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Festival del Film di Roma 2012: successo per le commedie e sul red carpet arriva Adrien Brody

Dalla nostra inviata Marilena Vinci. Diario del terzo giorno.

Una forte pioggia e il derby Lazio-Roma non hanno certo giovato alla terza giornata del Festival internazionale del Film di Roma, il cui red carpet è andato praticamente deserto, almeno fino all’arrivo di Adrien Brody, giunto nella Capitale per presentare ‘1942’ il film di Feng Xiaogang di cui è tra i protagonisti. L’attore premio Oscar ha disertato la conferenza stampa (ufficialmente per impegni improrogabili) ma ha sfilato sul tappeto rosso insieme al resto del cast e con la fidanzata, la modella Lara Lieto (con cui è stato avvistato in giro per la città). Sul piano strettamente cinematografico al Festival è stata la giornata di due film che hanno ricosso ampi consensi: la commedia francese ‘Populaire’ di Regis Roinsard e ‘Spose Celestiali dei mari di pianura’ del russo Alexey Fedorchenko.

Il primo, presentato fuori concorso, ha divertito e raccolto applausi alla proiezione per la stampa. La commedia (distribuita in Italia a primavera dalla Bim) racconta una storia ambientata alla fine degli anni cinquanta che ha per protagonista una ragazza che, stanca di vivere in un piccolo paese della Normandia, trova lavoro in città come segretaria. Scopre così il suo talento: scrivere a macchina con straordinaria velocità. Supportata dal suo datore di lavoro del quale si innamorerà, la giovane diventerà campionessa mondiale di dattilografia. Del cast fa parte anche Berenice Bejo, protagonista del film premio Oscar ‘The artist’.
“L’idea mi è venuta vedendo un documentario sulle macchine da scrivere in cui si parlava di questi campionati. – ha raccontato il regista Roinsard – Mi sono documentato per tre anni ed ho scoperto che in Francia era un vero e proprio sport: io ho deciso di raccontarlo insieme a una storia d’amore”.

Buon riscontro anche per il film in concorso ‘Spose Celesti dei mari di pianura’ di Fedorchenko (già regista di ‘Silent Souls’), una raccolta di 23 racconti brevi sulle donne del popolo Mari, etnia di origine ugro-finnica rifugiatasi 500 anni fa in Russia, nella regione degli Urali, per sfuggire alla cristianizzazione. Una sorta di Decameron tra magia, realismo e antiche tradizioni che ha affascinato la stampa.

In concorso oggi anche il primo dei due film a sorpresa: ‘1942’ di Feng Xiaogang con Adrien Brody (che ha disertato la conferenza stampa) e Tim Robbins. Il film racconta della più tragica carestia in Cina (nel 1942 appunto) che provocò la morte di tre milioni di persone nella provincia di Henan. Nel frattempo la guerra tra le truppe giapponesi e i reparti dell’esercito nazionalista dell’Henan del nord stava per scoppiare e le intere forniture di grano della provincia vennero deviate verso le truppe cinesi, togliendole alla popolazione. Da qui l’esodo di trenta milioni di persone che fecero di tutto per sopravvivere. Un esodo in cui ci furono casi di cannibalismo, cadaveri sbranati da orde di cani e tutto questo con la totale e colpevole distrazione delle autorità dell’epoca. “E’ una storia poco conosciuta nel mio paese”, ha raccontato Xiaogang  in conferenza, ammettendo che questo suo kolossal epico su una pagina buia del suo paese ha dato fastidio alle autorità cinesi ed “è stato oggetto di una sottile censura”.

Per quanto riguarda la sezione dedicata al cinema nostrano, Prospettive Italia, oggi è toccato al documentario del giornalista Marco Spagnoli ‘Giuliano Montaldo Quattro volte vent’anni’, ritratto del regista e intellettuale ottantenne, dalla personalità ironica ed elegante, raccontato attraverso foto, aneddoti, documenti privati e materiale d’archivio arricchito dalle conversazioni con amici e colleghi, tra cui  Carlo Lizzani,  Francesco Bruni, Ennio Morricone, autore di gran parte delle colonne sonore dei suoi film.

‘L’isola dell’angelo caduto’, esordio alla regia dello scrittore Carlo Lucarelli, tratto dai uno dei suo gialli di maggior successo che racconta di una colonia penale del regime fascista negli anni ‘20. “Il mio film è un thriller gotico surreale che ha un linguaggio complesso e contorto. Si parte come un giallo classico ma mano a mano prevale una dimensione surreale in una specie di sinfonia di immagini”, ha spiegato Lucarelli in conferenza stampa. “Certo per me il cinema è più difficile della scrittura, che invece mi risulta naturale. E’ come se avessi fatto un esperimento, un’avventura in cui scopri tante altre cose”, ha detto, facendo capire che non ha intenzione di riprovarci, almeno per ora. Il film non ha avuto una buona accoglienza da parte della critica e ha raccolto qualche buuu alla fine della prima proiezione.

Intanto oggi è stato svelato il secondo titolo a sorpresa in concorso: si tratta di  ‘Duzhan” (Drug War) di Johnnie To, un viaggio tra mafia e traffici illegali che affronta in modo assolutamente inedito per la Cina, il tema del traffico di droga, parlandone apertamente. Un film con cui, ad oltre trenta anni dall’esordio, il regista cult cinese tornare a cimentarsi con il genere che l’ha reso celebre: il gangster movie.

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