanza di questa diversa prospettiva per l’emergere di una nuova generazione di attrici di grande talento”.

Altro pezzo forte della rassegna è la Retrospettiva sulla grande cineasta premio Oscar scomparsa quasi un anno fa, Lina Wertmüller. Una selezione di 6 titoli rappresentativi delle varie fasi della sua lunga carriera, da “I Basilischi” a “Mimì metallurgico ferito nell’onore” e “Film d’amore e d’anarchia”, da “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” a “Tutto a posto e niente in ordine” e l’Academy Award di “Pasqualino Settebellezze”. Scrive nel catalogo la giornalista e critica Paola Casella che “Lina Wertmüller ha lasciato il segno parlando di presa di coscienza delle classi socio-economiche più deboli (…) Soprattutto ha parlato di quella passione che spariglia le carte, che stravolge le gerarchie, che può condurre anche alla violenza e alla sopraffazione, che alimenta gelosie e ottenebra la ragione. Ma anche di quella tenerezza con cui si guardano gli esseri umani, della solidarietà di cui possono essere capaci, della gentilezza che fa da schermo alla brutalità di un mondo grottesco e spietato: quello che Lina Wertmüller ha saputo raccontare a tinte forti senza paura di suscitare scandalo o riprovazione”.

La cerimonia ufficiale d’inaugurazione, sabato 29 ottobre al nuovo Palazzo della Cultura l’Arch, si aprirà con un eccezionale concerto dell’Orchestra Filarmonica di Lussemburgo, 80 elementi per una selezione di brani musicali dalle colonne sonore del cinema di Fellini. È un progetto patrocinato dalla Presidenza Francese dell’Unione Europea per Esch-sur-Alzette, la città Capitale Europea della Cultura 2022 ed il Festival du Film Italien de Villerupt.

All’interno del programma fitto di proiezioni, incontri e masterclass con critici e autori, di notevole interesse mercoledì 2 novembre sarà la giornata di formazione su “Il suono al cinema. Le immagini sonore”, workshop sulla presenza e l’importanza del suono attraverso i mestieri di compositore, ingegnere del suono, fonico di presa diretta, montatore del suono e gli altri aspetti professionali di una componente fondamentale per la buona riuscita di un film.

Sarah Teulet firma il poster della 45esima edizione del festival. Artista serigrafica e designer formatasi all’Università di Strasburgo, sviluppa la sua visione del mondo sotto forma l’illustrazioni stravaganti e poetiche.

Villerupt è una cittadina francese al confine con il Lussemburgo, a pochi chilometri dal Belgio e dalla Germania. Nel passato è stata una città di miniere e ferriere e, come tale, di forte immigrazione, italiana ma non solo. Oggi, per lo più, la popolazione lavora in Lussemburgo. Il successo della manifestazione e la sua originalità (Villerupt non ha nessuna delle tipiche caratteristiche delle località festivaliere) hanno suscitato l’attenzione di studiosi e ricercatori che ne volevano definire l’identità, tra emigrazione e operaismo, etnografia e multiculturalismo, ma gli organizzatori non intendono da sempre farsi imprigionare in quelle categorie. Sottolineano, infatti, i direttori Compagnone e Sacchelli: “Vogliamo soprattutto contribuire ad un ampliamento dell’offerta cinematografica per un pubblico vario per età e cultura cui offrire la possibilità di un’esperienza culturale insieme popolare ed elitaria, l’incontro diretto con le opere e con chi le produce, al di fuori delle classiche mediazioni dell’industria culturale tradizionale”.

 

 

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here