
“Il tempo in cui viviamo è davvero folle, folle e caotico, ma per nostra fortuna esistono ancora i film e possiamo ancora decidere di andare a chiuderci dentro un cinema. Ridendo, piangendo, sognando. Per due ore, almeno per due ore, nessuno deve impedirci di pensare che il mondo sia ancora un posto bellissimo!”. Le parole della superstar taiwanese Sylvia Chang, incoronata sul palco del Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” con il Gelso d’Oro alla Carriera, descrivono perfettamente lo spirito del Far East Film Festival e l’energia dell’edizione appena conclusa. La numero 27. Un’edizione che ha puntato lo sguardo sulle urgenze narrative dell’Asia contemporanea, spaziando tra i generi e costruendo una line-up particolarmente attenta ai temi sociali.
Il FEFF 27 ha portato a Udine 77 film (12 anteprime mondiali, 22 internazionali, 23 europee e 19 italiane da 12 paesi), 220 ospiti d’onore (tra cui, appunto, Sylvia Chang e il leggendario Tsui Hark, premiati entrambi con il Gelso d’Oro alla Carriera) e 65 mila spettatori. “Mai come quest’anno abbiamo sentito l’affettuosa vicinanza degli udinesi e l’orgoglio della città per il festival – sottolineano Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, fondatori del FEFF – Sommando le presenze in sala, tra il Teatro Nuovo e il Visionario, possiamo calcolare matematicamente 65 mila spettatori, sì, ma contare tutte le persone effettivamente colpite dal ‘mood asiatico’ è impossibile!”. Proprio i voti degli spettatori, giudici supremi dei titoli in concorso fin dal 1999, hanno determinato anche il podio 2025.
Il pubblico ha incoronato con il Gelso d’Oro il campione d’incassi “Her Story” della regista Yihui Shao, autentico fenomeno di costume in patria, premiando con il Gelso d’Argento l’hongkonghese “The Last Dance – Extended Version” di Anselm Chan e con il Gelso di Cristallo “Like a Rolling Stone” della regista Yin Lichuan. Al primo e al secondo posto, dunque, due dei titoli più emblematici dell’intera selezione: provengono entrambi dalla Cina continentale, sviluppano entrambi il tema della gender equality e portano entrambi una firma femminile.
Se anche gli accreditati Black Dragon hanno scelto “The Last Dance – Extended Version” di Anselm Chan, i tre giurati della sezione opere prime (Kim Yutani, Sakoda Shinji e la celebrity giapponese Megumi) hanno destinato il Gelso Bianco a “Diamonds in the Sand” della regista filippina Janus Victoria. Il Gelso per la miglior sceneggiatura è andato al thriller psicologico giapponese “Welcome to the Village” di Jojo Hideo (i tre giurati Massimo Gaudioso, Silvia D’Amico e Francesco Munzi, in forza al Premio internazionale “Sergio Amidei” di Gorizia, hanno anche assegnato una menzione speciale alla love story animata sudcoreana “The Square” di Kim Bo-sol)
Più di 3.000 sono stati gli ospiti che il FEFF 27 ha dislocato nelle varie strutture ricettive della città, mentre il numero degli accrediti ha raggiunto la quota record di 1.993. Appassionati, giornalisti, esperti, addetti ai lavori, semplici “curiosi” e 130 studenti universitari di cinema (Italia, Regno Unito, Austria, Slovacchia, Ungheria, Singapore), a dimostrazione di quanto sia alta la soglia di attenzione da parte dei fareastiani più giovani. Oltre 200, poi, i professionisti arrivati da tutta Europa per le sessioni industry di Focus Asia (il progetto filippino “What’s Left of Us” ha vinto il TAICCA/Focus Asia Co-Production Award) e circa 20 mila le persone che hanno invece preso parte ai Far East Film Events, disseminati nel centro di Udine, includendo i visitatori della grande mostra “Mondo Mizuki, Mondo Yokai”.
Il FEFF online, in streaming su MYmovies ONE con 23 titoli, ha infine superato le 10 mila ore complessive di visione. Tra i titoli più amati dagli spettatori, oltre al durissimo noir mongolo “Silent City Driver” di Janchivdorj Sengedorj (la community di MYmovies, ricordiamo, gli ha attribuito il Gelso Viola), va segnalato il thriller giapponese “A Bad Summer” di Hideo Jojo con 1.426 ore.
La 28esima edizione del Far East Film Festival si svolgerà a Udine dal 24 aprile al 2 maggio 2026.