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Festival di Roma 2013: protagoniste le favole di Pennac e degli Dei Sharon Stone e Christopher Walken

Dalla nostra inviata, Marilena Vinci. Sesto giorno.

A 30 di distanza dalla sua pubblicazione, “Il paradiso degli orchi” di Daniel Pennac, primo capitolo del ciclo dedicato a Malaussene, diventa un film. Presentato FUORI CONCORSO all’ottava edizione del Festival del Film di Roma, il film omonimo è diritto del giovane Nicolas Bary con Raphael Personnaz, Berenice Bejo e Melanie Bernier.
“Ricordo di aver letto ‘Il paradiso degli orchi’ a scuola, da quel momento ha cominciato a far parte del mio immaginario. – Racconta il regista – Dopo molti anni mi è capitato di rileggere il romanzo in un periodo in cui ero alla ricerca di un nuovo progetto. E in quel momento Pennac stava facendo delle letture proprio de libro a teatro. L’ho considerato un segno da non sottovalutare. Così l’ho aspettato all’uscita per pregarlo di offrirmi questa possibilità”.
Possibilità che è arrivata dato che Pennac ha dato la benedizione al progetto. “A dire il vero non mi aspettavo proprio nulla dal film, – confessa lo scrittore – visto che si tratta di un altro metodo espressivo. Vedete, quando un autore affida il proprio romanzo ad un regista deve avere l’intelligenza di non costruire aspettative ma di essere incuriosito dal nuovo materiale che ne verrà”.
Per Bary si è trattato di “rimanere fedele all’originale in modo che anche i lettori ritrovassero il sapore del romanzo. Allo stesso tempo, però, sapevo di non dover puntare ad una trasposizione letteraria ma cercare di trasmettere la linfa vitale, l’energia della storia. Quindi abbiamo fatto delle scelte volte alla modernità, visto che non volevo mantenere la vicenda negli anni ottanta. Intatta, invece, è la famiglia e il contrasto tra ciò che è luminoso e gli elementi negativi”. Le ispirazioni sono state a “Fellini e a tutti i cineasti con uno stile barocco come Terry Gilliam, capace di costruire universi diversi dalla realtà”.

FUORI CONCORSO è stato presentata anche la favola moderna “Gods Behaving Badly” di Marc Turtletaub con Sharon Stone, Christopher Walken e John Turturro nelle vesti di moderne divinità greche. Un film che ha deluso la stampa.

IN CONCORSO sono passati il thriller spionistico “Seventh Code” di Kiyoshi Kurosawa e “Lanse gutou”, l’opera prima del padre del rock cinese Cui Jian.

Al Festival è stato anche il giorno del Premio alla carriera, assegnato per la prima volta postumo. Marco Müller ha consegnato il riconoscimento ai familiari del grande cineasta russo Aleksej Jurevič German, scomparso nel febbraio di quest’anno. A ritirare il riconoscimento saranno Svetlana Karmalita, vedova del regista e sceneggiatrice dei due ultimi film del maestro, insieme al figlio Aleksej A. German, capofila del rinnovamento del cinema russo contemporaneo. Subito dopo è stato proiettato in anteprima mondiale l’ultimo film di German “E’ difficile essere un dio”.

Sold out l’incontro con Wes Anderson e Roman Coppola. Il regista ha presentato il cortometraggio “Castello Cavalcanti” realizzato per Prada di cui è protagonista Jason Schwartzman, che è intervenuto all’appuntamento.

Intanto grande attesa per domani per l’arrivo sul red carpet di Jennifer Lawrence, Liam Hemsworth e Josh Hutcherson che presenteranno l’anteprima italiana “Hunger Games – La ragazza di fuoco” e Checco Zalone che risponderà alle domande del pubblico in un incontro moderato dal giornalista Max Giusti.

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SPECIALE
Festival Internazionale del Film di Roma

dall’8 al 17 novembre 2013
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