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Venezia 68: al Lido sbarcano Al Pacino, Crialese e il sessuomane Fassbender

Da uno dei nostri inviati

E’ stato accolto con applausi convinti alla proiezione per la stampa ed in conferenza “Terraferma” di Emanuele Crialese, il primo film italiano presentato in concorso alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia. La storia, ambientata su un’isola siciliana di pescatori che d’estate diventa meta di turisti, ruota attorno ad una giovane donna rimasta vedova e al figlio. La loro vita viene improvvisamente scossa da uno sbarco di clandestini in cui salvano una partoriente ed il suo bambino, accogliendoli clandestinamente in casa. Nel cast Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Filippo Pucillo (al suo terzo lavoro con Crialese), il puparo palermitano Mimmo Cuticchio e Timnit (una giovane donna africana che ha davvero una storia di migrazione alle spalle).

“Stiamo attraversando un momento di profonda confusione morale – ha detto il regista romano, di origini siciliane –. La risposta dello stato al problema dell’immigrazione è totalmente inadeguata. Anche i media, che ci bombardano di notizie e imbrigliano la realtà nella rete del linguaggio, hanno gravi responsabilità. Siamo tra i pochi paesi europei ad avere adottato in materia d’immigrazione una legislazione improntata alla paura e alla chiusura. Dovremmo aprirci alla contaminazione e invece siamo vecchi”. “Terraferma”, che uscirà venerdì 7 settembre nelle sale con 01, ha già una dstribuzione internazionale.

A far parlare oggi è stato anche il discusso “Shame”, seconda regia del video artista britannico Steve McQueen. Il film, presentato in concorso, ha come protagonista Michael Fassbender (in gara anche con il film di Cronenberg “A dangerous method”) che interpreta il ruolo di un trentenne sessuomane che vive a New York ed è incapace di gestire la sua vita sentimentale e sessuale. L’arrivo inaspettato della sorella più giovane e irrequieta (Carey Mulligan) sconvolge però il suo solitario stile di vita. La pellicola, in cui tra l’altro l’attore ha delle scene di nudo integrale, ha diviso la critica: in sala si sono sentiti applausi ma anche fischi.

La superstar del giorno è però Al Pacino, giunto al Lido per presentare fuori concorso il suo ultimo lavoro da regista, “Wilde Salomè”, una sorta di mix tra teatro, letteratura e cinema sulla Salome di Oscar Wilde. Un lavoro che non è un film o un documentario, dice Pacino: “Non è ne l’uno nè l’altro. Quando ho cominciato non sapevo dove sarei arrivato. Avevo una visione ma mi mancava una storia. – ha spiegato – E’ sempre brutto non avere un copione. Volevo fare un collage, mettere insieme delle cose che alla fine potessero mostrare quello che avevo in mente. E che anche facesse riflettere su cosa fosse Oscar Wilde”. Ammette poi che per arrivare a concludere l’opera ha dovuto ad un certo punto allontanarsene “come succede ai pittori per i quadri. Solo quando l’ho lasciato per cinque mesi, alla fine ho avuto l’illuminazione per completare il lavoro. Anche perché io volevo riprodurre ciò che ho sentito quando ho visto Salome di Wilde”.

L’attore e regista 70enne domani riceverà anche il premio alla carriera Jaeger-LeCoultre.

 

 

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