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Addio a Piera Degli Esposti

Piera Degli Esposti

Roma, 14 agosto 2021 (ANSA) – È morta a Roma l’attrice Piera Degli Esposti. Malata da tempo era ricoverata dal 1° giugno all’ospedale Santo Spirito di Roma.

Anima bolognese e talento universale, regina scalza della scena italiana tra teatro, cinema, televisione e letteratura, aveva da poco festeggiato i suoi magnifici 83 anni. Gli esordi nel teatro di avanguardia degli anni ’60 poi il teatro classico e moderno tra Shakespeare e Giraudoux, Gombrowicz e D’Annunzio. Quasi in contemporanea il suo talento sbarca in tv con “Il Conte di Montecristo” nel 1966 diretto da Edmo Fenoglio. Nel ’67 il debutto al cinema. Da allora la sua carriera non conosce soste, divisa tra la scena e il set.

Apparirà in una cinquantina di film, una ventina di sceneggiati, sarà protagonista a teatro per 50 anni buoni e ovunque porterà una freschezza, un sorriso, una professionalità assolutamente unici. Ad amarla e chiamarla sul set sono in tanti, dai Fratelli Taviani a Pasolini, da Lina Wertmüller a Tornatore e Bellocchio fino a Moretti e Sorrentino. In tv come non ricordarla nei panni della badessa dei “Promessi Sposi” di Salvatore Nocita o in quelli di Clelia in “Tutti pazzi per amore” di Ivan Cotroneo. Anche a teatro amava l’impossibile.

Nel 1997 comincia il suo sodalizio artistico con Dacia Maraini, l’amica di sempre, che la convince a scrivere a quattro mani “Storia di Piera”. L’incontro delle due donne, l’una meticolosa analista dell’anima e l’altra narratrice naturale che attinge al vissuto per trasformarlo in creazione letteraria, produce un autentico evento editoriale. Da libro-scandalo “Storia di Piera” diventa anche soggetto e sceneggiatura, con la complicità di Marco Ferreri che ne fa nel 1983 uno dei suoi film più personali e intensi. La vicenda letteraria avrà due seguiti: “Piera e gli assassini” sempre con Dacia Maraini nel 2003 e “L’Estate di Piera” (con Giampaolo Simi) appena un anno fa. Invece la sua voce pastosa e calda, immediatamente riconoscibile accompagnerà “La lunga vita di Marianna Ucria” (il romanzo più famoso di Maraini) nella bella lettura del 2011.

Negli ultimi anni è stata anche apprezzata regista d’opera fin dalla “Lodoletta” di Pietro Mascagni e una memorabile “La voce umana” di Francis Poulenc.

 

 

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