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Cinema: esercenti, contro tassa di scopo pronti a serrata sale

Se si introdurrà una tassa di scopo, attraverso il prelievo sul biglietto del cinema “attueremo una chiusura totale di tutte le sale d’Italia perché è una lotta che facciamo contro un’ingiustizia. Non possiamo subire questa imposta che non è voluta né dal pubblico né dalle imprese”.

Lo ha annunciato Carlo Bernaschi, presidente dell’Associazione nazionale esercenti multiplex, nella conferenza stampa di oggi all’Agis di Roma che ha visto riunite tutte le associazioni nazionali esercenti, Anec, Anem, Acec e Fice (Federazione italiana d’essai).

Attraverso l’ipotesi di questa tassa di scopo, che consisterebbe nell’aumento di un euro nel prezzo del biglietto, il governo potrebbe reperire 120 milioni di euro sui 700 milioni di incasso totali, “sarebbe più del 10% – aggiunge Bernaschi – un aumento questo settore non potrebbe sopportare”.

Il presidente dell’Associazione nazionale esercenti cinema, Paolo Protti, ha spiegato il “no” al provvedimento perché graverebbe inevitabilmente sui prezzi del cinema in una misura sproporzionata che potrebbe variare dal 15 al 30%, con rischio di un forte calo di pubblico e conseguente chiusura di sale; comprometterebbe la politica di agevolazioni portata avanti dai cinema fin dall’introduzione dell’euro e inciderebbe sull’attività di un settore determinante per l’economia e l’industria cinematografica, che ha investito molto per raddoppiare il numero di schermi rendendoli moderni e tecnologicamente avanzati.

Per gli esercenti un eventuale prelievo si potrebbe concepire solo nell’ottica di una legge di settore e coinvolgendo tutti i media che utilizzano l’opera cinematografica. Protti ha aggiunto che per evitare l’approvazione del prelievo, che potrebbe essere aggiunto nel decreto Milleproroghe, “attueremo anche una campagna di comunicazione per informare il nostro pubblico”.

E’ stato ribadito tuttavia la necessità del rinnovo per il settore con altri strumenti del tax-credit, prorogato finora solo per i primi sei mesi del 2011 e al quale gran parte dei fondi del prelievo di scopo sarebbero destinati. (ASCA)

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