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“Paura di amare”, i commenti di Ida Di Benedetto sul successo della serie

“Paura di amare” di Vincenzo Terracciano, si è riconfermata anche questa settimana campione di auditel con 6.458.000 di spettatori (a quota 24,97% di share) mantenendo la media di ascolti delle puntate precedenti. A commentare questo successo a RB Casting è Ida di Benedetto, produttrice e attrice della serie.

Vi aspettavate questo successo di pubblico?
Di questa settimana più o meno si perché l’andamento è stato ottimo sin dalla prima puntata che lasciava ben sperare. Sono particolarmente soddisfatta per tutte quelle persone diffidenti che potevano pensare che, essendo la mia prima volta di una serie probabilmente non avrei fatto centro. Fortunatamente il talento vince su tutto nel senso che ho fatto questa serie con la stessa passione con cui ho realizzato “Caravaggio” e “Bakhita”. La serie è un meccanismo completamente diverso da queste precedenti esperienze televisive, naturalmente più complesso. Sono soddisfatta del mio lavoro e di aver portato alla Rai un regista nuovo, cerco sempre persone nuove e diverse, volti nuovi, mi considero un’innovatrice. Mi piace soprattutto questo nel mestiere del produttore, innovare. Il regista Vincenzo Terracciano, ha fatto televisione ma anche Cinema e ha trovato un equilibrio fra i due linguaggi, televisivo e cinematografico. La gente ha capito che è un lavoro ben fatto, ed in maniera accurata.

Quali sono state, se ci sono state, le difficoltà da un punto di vista produttivo?
Le difficoltà sono quelle comuni a tutti e stanno durando da qualche anno, mentre stavamo quasi iniziando le riprese sono arrivati dei nuovi tagli, abbiamo dovuto soffrire e rifare, montare e rimontare cercando di dare sempre il meglio e il pubblico se ne accorge quando un produttore è onesto. Le mie risposte sono nelle mie opere. Opere che vincono sempre. Sia le serie che le tv movie. Finora, facendo le corna, ho sempre vinto. Gli attori che fanno i produttori sono più sensibili dei produttori canonici. Nascendo attrice so leggere e vedere entrambi i risvolti di una produzione cinematografica.

Quali sono le caratteristiche che l’hanno convinta ad orientare la scelta sui due attori protagonisti, Giorgio Lupano e Erica Banchi?
Giorgio Lupano l’ho scelto io perché mi sembrava incarnasse al meglio quello che noi cercavamo, doveva essere bravo, un bell’uomo con un fisico particolare, elegante, c’erano tante cose che dovevano coincidere. Giorgio poi è anche di Torino, oltre ad essere un attore teatrale. È un attore vero, non è un attore raccolto da reality, ha studiato e studia ancora recitazione e continua a fare teatro, ha partecipato a dei film e questa è stata la sua grande occasione, ed è venuto fuori egregiamente. Sono orgogliosa di averlo scelto.
Erica Banchi ci è stata proposta da Roberto Bigherati che ha inviato i dischetti con il provino contemporaneamente ad entrambi. Quando siamo usciti dalle nostre relative stanze dopo aver visionato il filmato, ci siamo incontrati e all’unisono abbiamo capito che Erica poteva candidarsi al ruolo. Ci sono stati degli ostacoli, ma io non mi arrendo facilmente e gli ho superati, cominciando l’ennesima battaglia. Sono una guerriera da questo punto di vista. Scegliere gli attori è una parte che mi intriga molto, è un momento creativo e appassionante, scovare personalità e attori che coincidano con il personaggio rendendo sempre più nobile l’opera. “Paura di amare” è un melò romantico ma reale, tutto questo meccanismo che in genere si studia per il pubblico, il sentimento l’impedimento appunto la paura d’amare sono meccanismi che vanno nobilitati attraverso facce intelligenti, che non rendano volgare o banale una fiction. Io ho sostenuto il mio ennesimo esame, perché come dice Edoardo De Filippo gli esami non finiscono mai, e sono stata promossa dal pubblico , che amo e che mi ripaga sempre.

Una grande attrice come lei come si è trovata a lavorare con Vincenzo Terracciano, sia come attrice che come produttrice?
Mi sono trovata bene, solo che facendo attrice e produttrice non so come sono sopravvissuta a tutto! Quando mi vedo sullo schermo penso che potevo fare meglio ma è un miracolo nella situazione in cui ero con ostacoli al minuto secondo mi sono divincolata nella schizofrenia totale. A volte è stato piacevole ma molto faticoso, ma sono stata ripagata alla stragrande, ringrazio il pubblico che abbraccio calorosamente con tanti auguri di Buon Natale e che Dio ce la mandi buona! Consoliamoci con queste storie, la cosa essenziale nella vita è l’amore, in senso ampio.

Delle serie che ha prodotto non ha sbagliato un colpo, qual è il suo segreto? Sceglie le storie? Per intuito? Qual è il termometro che ha per misurare le storie che le vengono sottoposte?
Su di tutti vince la passione, la verità e l’onestà intellettuale.

A tal proposito ha progetti in cantiere?
Se mi daranno la possibilità di fare ne ho tanti. Adesso non posso sbilanciarmi ma ci sarà qualcosa su Gianni Versace e “Sposami” di Paola Pascolini, non so quale farò per prima.

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