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Festival del Film di Roma 2012: fan scatenati per Stallone. Fischi per lo scandaloso film di Franchi.

Dalla nostra inviata Marilena Vinci. Diario del sesto giorno.

Giornata calda al Festival Internazionale del Film di Roma, dov’è arrivato l’atteso Sylvester Stallone per presentare (fuori concorso) il film di cui è protagonista: ‘Bullet to the head’ di Walter Hill. Ad attendere la star hollywoodiana sul red carpet molti fan, con cui Stallone si è però intrattenuto poco a firmare autografi. Ma a scaldare gli animi, seppur in un altro senso, è stato il vituperato film in concorso di Paolo Franchi ‘E la chiamano estate’, che ha raccolto alla proiezione stampa fischi, risate ironiche e sonore contestazioni. La storia, che qualcuno ha paragonato allo scandaloso ‘Shame’ di Steve McQueen, è quella di una coppia di quarantenni (Dino e Anna) che non riesce ad avere rapporti sessuali ma è comunque legata da un profondo amore. A sottrarsi è Dino, che sfoga le sue voglie con prostitute e scambisti, mentre Anna non riesce a mettere fine a questa tormentata storia perché è la sofferenza del compagno a farla sentire amata.
Il film che, scade spesso nel ridicolo per dialoghi e scene, è stato offeso in maniera certamente troppo pesante e l’atmosfera ha inevitabilmente gravato sulla conferenza stampa, appesantita da polemiche e tensioni tra la stampa e il regista, che si è dovuto difendere dalle aggressive domande a tal punto che la produttrice, Nicoletta Mantovani, ha definito la conferenza stampa come una “fossa dei leoni”.
“Volevo solo raccontare l’amore fuori dai canoni, nella condivisione del dolore, l’amore come veleno, fuori dai baci Perugina”, ha detto Franchi (già contestato a Venezia un po’ di anni fa per il suo ‘Nessuna qualità agli eroi’) aggiungendo provocatoriamente che “Il film è una ricerca personale; forse non è stato capito perché in Italia impera la tv che appiattisce ed omologa l’arte. Non c’è nessuna forma di sperimentazione, mentre proprio questa fa un Paese ricco culturalmente”. Alle pesanti critiche da parte di un giornalista, Franchi poi risponde: “L’arte è egoista. Non ho alcuna  ambizione di piacere a tutti”. In merito alla scelta del titolo, che riprende quello della celebre canzone di Bruno Martino, il regista spiega laconicamente che fa da contrappunto alla storia.
Interpreti del film sono Isabella Ferrari, Jean-Marc Barr, Luca Argentero, Filippo Nigro, Anita Kravos ed Eva Riccobono. La Ferrari, coinvolta in molte scene di nudo, confessa di non aver avuto “nessun imbarazzo in questo film, che considero d’autore. E devo dire che questa cosa mi dà una grande energia. Mi sono sentita sempre libera. Franchi mi aveva detto ‘non avere maschere’ e per la prima volta non ho costruito nulla, ho pensato al vuoto. Anche nelle scene di nudo mi sono sentita leggera e per la prima volta non ho provato alcun imbarazzo”.

Di ben altro tono la conferenza di Sylvester Stallone e del regista Walter Hill, che hanno presentato ‘Bullet to the head’, “un omaggio all’action anni Settanta e Ottanta, senza effetti speciali ma con grande personalità”, come lo ha definito il regista. Stallone ha prima di tutto lanciato un appello per salvare Cinecittà: “Ho visto tanti di quei teatri fantastici che spariscono. Mi auguro che il governo e tutti voi che amate il cinema facciate di tutto per salvaguardarla, in modo che ritorni più grande di prima”; poi ha parlato del suo incontro con i fan di ieri al teatro di Tor Bella Monaca: “Questi ragazzi mi ricordano i luoghi dove sono cresciuto – ha detto – e mi fanno fare un salto indietro nel tempo fino alla mia infanzia, perché anch’io vengo dalla periferia e li capisco. Ho detto loro di non temere il fallimento, perché le sconfitte sono normali ma spianano la strada alla perseveranza e poi al successo”. Poi la star hollywoodiana ha annunciato il probabile ritorno di ‘Rambo’ sul grande schermo: “Rambo è un guerriero, combatterebbe a prescindere, è una di quelle persone che non ha bisogno della guerra per lottare, perciò non escludo che tornerà a combattere sullo schermo. Ho già un progetto in mente, lo vedrete, anche se – ha scherzato – la prossima battaglia del nostro eroe potrebbe essere quella contro l’artrite”.

In serata Walter Hill è stato insignito del ‘Maverick Director Award’, il premio che da quest’anno sarà conferito a tutti quei registi fuori dagli schemi.

Per quanto riguarda il concorso, oltre al film di Paolo Franchi, è passato anche quello dei fratelli Skolimowski, ‘Ixjana’, oscuro thriller psicologico ispirato al Faust di Goethe.

 

 

 

 

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