Alessandro Gassman ha da poco terminato le riprese della sua opera prima “Roman e il suo cucciolo”. Il film è tratto da una pièce teatrale di successo dello stesso Gassman.
“Il nostro Paese è impreparato ad accogliere gli immigrati, è spaventato e male informato. – dichiara Alessandro Gassman al quotidiano “la Repubblica” – Racconto un padre analfabeta spacciatore di droga che, in una periferia slabbrata, come un animale, combatte per salvare il figlio. Sogna per lui un futuro migliore, quello che sognano tutti i padri, ma la vita ai margini, nella baracca che è il loro mondo, li inghiotte, è più forte. Grazie a Vittorio Moroni, con cui ho scritto la sceneggiatura, la storia si apre alla realtà esterna. Il film si chiede se sia possibile tirare fuori da questi ghetti i cuccioli, le seconde generazioni”.
Per l’attore non è stato difficile dirigere il film. “Ho capito che potrà diventare il mio mestiere in futuro, mi dà più soddisfazione che recitare – ha aggiunto – Mi sembrava naturale stare sul set, dal mio gruppo ho imparato tanto. Quando vedevo i registi che alle premiazioni ringraziavano tutti, mi rompevo, ma è così: senza il gruppo, dal direttore della fotografia Federico Shlatter alla scenografa Sonia Peng, non avrei potuto girare il film”.