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Venezia 69: al Lido arrivano la ‘Bella Addormentata’ di Bellocchio e le bad girl Selena Gomez e Vanessa Hudgens

Dalla nostra inviata Marilena Vinci. Ottavo giorno.

Alla Mostra del cinema di Venezia è il giorno di Marco Bellocchio che, con il suo atteso ‘Bella addormentata’, porta in concorso il secondo film italiano. Interpretato da Toni Servillo, Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa, Pier Giorgio Bellocchio, Gianmarco Tognazzi, Roberto Herlitzka, Fabrizio Falco e Brenno Placido, il film s’ispira al caso di Eluana Englaro. Quattro storie scollegate che si svolgono in vari luoghi d’Italia negli ultimi giorni di Eluana e con cui il regista fa e cerca di stimolare una riflessione esistenziale.

In conferenza stampa Bellocchio e il cast sono stati accolti con una standing ovation, l’unica vista in questa 69esima edizione. “Sarebbe assolutamente innaturale per me utilizzare questo film come bandiera di una tesi o di un’idea. – ha affermato Bellocchio in risposta a chi credeva che il suo volesse essere un film di denuncia – Poi è ovvio che abbia delle idee personali e credo sempre con più forza che un artista debba essere libero di immaginare quello che gli pare”. “Non mi sono convertito, questo no”, dice il regista  piacentino a chi gli fa notare come, nel film, siano rappresentate tutte le posizioni, con uno sguardo di comprensione anche nei confronti dei cattolici. “La mia è sempre una posizione calmamente, discretamente laica. L’immaginazione non può respingere, castrare delle cose che ti vengono in mente. Quello del film non è uno sguardo che vuole compatire o annullare, sottolineare o condannare chi ha la fede: io non ce l’ho, ma rispetto e guardo con enorme interesse chi invece la possiede”. Come il personaggio di Alba Rohrwacher (Maria), che raggiunge la clinica ‘La Quiete’ a Udine per pregare insieme ad altre persone in quegli ultimi giorni che separarono Eluana dalla vita vegetativa alla morte. “Io non entro nel merito della sua fede, ma del fatto che si innamori di un ragazzo con idee opposte”, spiega il regista, che sull’argomento ‘eutanasia’ preferisce non rispondere in modo “secco e semplicistico”, e che non nasconde di essere stato colpito dalla morte del Cardinal Martini: “Non è minimamente in discussione la sua fede assoluta, però quel suo essere contro un inutile accanimento terapeutico è stata un’affermazione che non mi ha lasciato indifferente e che mi ha ricordato la frase di Wojtyla, ‘Lasciatemi tornare alla casa del Padre’, che nel film è citata un paio di volte”.
Nel film si racconta anche l’aspetto politico della controversa vicenda. Servillo interpreta infatti il ruolo di un senatore di Forza Italia combattuto tra la sua coscienza e la ragion di partito. “L’indicazione del regista era chiarissima: – racconta l’attore, protagonista anche del film di Ciprì, ‘E’ stato il figlio’ (pure in concorso) – è un personaggio dubbioso nella fragilità, ma che mantiene sempre una grande dignità. Un uomo ricco di conflitti, ciò che si agita nella sua coscienza deve rispondere anche alla sfera pubblica, così come deve rispondere ad una figlia che è su posizioni ideologiche opposte alle sue”.
Bellocchio precisa che “Non c’è un atteggiamento di disprezzo nei confronti dei politici. Volevo piuttosto insistere su questo atteggiamento di sbandamento, smarrimento, conseguenza di una disumanità psicologica di cui, forse, neanche loro sono consapevoli e che sintetizza molto bene il personaggio di Roberto Herlitzka, psichiatra e politico che dice: ‘Sono molti i malati di mente in Parlamento’”.
“Questo film, che non dà risposte ma si pone numerose domande: – dice Isabelle Huppert, che interpreta il ruolo di una madre la cui figlia è in coma vegetativo – che cosa vorremmo? Essere liberi di scegliere? Ma cosa ne facciamo di questa libertà, anche se ci  danno la possibilità di morire come vogliamo?”.
‘Bella addormentata’ è in sala dal 6 settembre distribuito da 01 in oltre 250 copie.

In concorso oggi è passato un altro film che ha fatto discutere e scandalizzato al punto da essere definito un soft-porno: ‘Spring Breakers’ di Harmony Korine, con protagoniste due delle dive più amate di Disney Channel: Selena Gomez (fidanzata di Justin Bieber) e Vanessa Hudgens (‘High School Musical’) che, assieme alle due amiche interpretate da Ashley Benson e Rachel Korine (moglie del regista), decidono di trovare i soldi per le vacanze rapinando un fast food. Dopo essere state arrestate a un posto di blocco per detenzione di droga, ubriache e con addosso solo il bikini, le ragazze sono portate dal giudice, ma vengono rilasciate grazie alla cauzione pagata da Alien, un criminale del posto che le prende sotto la sua protezione e fa vivere loro una indimenticabile vacanza di primavera.
“Ho scelto deliberatamente queste attrici provenienti dall’universo Disney – ha detto il regista in conferenza stampa – perché appartengono a questo mondo: un generazione senz’anima che cresce con i videogames e la tv. Volevo raccontare la superficialità della cultura contemporanea”. “So che Spring Breakers è un film choccante – ha detto la giovane Selena Gomez – ma per me è una possibilità di crescere ed ho accettato”. Un film che sembra un video musicale, “non a caso – prosegue il regista – mi interessava che ‘Spring Breakers’ avesse una dimensione sensoriale, come un’esperienza pop”. E a proposito di musica c’è anche una canzone di Britney Spears cantata al piano da James Franco (anche produttore del film), in una delle scene più divertenti: “Le canzoni di Britney hanno avuto un’influenza enorme sulla pellicola, quella scena era fondamentale”.

Fuori concorso è stato presentato ‘O Gebo e a Sombra’di Manoel De Oliveira con Michael Lonsdale, Claudia Cardinale e Jeanne Moreau. Il film racconta la storia di un uomo che, dopo aver abbandonato genitori e moglie torna a casa per derubarli. Una storia sulla povertà e sulla disperazione a cui può portare che il centenario regista portoghese ha deciso di realizzare dopo che “qualcuno che mi ha fatto notare che non parlo mai dei poveri”. Il film, girato in 25 giorni, è in lingua francese, “perché doveva essere un omaggio da rendere alla Francia”, il paese che dà i natali al cinema. Un progetto che De Oliveira teneva da tempo nel cassetto insieme ad un altro (‘Diablo’, adattamento di un  testo brasiliano), ma “è l’attualità del soggetto, cioè la povertà, che ha fatto sì che poteva essere un buon punto di partenza”, spiega il  produttore.

A dispetto dei suoi 104 anni De Oliveira, che non era presente al Ldo, non smette di stupire per la sua prolificità e vitalità. A stupirsene è anche Claudia Cardinale, arrivata in laguna per presentare il film, che dice: “Ha un’energia pazzesca, prima di arrivare sul set faceva
nuoto”.

Domani al Lido è il giorno di Robert Redford che sbarca in laguna per presentare fuori concorso il suo film ‘The company you keep’.

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