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Venezia 71: Abel Ferrara omaggia Pasolini con Willem Dafoe

Dalla nostra inviata Marilena Vinci, 9° giorno

Il film su Pasolini e il cinese “Red Amnesia” in concorso oggi alla Mostra del cinema di Venezia. Fuori concorso la commedia horror “Burying the Ex” di Joe Dante, tra risate e zombie.

Pasolini Abel Ferrara Venezia 71

Venezia, 4 Settembre 2014 – A distanza di 39 anni dalla sua morte, Pier Paolo Pasolini rivive sul grande schermo con il volto di Willem Dafoe, protagonista del “Pasolini” di Abel Ferrara, passato oggi in concorso alla 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e accolto in maniera abbastanza fredda dalla stampa. Per il regista statunitense di origine italiana si tratta di un omaggio al grande scrittore, regista e poeta italiano.

Ferrara racconta l’ultimo giorno di vita di Pasolini prima della sua morte, avvenuta con un assassinio nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975. Nel film ci sono uno spezzone di “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, la ricostruzione di due interviste (una rilasciata in Francia e l’ultima a Furio Colombo per il quotidiano La Stampa) e poi la cosa più rischiosa del film: la messa in scena di una parte di “Porno-Teo-Kolossal”, il film che Pasolini avrebbe dovuto girare con protagonisti Eduardo De Filippo e Ninetto Davoli. Ad interpretare il personaggio che avrebbe dovuto essere di De Filippo è Davoli, mentre Riccardo Scamarcio è nel ruolo che avrebbe dovuto essere di Davoli. Nel cast anche Valerio Mastandrea, Adriana Asti, Maria De Medeiros e Roberto Zibetti. La versione originale del film è curiosamente recitata in parte in inglese, in parte in italiano e dialetto romano. Una scelta che, secondo lo sceneggiatore Maurizio Braucci, non inficia l’opera: “Abbiamo lavorato a quello che succedeva nella mente di un poeta prima di morire – ha detto –, abbiamo sperimentato in termini di lingua, restando fedeli agli scritti di Pasolini, Petrolio, Porno-Teo-Kolossal, di cui abbiamo trovato le migliori traduzioni in inglese. Nella versione italiana, useremo le opere originali”. La versione italiana sarà doppiata da Fabrizio Gifuni.

Abel-Ferrara-Venezia-71-2014

“Io sono cresciuto guardando i film di Pasolini e lui è cresciuto senza guardare i miei. – così Ferrara spiega la voglia di raccontare il regista, scrittore, critico e poeta – Sono un buddista che tende a meditare sui propri maestri. Ho sentito molto il suo lavoro e mi sono permesso di avvicinarmi a lui”.
“Ho letto moltissimo i suoi libri e studiato le sue teorie, ma quando incontri le persone che lo hanno conosciuto e hanno lavorato con lui, è tutto diverso. Più bello. – dice il regista – Capisci quanto era amato e come era gentile anche con i più umili. Sul set poi era tutto quello che io avrei voluto essere”.

“Pier Paolo spiazzava tutti, la gente si trovava di fronte ad un personaggio che mostrava verità che nessuno voleva vedere e si rimaneva intirizziti”, aggiunge Davoli per cui Pasolini è stato un mentore e un amico. “Non date retta a chi ne parla come di un uomo ombroso, che ha rappresentato la sua morte nei film, ha affrontato la vita con allegria. Amava vivere la vita ed era distrutto dall’idea che gli italiani fossero stati catturati da un sistema di vita consumistico. Che poi è quello che ha portato alla situazione di oggi. E’ rimasto vittima di quel sistema”.

Nel film è mostrato anche l’omicidio di Pasolini, compiuto ad opera di Pelosi ed un gruppo di omofobi, che non lascia spazio a teorie complottistiche o alla colpevolezza del solo Pelosi. Sulla mancata presa di posizione rispetto alla fine di Pasolini all’Idroscalo, Ferrara è molto chiaro: “Per citare Pier Paolo, la morte di ciascuno riflette la propria vita e siamo partiti da questa idea. Quello che davvero è successo quella notte non mi interessa affatto. Pasolini è morto. E questo è tutto. E poi – ribadisce – che significa quello che è successo è del tutto normale. Potrebbe capitare domani stesso a un uomo che gira in una bella auto a New York e rimorchia un giovane dominicano di Brooklyn”.

“Pasolini” sarà al cinema dal 25 settembre distribuito da EuroPictures.

Chuangru zhe (Red Amnesia) Venezia 71 2014

In concorso oggi passa anche il cinese “Chuangru zhe” (“Red Amnesia”) di Wang Xiaoshuai, storia di una vedova in pensione che passa le giornate a occuparsi ostinatamente dei due figli adulti e della madre anziana, nonostante loro cerchino di impedirglielo. Ma la sua routine quotidiana deraglia quando comincia a ricevere telefonate anonime…

Burying the Ex di Joe Dante Venezia 71

Fuori concorso, invece, la divertente commedia horror “Burying the Ex” di Joe Dante, racconto di un bravo ragazzo appassionato di film classici, e della sua ragazza, Evelyn, dispotica ma molto sexy. Quando il loro rapporto si incrina, Evelyn muore in uno spaventoso incidente, lasciando Max solo con il senso di colpa. Alcune settimane dopo, Max incontra per caso Olivia, una ragazza carina e divertente che sembra essere la sua anima gemella. Ma la sera stessa, Evelyn torna dal mondo dei morti e rivuole Max…

Joe Dante torna al Lido a cinque anni di distanza da “The Hole”, ma stavolta il regista statunitense non ha potuto essere fisicamente presente ed ha partecipato alla conferenza in collegamento Skype. Ad accompagnare il film ci sono lo sceneggiatore Alan Trezza e i protagonisti Anton Yelchin, Ashley Greene ed Alexandra Daddario.

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SPECIALE
71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
27 agosto – 6 settembre 2014

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