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Venezia 68: “Caldo grigio caldo nero”, l’alluvione di Giampilieri nel doc. di Dentici

Con la partecipazione di Maria Grazia Cucinotta, Nino Frassica e Ninni Bruschetta

Lunedì 5 settembre verrà presentato nella sezione Controcampo italiano della 68esima Mostra del Cinema di Venezia, “Caldo grigio caldo nero”, il film di Marco Dentici (regista, tra i più importanti scenografi italiani, collaboratore abituale di Citto Maselli e Marco Bellocchio, David di Donatello per “Vincere”).

A due anni dall’alluvione di Giampilieri, Messina (1 ottobre 2009), il documentario ripercorre la “tragedia annunciata” che causò 31 vittime e 6 dispersi. Un bilancio, appunto, tragico: ma che l’opinione pubblica sembrò – e sembra tuttora – ignorare. Come racconta uno dei testimoni nel film, “l’Italia non ha avuto né occhi né orecchi, come fossimo tutti mafiosi e abusivi”. Nel solo abusivismo furono infatti cercate le cause della catastrofe, e non nel dissesto idrogeologico e nel totale abbandono che affligge quell’area come molte altre zone del nostro Paese. E così quel pezzo di Sicilia, già colpito dal fango e dalle macerie, si trovò ad essere vittima anche del silenzio e del disinteresse generali.

Il documentario di Dentici vuol essere “un tentativo di restituire dignità alle comunità ferite; un monito che invoca il diritto delle nuove generazioni ad un futuro normale”. Monito che può contare anche sul volto e sulla voce (il film si chiude con una lettera al Presidente della Repubblica, trovate il testo di seguito) di tre messinesi che, con la loro amichevole partecipazione, hanno voluto testimoniare la vicinanza alla propria terra: Maria Grazia Cucinotta, Nino Frassica e Ninni Bruschetta.

Lettera al Presidente della Repubblica del Comitato Salviamo Giampilieri 

Signor Presidente della Repubblica, 

il 1° ottobre tutto il paese di Giampilieri è stato sommerso da metri di acqua, fango e detriti provenienti dalle colline circostanti, che hanno causato decine di morti e il crollo di varie abitazioni.

Con la presente vogliamo anche denunziare una campagna di sciacallaggio mediatico che si è attuata nei confronti della città di Messina e della sua gente. 

È inammissibile che al cospetto di 37 morti, di cui 18 solo a Giampilieri, l’unico elemento di attrazione mediatica sia l’abusivismo edilizio e lo squallido spettacolo di un processo sommario generico e demagogico. 

Giampilieri è un paese di origine medievale, ricco di storia, di tradizioni e di cultura e sono solo pochissimi i casi di piccolo abusivismo, inerenti modesti restauri non di particolare importanza. 

Gli interventi del Governo, a oggi, appaiono sicuramente inadeguati e non sufficienti a garantire una pur minima ripresa di normalità. 

Questa comunità, signor Presidente, già da tempo duramente provata da una grave disoccupazione, ora rischia di spegnersi definitivamente. 

Negare lo stesso trattamento riservato ad altre regioni che hanno avuto disastri naturali vuol dire cancellare ogni certezza e fiducia nelle istituzioni, calpestando il principio di uguaglianza, caposaldo della nostra Costituzione. 

 

 

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