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Un documentario su Furio Scarpelli al Festival di Torino 2012

Sarà presentato nella sezione Festa Mobile Classic del 30° Torino Film Festival, domenica 30 novembre alle ore 20 (Cinema Massimo), il documentario “Furio Scarpelli – Il racconto prima di tutto” di Giacomo Scarpelli e Francesco Ranieri Martinotti. Dopo la proiezione del film seguirà una conversazione con Ettore Scola, Gianni Amelio, Giacomo Scarpelli e Francesco Ranieri Martinotti.

Sinossi
Furio Scarpelli è stato uno dei maestri della sceneggiatura italiana, assieme ad Age, con il quale ha condiviso un lungo percorso umano e professionale.

Il figlio Giacomo e il regista Francesco Ranieri Martinotti hanno costruito un racconto intenso ed emozionante ambientato nell’amata Toscana, con un piccola ricostruzione in bianco e nero, come in un film del muto: Scarpelli bimbetto appare nei primi anni ‘20 assieme al fratellino e al padre Filiberto, stanno imparando l’arte del disegno!
Struggenti filmati in super 8 ci raccontano poi un epoca attraverso le vacanze “professionali” di Furio, quando la spiaggia di Castiglioncello era il ritrovo di Calvino, Monicelli, Suso Cecchi D’Amico. Preziosi estratti, dai colori sbiaditi, filmati dallo stesso Furio, che rimandano ad una vita, quella degli anni ‘60, piena di spensieratezza e virtù.

Scarpelli è naturalmente protagonista, partecipa al documentario, senza malinconia, con lucidità e chiarezza grazie a due interviste inedite. Una frase che ripete spesso è “il racconto prima di tutto”. Il cinema come mezzo, dunque, e non come fine. E’ riluttante ad ogni riduzione “cinemistica” della scrittura, sprezzante verso l’autore che si nutre solo di sé e non vede, non ascolta, non discute. Nelle sequenze successive scorrono i titoli dei film a lui più cari come: “Sedotta e abbandonata” di Pietro Germi, con il lungo piano sequenza su Stefania Sandrelli, di una bellezza e magia ineguagliabili, e ancora di Mario Monicelli: “I compagni”, “La grande Guerra”, “I Soliti Ignoti”, l’amatissimo “Brancaleone”.

Il documentario è anche fatto di aneddoti, come quello raccontato da Monicelli: lui e Mastroianni si misero a costruire (nella casa estiva di Suso a Castiglioncello) un aquilone, entusiasti nel riuscirci, come bambini.

E ancora sfilano con le loro testimonianze Francesca Archibugi, studente al Centro Sperimentale, Paolo Virzì: “Grazie a lui ho saputo chi sono veramente…”.
Infine davvero toccante il finale, affidato alle parole di Ettore Scola: “saremmo stati comunque amici anche se avessimo fatto i falegnami…”.

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