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Torna Cannes a Roma Mon Amour, dal 7 al 13 luglio 2025

Cannes a Roma Mon Amour 2025

Dal 7 al 13 luglio 2025, il Cinema 4Fontane (via delle Quattro Fontane 23 – Roma) ospita la 30esima edizione di Cannes a Roma Mon Amour, la rassegna che porta nella capitale – in anteprima e in versione originale con sottotitoli in italiano – una selezione esclusiva di titoli direttamente dall’ultima edizione del Festival di Cannes. Un evento atteso dal pubblico romano e dagli appassionati di cinema d’autore, Cannes a Roma Mon Amour è l’unica manifestazione italiana che offre questo straordinario privilegio: assistere alla proiezione dei film appena presentati sulla croisette, in un contesto pensato per valorizzarne l’identità artistica e culturale.

La rassegna è realizzata da ANEC Lazio e Circuito Cinema, con il contributo di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, il riconoscimento della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, e il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia. Collaborano alla manifestazione la Quinzaine des Cinéastes, ANAC, Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, con il supporto della Fondazione Cinema per Roma. Mobility partner: ATAC. Media partner: Radio Roma, MYmovies.it e Roma Today.

“Per noi è un orgoglio contribuire alla realizzazione di una delle rassegne più prestigiose della stagione cinematografica – spiega Massimiliano Smeriglio, assessore alla cultura del Comune di Roma – Grazie ad ANEC Lazio e Circuito Cinema, Cannes a Roma Mon Amour rinnova il suo legame speciale tra Roma, capitale del cinema, e Cannes sede di uno dei festival internazionali più importanti al mondo. Proiettare in anteprima una selezione dei titoli più significativi direttamente dall’ultima edizione del festival arricchisce ulteriormente la nostra offerta culturale e risponde al grande desiderio di partecipazione che si respira a Roma, soprattutto in queste settimane estive. Un’altra occasione per tornare a godere insieme, nelle sale come nelle arene, della magia del grande cinema”.

“Cannes a Roma Mon Amour rappresenta un’occasione preziosa per riaffermare il valore della sala come spazio insostituibile di visione e confronto – dichiara Leandro Pesci, presidente di ANEC Lazio – Offrire al pubblico la possibilità di vedere in anteprima i grandi film internazionali significa stimolare la curiosità, alimentare il dialogo interculturale e riportare l’attenzione sul cinema come fondamentale esperienza condivisa che rafforza la crescita culturale del nostro paese”.

Il programma di questa edizione propone opere provenienti dalle diverse sezioni del festival: Concorso Ufficiale, Un Certain Regard, Quinzaine des Cinéastes e Proiezioni Speciali. La rassegna presenta un totale di 13 titoli, di cui 12 lungometraggi e 1 cortometraggio, provenienti da 11 paesi diversi. Francia e Stati Uniti guidano la selezione per numero di produzioni, seguite da Belgio, Germania, Spagna, Italia, Canada, Cina, Camerun, Romania e Paesi Bassi. Tra i film premiati si segnalano “Jeunes mères” dei fratelli Dardenne, vincitore del premio per la miglior sceneggiatura; “La Petite Dernière” di Hafsia Herzi, premiato per la miglior interpretazione femminile; “Sirât” di Oliver Laxe, insignito del Premio della Giuria.

Nel Concorso Ufficiale della rassegna spiccano opere di grande forza narrativa e profondità politica, sociale ed esistenziale. Si comincia da “Sirât” di Oliver Laxe, un’opera che si distingue per profondità visiva ed emotiva. Un padre e un figlio attraversano i deserti del Marocco alla ricerca di una figlia scomparsa. La narrazione, sospesa tra realtà e allucinazione, si trasforma in una ricerca interiore, spirituale e fisica. Il film, vincitore del Premio della Giuria, è un’esperienza sensoriale che riflette sulla perdita, sulla fede e sull’abbandono.

“Dva prokurora” di Sergei Loznitsa ci trasporta nell’URSS del 1937, al culmine del terrore stalinista. Attraverso la figura di un giovane procuratore che tenta di opporsi alle ingiustizie del regime, il film costruisce un viaggio nei meccanismi oscuri del potere, con la lucidità storica e lo sguardo etico tipici del cinema dell’autore ucraino.

