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Lucia Batassa, “Penso di non essere normale, e mi esprimo interpretando storie e personaggi”

Intervista a Lucia Batassa

E’ nata a Roma, nella splendida cornice di “Campo de’ Fiori”, “la location più bella del mondo”, come lei stessa la definisce. Dal 1985 partecipa a numerosi spettacoli teatrali di genere comico, drammatico, brillante, popolare e avanspettacolo. Ed è proprio il genere comico quello che Lucia Batassa sente più “suo”.

L’esordio sul grande schermo arriva nel 1991 con “Briganti” di Marco Modugno e nello stesso anno gira “Crack” di Giulio Base. Nel 1993 lavora con il regista Stefano Bessoni per il film “Metamorfosi” e il corto “Tulp”. Nel 2007 interpreta la protagonista ne “Il genero della sposa” di Nicola Guaglianone. Seguono, nel 2008, “Questione di cuore” di Francesca Archibugi, “Nient’altro che noi” di Angelo Antonucci, “La casa dei manichini di carne” di Domiziano Cristopharo e “Da Lucia”, per la regia di Roberto Capucci.

Prende parte a diversi progetti televisivi, tra cui “I ragazzi del muretto”, “Le ragazze di Piazza di Spagna”, “Un medico in famiglia”, “Sei forte maestro 2”, “Commesse 2”, “Carabinieri 3”, “Orgoglio” e nel 2007 “Il segreto di Arianna”, miniserie per Rai Uno. E’, inoltre, presidente e legale rappresentante dell’Associazione Culturale “Noi Due: Proposte Teatrali”.

Come è cambiato il cinema dal tuo esordio a oggi? E’ più difficile diventare attori?
Diventare attori, bravi attori, è sempre stato difficile. Occorre studiare, studiare, studiare! Lavorare, al giorno d’oggi, è sempre più difficile. Ma in alcuni casi…è molto facile!

Come è nata l’Associazione Culturale “Noi Due: Proposte Teatrali” di cui sei presidente e legale rappresentante?
“Noi Due: Proposte Teatrali” o meglio “Noidueteatro”, come amiamo chiamarla mio marito ed io, è il sogno della nostra vita, sia coniugale che artistica: giocare al gioco del teatro, ma sul serio! Burattini, ombre, oggetti animati sono per noi la massima espressione per raccontare storie per adulti e per bambini!

Sei anche sceneggiatrice e scrittrice. Puoi parlarmi del tuo romanzo e del premio “Microsipario 98”?
Ho pubblicato nel ’92 “Un amante per terapia” che un giorno mi piacerebbe diventasse una sceneggiatura. I protagonisti sono la paura, l’amore, la felicità, il sesso, l’insicurezza di una donna dopo che “qualcuno” le ha scoperto “qualcosa”. Inoltre, ho vinto il premio “Microsipario ‘98” come migliore autrice e attrice con il monologo “Una giornata come tante”, storia di una donna che si accorge di aver sbagliato tutto con il marito, con i figli, con gli altri e con se stessa.

Qual è il genere che preferisci come attrice (commedia, dramma, ecc…)?
Il genere che amo è il comico, il buffone, ironico…ma anche il noir e il thriller.

Qual è l’esperienza professionale che ti rende più orgogliosa?
Essere stata scelta da Francesca Archibugi per interpretare un ruolo molto impegnativo nel suo film “Questione di cuore”. Ed aver vinto il premio come migliore attrice protagonista con il corto “Da Lucia”, per la regia di Roberto Capucci, in due festival internazionali: al “Salento Finibus Terrae” nel 2010 e al “Dieciminuti Film” a Ceccano pochissimi giorni fa.

Cinema, teatro, fiction e pubblicità. Se dovessi decidere, a quale proprio non rinunceresti?
Ma devo proprio decidere? Io non rinuncerei a niente. L’importante è avere ruoli interessanti.

L’ultimo spettacolo che hai visto a teatro?
“La Repubblica di un solo giorno”, scritto e diretto da Marco Baliani. L’ho apprezzato perché vengono coniugati con grande maestria il Risorgimento e la Resistenza.

Un film che hai visto e rivisto, e non ti stanca mai?
Non mi stanco mai di guardare i film in bianco e nero, mi ricordano la mia infanzia: sono nata a Roma, a Campo de’ Fiori, e dalla mia finestra vedevo la “location” più bella del mondo.

Un film per descriverti?
Qualunque film in cui l’amore trionfa su tutto, il cattivo paga le sue colpe, gli indiani vincono e rimangono nella loro terra ed io posso ridere e piangere nello stesso tempo.

Qual è la cosa che proprio non sopporti sul lavoro?
I raccomandati, soprattutto quelli che non sanno fare il lavoro per cui sono pagati.

Progetti in vista?
Attualmente con “Noidueteatro” stiamo allestendo per i ragazzi, in occasione dei 150 anni della nascita dell’Italia, “Garibaldi fu ferito”. Tra qualche mese sarò a teatro con “Roma libera – 4 giugno 1944” di Tonino Tosto. Inoltre, finirò di girare il  lungometraggio di Domiziano Cristopharo dal titolo “Hyde Secret Nightmare” in cui burattini e attori sono il doppio di se stessi.

Perché ti sei avvicinata alla professione di attrice?
Perché penso di non essere “normale”, e questa mia diversità la posso esplicitare nei ruoli che mi affidano, nei personaggi che invento nelle mie storie, nelle mie fiabe, nei miei monologhi.

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