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“Cleo” di Eva Cools vince il Premio Alice MyMovies per la Migliore Opera Prima

Presenti alla premiazione i fratelli Dardenne che sfilano con la regista belga sul red carpet. Oggi il cinema belga è protagonista ad Alice nella Città.

Roma, 22 ottobre 2019 – Mattinata di emozioni oggi ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma.

Un passaggio di testimone importante tra due grandi maestri, Jean-Pierre e Luc Dardenne e la regista belga Eva Cools che vince il Premio MyMovies Migliore Opera Prima per “Cleo”, esordio che ha convinto la giuria composta da Laura Luchetti, Paola Turci, Jim Loach, Gianluca Guzzo, Ciro D’Emilio e Damiano Michieletto.

I fratelli Dardenne, che presentano ad Alice 2019 il loro ultimo film “L’Età Giovane” (premiato per la miglior regia al Festival di Cannes), si sono congratulati con la giovane collega.

Sarà infatti proprio “Cleo” il film sorpresa che sarà proiettato domani alle ore 16.00 in Sala Sinopoli. Alice nella Città sceglie la sala riservata alle proiezioni del concorso per supportare la regista esordiente e dare la possibilità al pubblico e agli accreditati di recuperare un’opera prima da non perdere.

A consegnare il premio è stata la regista Laura Luchetti con questa motivazione: “Un film onesto e appassionato, essenziale ed autentico, che, grazie a una regia abile nel gestire con fermezza la messa in scena e il racconto, e soprattutto all’eccezionale performance di una giovane attrice, costruisce un dramma teso ed emozionante, capace di aprirsi infine alla speranza che superare il peggio sia possibile, con la forza del sentimento e dell’arte, prendendo in mano le redini della propria vita, anche quando si è costretti a farlo prima del tempo”.

Protagonista del film la diciassettenne Cleo, che sopravvive a un tragico incidente nel quale entrambi i genitori perdono la vita. Sua nonna offre a Cleo e a suo fratello una casa, ma finisce per dover gestire l’adolescente ribelle, la quale cerca conforto nel misterioso Leos, un uomo di dodici anni più grande. Il racconto dell’elaborazione di un lutto da parte di una giovane ragazza di diciassette anni è scandito dall’accompagnamento musicale delle opere di Sergej Rachmaninov e dalla cornice di una Bruxelles cosmopolita simbolo dell’art deco.

 

 

 

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