Con uno stile completamente diverso ma altrettanto incisivo, “Jeunes mères” dei fratelli Dardenne affronta il tema della maternità precoce in una società che tende a isolare e stigmatizzare chi esce dai binari prestabiliti. In un rifugio per giovani madri, cinque adolescenti cercano un nuovo inizio. Il film, premiato per la miglior sceneggiatura, esplora con delicatezza e rigore questioni come la responsabilità, la solidarietà e il diritto all’accoglienza.

“La Petite Dernière” di Hafsia Herzi è invece un racconto di formazione che unisce desiderio e identità, senso di appartenenza e tensioni interiori. Ambientato tra Marsiglia e Parigi, il film segue il percorso di Fatima, diciassettenne in bilico tra le aspettative della famiglia e la scoperta della propria sessualità. Il realismo dei dialoghi, la precisione della messa in scena e l’interpretazione premiata della giovane protagonista rendono il film uno dei più intensi della selezione.

Con “The Mastermind”, Kelly Reichardt ci racconta l’America marginale degli anni ’70, concentrandosi su un giovane disoccupato (Josh O’Connor) che pianifica il furto di alcune opere d’arte in un angolo remoto del Massachusetts. Il tono è misurato, l’ironia sottile, e la tensione narrativa si unisce a una riflessione sul fallimento e sulla fragilità delle ambizioni.

La selezione del Concorso include anche un cortometraggio di grande intensità: “Nvhai” di Zhaoguang Luo e Shuhan Liao. In soli 14 minuti, il film cattura la complessità del passaggio all’età adulta in una giovane ragazza cinese. Attraverso sguardi, silenzi e pochi gesti, racconta il conflitto tra l’identità personale e le aspettative familiari, in un equilibrio raffinato tra leggerezza e profondità.

Nelle Proiezioni Speciali trova spazio “I’m Not There” di Todd Haynes, omaggio caleidoscopico e multiforme a Bob Dylan. Sei attori – tra cui Cate Blanchett, Christian Bale e Heath Ledger – incarnano le molte vite e identità del cantautore americano in un’opera che sfida le convenzioni del biopic e ne rinnova la grammatica visiva e narrativa.

Fuori Concorso, “Partir un jour” di Amélie Bonnin racconta con grazia il ritorno forzato di una giovane chef nella provincia della sua infanzia. Il film intreccia ricordi, sogni e scelte con una scrittura sottile che riflette sui legami familiari e sui percorsi imprevisti della vita.

Dalla sezione Un Certain Regard arriva “Le città di pianura” di Francesco Sossai, film italiano che si è distinto sulla croisette per delicatezza e profondità. Un road movie umano e affettivo tra un giovane studente e due uomini maturi alla deriva, che attraversano le pianure venete alla ricerca di senso, libertà e nuove connessioni emotive.

La Quinzaine des Cinéastes propone opere che rivelano la vivacità del cinema europeo contemporaneo. “Classe moyenne” di Antony Cordier riflette sulle tensioni sociali e sulle fragilità dell’identità borghese, con ironia e precisione. “Enzo” di Laurent Cantet e Robin Campillo, interpretato da Pierfrancesco Favino, è un ritratto toccante di un adolescente che sfida le aspettative della sua famiglia scegliendo la strada del lavoro manuale, tra cantieri, amicizie inattese e silenzi generazionali. Con “Indomptables”, Thomas Ngijol firma un noir camerunense teso e asciutto, che esplora le contraddizioni morali di un ispettore di polizia alle prese con il caos della città e i fantasmi della sua coscienza. Chiude la sezione “La mort n’existe pas” di Félix Dufour-Laperrière, film poetico e radicale che mescola cinema e filosofia, materia e sogno. Una riflessione visiva sulla trasformazione, sul tempo e sulla possibilità che tutto possa cambiare forma, anche ciò che credevamo immutabile.

I biglietti per i film sono acquistabili direttamente al botteghino del cinema o, in prevendita, sul sito del 4Fontane, www.circuitocinema.com/cinema/quattro-fontane/.

 

 

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