“Non so cosa dire di fronte alla scelta estrema di Mario”, dice il regista Gigi Magni, per anni compagno di set e di battaglie politiche (entrambi nell’Anac, l’associazione degli autori cinematografici) di Monicelli.
“La morte – aggiunge – è sempre una brutta storia e decidere di andarsene così è comunque terribile. Ci siamo visti per tantissimo tempo anche se nell’ultimo periodo capitava più di rado. Mi ricordo quando veniva a Roma lo stilista Missoni, un vecchio amico di entrambi, e ci invitava a cena. Erano serate bellissime e facevamo a gara nelle battute e nell’ironia. Ma lo humour di Mario sempre stato diverso. Non gli bastata una vita a Roma per scordare il suo spiritaccio toscano”.
“Sono due tipi di umorismo molto diversi, quello del romano verace e quello del viareggino adottato dal Rione Monti. E’ – conclude Magni – una giornata triste, per me e per tanti”.
Fonte: ANSA