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Festival di Roma: Buy-Orlando, che coppia!

Al primo incontro si sono baciati per una notte intera. Nel senso che hanno ripetuto la scena di un film, “La settimana della sfinge” di Daniele Luchetti, per diversi ciak fino a quando il regista non si è ritenuto soddisfatto. “Una notte passata su un grattacielo di Rimini – ricorda lui – con lei che alla fine di ogni bacio si staccava e sputava”. Loro sono Margherita Buy e Silvio Orlando, protagonisti di molti film di successo degli ultimi vent’anni e del divertente duetto che domenica pomeriggio, nell’ambito del Festival Internazionale del Film di Roma, ha riempito la sala Petrassi dell’Auditorium.

Tra il pubblico attento e curioso, diversi giornalisti e addetti al settore, ma soprattutto tanti fan che non hanno esitato a pagare il biglietto per trascorrere una mezz’ora in compagnia dell’insolita coppia. “Per il secondo film ci hanno fatto baciare di nuovo – racconta Buy divertita – questa volta è andata meglio, anche se lui aveva l’herpes con lo scotch trasparente”. “Fu lì che io pronunciai la famosa frase – ribatte Orlando – menomale che il prossimo lo giro con Francesca Neri”.

Tra gli applausi e le risate, i due attori hanno ripercorso le tappe più importanti delle rispettive carriere, mentre sullo schermo gigante passavano alcune scene dei film più noti, quelli girati assieme (come “Fuori dal mondo” di Giuseppe Piccioni) e quelli interpretati con altri attori: “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” di Carlo Verdone, “La stazione” di Sergio Rubini, “Le Fate ignoranti” di Ferzan Ozpetek, “Lo spazio bianco” di Francesca Comencini, per Margherita Buy; “Ferie d’agosto” di Paolo Virzì, “Il Portaborse” di Daniele Luchetti, “Il papà di Giovanna” di Pupi Avati, per Orlando.

Buy spiega il suo rapporto di odio-amore con i personaggi. “All’inizio sono terrorizzata – ammette – sono convinta che il ruolo non è per me, che non ce la farò mai. Poi entro nella parte, mi affeziono e mi piace tantissimo, non voglio più lasciarla”. Orlando parla della memoria. “Quasi sempre la pellicola ti toglie il trenta per cento della preparazione – dice – per l’emozione che ti prende davanti alla telecamera e per le persone che hai attorno. Ecco perché bisogna studiare sempre tanto. Al regista devi consegnare tutto quello che gli serve: lui può decidere di tagliare la scena o di tenerla tutta, in questo caso è il tuo trionfo”.

C’è un personaggio che vorreste interpretare? “Vorrei girare un thriller”, dice Buy. “Vorrei essere Peppino De Filippo – risponde il napoletano Orlando – mi piacerebbe ricostruire la storia di questa famiglia, il rapporto tra il talento e l’intelligenza”. Qual’è il regista con cui vi piacerebbe lavorare? Buy: “non so…di solito scelgo il progetto. Un regista bravissimo può fare film orribili, magari proprio con me”. E Orlando: “mi piacerebbe lavorare con Paolo Sorrentino, perché fa un cinema così diverso da come sono io che magari mi obbligherebbe a interpretare qualcosa di diverso”.

Il pubblico vuole il bacio finale. Margherita si tira indietro: “nooo…il bacio no. Qui non ce la posso fare”. Silvio chiede: “come sono andato? Scusate ma sono un attore, e come tutti gli attori sono destinato a farmela sempre questa domanda. Per tutta la vita”.

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