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Festival di Roma 2011: piace l’esordio vintage alla regia di Ivan Cotroneo

Con la proiezione del quarto ed ultimo film italiano in concorso, “La kryptonite nella borsa” di Ivan Cotroneo ed il cinese “Love for live” si avvia alla chiusura le sesta edizione del Festival del Film di Roma, di cui domani saranno proclamati i vincitori. Protagonisti della giornata di ieri sono stati anche “Too big to fail” (presentato in anteprima fuori concorso), il film americano di Roberto Faenza “Un giorno questo dolore ti sarà utile” e il documentario sulla morte di Stefano Cucchi.

IN CONCORSO

Ha raccolto applausi alla prima proiezione per la stampa “La kryptonite nella borsa” di Ivan Cotroneo, liberamente tratto dal suo omonimo romanzo. Il film, che segna l’esordio alla regia dello sceneggiatore e scrittore, racconta in modo colorato e surreale di una strampalata famiglia napoletana degli anni ’70 di cui sono interpreti Valeria Golino, Luca Zingaretti, Cristiana Capotondi, Libero De Rienzo e il piccolo Luigi Catani.

“Questo film è soprattutto il mio sguardo da bambino negli anni ’70. – ha spiegato Cotroneo in conferenza stampa – Anni in cui non c’era una grande ricchezza, ma sicuramente una grande allegria. Meno status symbol e differenze di classe”. Il regista ha poi parlato della parte autobiografica dell’opera: “Il mondo della finzione somiglia molto al mondo che ho conosciuto da bambino e la Napoli che racconto è quella della mia infanzia, una città piena di vita, fascino e mistero, lontana dall’immagine trasmessa oggi dai media e le esperienze ‘borderline’ che il piccolo Peppino vive nel film non sono poi così diverse da quelle che ho conosciuto io da piccolo, quando i miei tre giovanissimi zii mi portavano fuori con loro”.

Su un red carpet vintage con tanto di Fiat 128, oltre al cast al completo hanno sfilato anche Ambra Angiolini, Monica Guerritore, Elena Sofia Ricci, Isabella Ferrari e la madrina di questa edizione del festival (nonché compagna di Luca Zingaretti) Luisa Ranieri.

“La kryptonite nella borsa” è nelle sale da venerdì 4 novembre distribuito da Lucky Red.

In concorso ieri è passato anche “Love for life” di Gu Changwei, primo lungometraggio di produzione cinese ad affrontare il delicato tema dell’AIDS e che ha avuto un lungo decorso (cinque anni) anche perché, come ha spiegato oggi il regista, non è facile affrontare un tema del genere in Cina: “Abbiamo dovuto fare molti tagli e comunque presentare il nostro lavoro alla commissione censura”. Nel cast Zhang Ziyi (“Memorie di una Geisha”), Aaron Kwok e soprattutto la vera popolazione di un villaggio rurale in gran parte vittima della malattia.

La storia è ambientata negli anni Novanta in un piccolo villaggio cinese, dove si svolge un traffico illecito di sangue che ha diffuso a macchia d’olio l’AIDS nella comunità. La storia è quella di due giovani amanti che decidono di sfidare la società e vivere fino in fondo il loro amore. “Abbiamo lavorato insieme a delle persone che erano davvero ammalate di AIDS, – ha raccontato l’attrice protagonista Zhang Ziyi – ma è stato più facile di quanto si possa pensare. Anzi per me è stata un’esperienza del tutto costruttiva”.

FUORI CONCORSO

Tra i film fuori competizione è toccato ieri ad un altro italiano (per la precisione la produzione è italoamericana di Milena Canonero, Elda Ferri e Ron Stein) “Un giorno questo dolore ti sarà utile”, il nuovo film di Roberto Faenza nelle sale a febbraio 2012 con 01 Distribution. Ispirata all’omonimo romanzo di Peter Cameron, la pellicola è ambientata a New York e racconta l’inquietudine adolescenziale del giovane James (Toby Regbo) alle prese con la sua squinternata famiglia. Nel cast i premi Oscar Marcia Gay Harden, Ellen Burstyn, Stephan Lang, Peter Gallagher e Lucy Liu. Title track del film è la canzone “Love is requited”, interpretata da Elisa, che ha sfilato sul red carpet con un lungo abito rosso.

Presentato in anteprima fuori concorso anche “Too big to fail – Il crollo dei giganti” di Curtis Hanson, con il Premio Oscar William Hurt e Paul Giamatti, che andrà in onda in prima tv il 4 novembre alle 21.10 su Sky Cinema 1HD. La pellicola, basata sull’omonimo romanzo di Andrew Ross Sorkin, è un thriller politico finanziario che ripercorre le drammatiche settimane della crisi finanziaria del 2008 ed il fallimento della Lehman Brothers, una delle banche più potenti degli USA.

All’Auditorium Parco della Musica di Roma ieri è arrivata anche la cronaca nera con la proiezione del documentario di Maurizio Cartolano su Stefano Cucchi, il 31enne morto nell’ottobre 2009 dopo sei giorni in carcere. “148 Stefano. Mostri dell’inerzia” racconta la lotta per la giustizia portata avanti dal padre e la sorella del ragazzo, che cercano di ottenere delle risposte ad alcune semplici domande: “Cos’è successo a Stefano? Chi sono i responsabili della sua morte? Perché ci è stato negato di vederlo quando fu trasferito all’ospedale Sandro Pertini?”.

“Abbiamo saputo della morte di nostro figlio attraverso una fredda carta burocratica. – ha detto il padre del ragazzo e promette – Finché non sapremo la verità, non usciremo fuori da quest’incubo”.

Nel documentario, che mostra Stefano come una persona a cui è stato negato il diritto alla vita, ci sono testimonianze di familiari, giornalisti e politici, le lettere di Stefano lette da Claudio Santamaria ed una videografica che ricostruisce gli ultimi giorni della sua vita.

A poche ore dalla fine dell’edizione 2011 del Festival di Roma non accenna a diminuire la polemica del ministro dei beni e delle attività culturali Giancarlo Galan che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato: “Continuo a pensare che questo festival sia un doppione di quello veneziano, una brutta copia, e in quanto tale sia perciò dannoso per il Paese”. “Venezia ha una storia e un prestigio che Roma non ha e non potrà mai avere”, ha proseguito il ministro. “Io dico che non devono imitare Venezia. Io dico che Roma deve diventare il centro del mercato cinematografico italiano”. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno respinge al mittente gli inviti del ministro e risponde: “Non possiamo accettare quanto dichiarato dal ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan e respingo al mittente qualsiasi invito a modificare la struttura del nostro Festival. Unica cosa che possiamo fare è aumentare lo spazio per il mercato anche in collaborazione con il ministro”.

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