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Venezia 71: Leoncino a Iñárritu, Segnalazione UNICEF a Costanzo e Premio Mazzacurati a Munzi

venezia-71Venezia, 5 Settembre 2014 – Sono stati annunciati alla 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia i premi Leoncino d’Oro Agiscuola per il Cinema, la 35esima Segnalazione Cinema for UNICEF e il Premio “Schermi di Qualità – Carlo Mazzacurati”.

Leoncino d’Oro Agiscuola per il Cinema al film “Birdman” di Alejándro Iñárritu.
Questa la motivazione: “Dualismo interiore, realtà e finzione che si fondono negli occhi di un attore alla ricerca della propria realizzazione, in un mondo dove il talento autentico si scontra con il culto della celebrità fine a se stesso.
I temi, affrontati con magistrale introspezione tramite una regia che privilegia l’utilizzo del piano sequenza ed una musica incalzante ed emozionante, rivelano un’epoca in cui all’ispirazione si preferisce l’intrattenimento e dove il web sostituisce l’arte.
Quasi una richiesta di aiuto per il mondo del cinema, un richiamo affinché lo spettatore ritrovi il sentimento sincero che ogni film dovrebbe saper trasmettere”.

La 35esima Segnalazione Cinema for UNICEF al film “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo.
Questa la motivazione: “Il film affronta il tema della malnutrizione, spostando coraggiosamente la lente di ingrandimento dal terzo mondo al nostro, i danni causati dal rifiuto dell’assistenza medica nei primi anni dell’infanzia e, più in generale, la declinazione folle dell’amore di una madre.
L’opera mette in evidenza il delicato ruolo, le responsabilitá e le debolezze dei genitori, che inevitabilmente impattano nella crescita dei figli, vittime o beneficiari delle loro scelte”.

Premio “Schermi di Qualità – Carlo Mazzacurati” 2014 al film “Animene nere” di Francesco Munzi.
Questa la motivazione: “Per l’originalità dell’approccio alle vicende di una famiglia della ‘ndrangheta: con una superba costruzione narrativa, un’eccellente direzione degli attori e una meticolosa attenzione per l’evoluzione psicologica dei personaggi all’interno dei paesaggi d’Aspromonte, ci consegna un’opera che trascende le caratteristiche del genere trasformandosi in un affresco epico che vira in tragedia”.

 

 

 

 

 

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