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Pesaro 59, le anticipazioni

Photo by Gianfranco Ferraro / Francesco e Morena Di Leva in “Sognando Venezia”

La Fondazione Pesaro Nuovo Cinema svela a poco più di un mese dalla partenza i contenuti principali della 59esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, che si terrà a Pesaro dal 17 al 24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

Il concorso internazionale del festival, diretto da Pedro Armocida, è un caso quasi unico poiché è aperto a tutti i formati e a tutti i registi, senza barriere d’età, di durata, di “genere”, pienamente votato alla ricerca del “nuovo” cinema e in una posizione di avanscoperta dei nuovi linguaggi dell’audiovisivo. Anche per questa nuova edizione il concorso sarà giudicato da tre giurie, una composta da soli studenti, un’altra professionale con personalità di rilievo internazionale e infine la giuria del nuovo Premio della Critica Italiana (SNCCI) composta da critici del Sindacato Nazionale Critici Italiani all’interno del protocollo firmato con l’Associazione Festival Italiani di Cinema (AFIC).

Ad aprire la 59esima edizione del festival sarà quest’anno il già annunciato film cult e simbolo degli anni ’80, “Flashdance”. A 40 anni dal suo debutto nelle sale torna sul grande schermo in Italia grazie alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema il film di Adrian Lyne con un’indimenticabile Jennifer Beals, premiato con l’Oscar per la migliore canzone, “Flashdance… What a Feeling” di Giorgio Moroder e Keith Forsey, eseguita da Irene Cara.

Dopo Liliana Cavani e Mario Martone, l’evento speciale sul cinema italiano, organizzato con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, dedica la sua attenzione al cinema del premio Oscar Giuseppe Tornatore. Verranno presentati tutti i suoi film per il cinema, tra cui “Ennio”, straordinario documento su Morricone, e “Nuovo Cinema Paradiso” nella versione restaurata, in collaborazione con Cinecittà SpA, in occasione del suo 35esimo compleanno. A omaggiare l’artista, che sarà ospite a Pesaro per una tavola rotonda, anche una mostra fotografica e la monografia “Giuseppe Tornatore. Il cinema e i film” (a cura di Pedro Armocida e Emiliano Morreale), 85esimo volume della collana “Nuovocinema” di Marsilio.

In viaggio verso #Pesaro2024, capitale italiana della cultura, la Mostra intende rendere omaggio al cinema italiano più popolare incontrando grandi autori e presentando film che hanno fatto la storia del cinema, non solo italiano. Il luogo eletto all’incontro con grandi personaggi e a racconti di vita è il Cinema in Piazza. Oltre al film di apertura, “Flashdance”, e di chiusura, “Nuovo Cinema Paradiso”, la Piazza ospiterà una serie di proiezioni accompagnate dai suoi protagonisti come Dante Ferretti, il grande scenografo premio Oscar, che accompagnerà la presentazione della sua autobiografia “Immaginare prima. Le mie due nascite, il cinema, gli Oscar” (di Dante Ferretti con David Miliozzi, edizioni Jimenz) in occasione degli 80 anni con la proiezione di “Hugo Cabret” di Martin Scorsese per cui ha vinto la terza statuetta. Carlo Verdone racconterà al pubblico la sua straordinaria carriera e presenterà “Borotalco”, che lo scorso anno ha compiuto 40 anni, in cui per la prima volta interpreta un protagonista a tutto tondo.

Grande attesa anche per le anteprime mondiali della Mostra. Si parte con uno dei maggiori poeti della seconda metà del Novecento e protagonista della scena culturale romana, Dario Bellezza, a cui è dedicato il documentario “Bellezza, addio” di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese, gli stessi registi de “Il caso Braibanti” che proprio dal festival, nel 2020, ha iniziato un percorso che lo ha portato ad avere un grande riscontro di pubblico e di critica. Di tutt’altro tenore è “Cocoricò Tapes”, il documentario firmato da Francesco Tavella, che racconta con immagini inedite e materiali d’archivio le lunghe notti della discoteca romagnola divenuta luogo di espressione artistica, politica e sociale negli anni ’90. C’è poi un sorprendente esordio alla regia, quello di Alessandro Marzullo che ha anche scritto la sceneggiatura di “Non credo in niente”, un viaggio notturno nell’anima di quattro ragazzi alla soglia dei trent’anni che non vogliono rinunciare alle proprie passioni, con un cast di giovani interpreti come Demetra Bellina, Giuseppe Cristiano, Renata Malinconico, Mario Russo, Lorenzo Lazzarini, Gabriel Montesi, Antonio Orlando e Jun Ichikawa. Anche un cortometraggio in anteprima mondiale, “Sognando Venezia”, che sarà presentato dalla sua regista Elisabetta Giannini e dai protagonisti Francesco Di Leva, appena premiato ai David di Donatello come miglior attore non protagonista per “Nostalgia” di Mario Martone, e da sua figlia Morena Di Leva.

La musica torna protagonista anche della 59esima edizione con il concerto in Piazza, “La musica classica nel cinema”, nel giorno della festa mondiale della musica, il 21 giugno, a cura degli allievi del Conservatorio di Musica G. Rossini, e con “Il muro del suono”, progetto sperimentale, dedicato a Zagor Camillas, che vede l’incontro di cinema, note, visioni e musica con quattro concerti con artisti come Obelisco Nero e Vittorio Ondedei, Pivio, Giacomo Laser, Salvatore Insana e Silvia Cignoli.

Peculiare alla Mostra Internazionale il suo sguardo sul mondo attraverso un ampio ventaglio di proposte legate al nuovo cinema come l’inedito programma di cinema sperimentale argentino contemporaneo e i due focus dedicati ad altrettante registe, la tedesca Milena Gierke e la palestinese-inglese Rosalind Nashashibi. Mentre Le Lezioni di Storia di Federico Rossin sono concentrate su alcuni paesi dell’Europa dell’Est, come Ungheria, Romania, Polonia, dove, in piena Guerra Fredda, decine di cineasti hanno sfidato le autorità filo-sovietiche per realizzare film sperimentali sovente in aperta rottura politica, estetica ed economica.

In quest’ottica si inserisce anche l’apertura della Mostra verso il cinema dell’Uzbekistan, che porterà a una collaborazione con il suo festival nazionale, il Tashkent Film Festival, con l’omaggio al maggiore cineasta uzbeko, Ali Chamraev, che presenterà a Pesaro il suo film del 1971, “Senza paura”, ambientato negli anni ’20 ma con un tema molto attuale legato alla modernizzazione del Paese quando alle donne fu permesso di togliere il velo.

Il manifesto e la sigla della 59esima edizione della Mostra sono firmati da Luca Lumaca.

Tutte le informazioni sul sito www.pesarofilmfest.it.

 

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