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TFF 31: i vincitori dei Premi Collaterali

Torino, 30 Novembre 2013 – Sono stati annunciati i premi collaterali del 31° Torino Film Festival, diretto da Paolo Virzì. Tra i vincitori “Pelo Malo” di Mariana Rondón (Venezuela), “Striplife” di Nicola Grignani, Alberto Mussolini, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa e Andrea Zambelli (Italia) e “El lugar de las fresas” di Maite Vitoria Daneris (Italia/Spagna).

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PREMI COLLATERALI

PREMIO SCUOLA HOLDEN – Storytelling & Performing Arts
La Giuria composta dagli allievi del Corso biennale di scrittura e story-telling assegna il premio Miglior sceneggiatura di Torino 31 a:

“Pelo Malo” di Mariana Rondón (Venezuela, 2013).

Con la seguente motivazione: “Una storia intima tra madre e bambino sullo sfondo di una società disfatta e corrotta dal pregiudizio. Capelli ricci, maionese, la canzoncina del Limonero e una fototessera: un piccolo racconto sull’identità e sulla libertà emotiva”.

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PREMIO ACHILLE VALDATA
La Giuria composta da 10 lettori de La Stampa – Torino Sette assegna il premio Miglior film di Torino 31 a:

“Pelo Malo” di Mariana Rondón (Venezuela, 2013).

Con la seguente motivazione: “Per aver mostrato con semplicità il desiderio e la difficoltà di essere spontanei ogni giorno in un contesto di degrado sociale e familiare sulle note aspre e lievi di un’accattivante colonna sonora”.

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PREMIO AVANTI!
La Giuria del Premio AVANTI (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani) composta da Pietro Bianchi, Chiara Boffelli e Andrea Zanoli ha visionato i film delle sezioni Italiana.doc e Italiana.corti.
Propone, quindi, per la distribuzione nel circuito culturale curata da Lab 80 film, il seguente film:

“Striplife” di Nicola Grignani, Alberto Mussolini, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa e Andrea Zambelli (Italia, 2013).

Con la seguente motivazione: “Per l’originalità del progetto e per aver saputo descrivere in una forma innovativa un luogo particolarmente difficile come la Striscia di Gaza, reso invisibile dall’eccesso di immagini stereotipate con il quale quotidianamente viene guardato e descritto. È stata in particolar modo apprezzata la consapevolezza formale e la maturità dimostrata da quest’opera, che riesce a farci comprendere come per descrivere il reale non basti guardarlo così com’è, ma sia necessaria la mediazione cinematografica”.

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PREMIO UCCA – VENTI CITTA’
La giuria nazionale UCCA (Unione Circoli Cinematografici Arci) composta da Greta Barbolini, Paola Scarnati, Mauro Brondi e Chiara Quartero, assegna il premio, che consiste nella distribuzione del film vincitore del concorso Italiana.doc in almeno venti città presso circoli e sale associate all’UCCA a:

“El lugar de las fresas” di Maite Vitoria Daneris (Italia/Spagna, 2013).

Con la seguente motivazione: “Per la capacità di raccontare alla giusta distanza e con sincerità, casualità e sapiente costruzione una piccola grande storia di amicizia italo-araba-spagnola. Lo sguardo dell’autrice abbraccia generazioni e culture differenti unite dal valore comune del lavoro della terra come luogo di incontro e scambio solidale”.

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La giuria conferisce inoltre una menzione speciale – con l’impegno di proporre la programmazione delle opere all’interno della rete nazionale dei circoli UCCA – a:

“Il segreto” di Cyop&Kaf (Italia, 2013).

Con la seguente motivazione: “Per l’approccio convinto, lucido ed appassionato ad una realtà dalle molteplici sfumature, quella di una Napoli vera, intensa e contraddittoria al tempo stesso, in cui la condizione sociale dei bambini e dei ragazzi sfugge a qualsiasi superficiale etichetta, spingendo ad una riflessione attenta ed accurata”.

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PREMIO GLI OCCHIALI DI GANDHI
Assegnato dal Centro Studi “Sereno Regis” (Torino), la cui Giuria è composta da Giordano Amato, Massimo Giovara, Vita Nolé, Carmen Riccato e Luciana Spina assegna il Premio Gli Occhiali di Gandhi al film che meglio interpreta la visione gandhiana del mondo a:

“L’image manquante” di Rithy Panh (Francia/Cambogia, 2013).

Con la seguente motivazione: “A cinquant’anni, la maturità e la distanza raggiunta permettono al regista di ritornare alla straziante esperienza dell’infanzia vissuta sotto la dittatura cambogiana, con il suo carico di immenso dolore, eppure mondata da qualunque volontà di vendetta o di rivalsa. Un film che narra la violenza senza mai essere violento, un’opera ricca di umana poesia, credibile e toccante, mai retorica. La consapevolezza che l’immagine perduta non potrà mai essere ritrovata non distrugge la speranza di una vita senza sopraffazioni”.

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La Giuria assegna inoltre una menzione a:

“El lugar de las fresas” di Maite Vitoria Daneris (Italia/Spagna, 2013).

Con la seguente motivazione: “Una favola gandhiana nella realtà torinese, legata ad un contesto sociale multietnico, il mercato più grande d’Europa, Porta Palazzo. Un incontro tra persone autentiche colte dalla regista nella loro umanità con sguardo delicato, rispettoso e partecipe. Una tenace contadina e un giovane marocchino in cerca di lavoro e stabilità diventano simbolo di una solidarietà e di un dialogo possibile a partire da umanità differenti”.

e a:

“Striplife” di Nicola Grignani, Alberto Mussolini, Luca Scaffidi, Valeria Testagrossa e Andrea Zambelli (Italia, 2013).

Con la seguente motivazione: “Un film collettivo con una forte coerenza stilistica e di intenti. Il problema del conflitto israelo-palestinese è trattato in modo nonviolento e universale attraverso un racconto corale in cui è la vita quotidiana il motore per azioni autentiche che superano la distinzione amico-nemico. Un esempio chiaro di lotta nonviolenta attraverso la quotidianità della resistenza. Le azioni dei protagonisti, pur delimitate da un confine geografico ristretto e opprimente, si aprono a un contatto profondo con il mondo esterno”.

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PREMIO INTERFEDI
Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità, attribuito dalla Giuria Interfedi, composta da Marco Nicolai (Chiesa Valdese), Daniele Segre (Comunità Ebraica) e Beppe Valperga (Comitato Interfedi), a:

“La plaga” di Neus Ballús (Spagna, 2013).

Con la seguente motivazione: “Con grande sensibilità, rispetto delle persone e della loro dignità illustra la realtà della storia quotidiana, esprimendo sentimenti universali. In particolare, apprezza lo sguardo e la sensibilità del regista, che è stato in grado di comporre un quadro di vera spiritualità laica e una ricchezza di sentimenti non usuali”.

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