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“Tre”, al RIFF il tema delle adozioni con il corto di Lucilla Colonna

Intervista a Lucilla Colonna

“In fondo non c’è molta differenza fra una pagina bianca e uno schermo: attraverso l’una e l’altro puoi raccontare le emozioni che senti, sperando che dall’altra parte ci sia qualcuno in ascolto”. E’ così che Lucilla Colonna, scrittrice e giornalista, ci parla del suo debutto alla regia con il cortometraggio “Tre”, in concorso al Roma Independent Film Festival (dal 18 al 24 marzo 2011 – Nuovo Cinema Aquila e Cinema-bistrot Il Kino – www.riff.it). Scrive romanzi, dirige il mensile di cultura “Donna Oltre”, collabora con altre testate e giura che l’esordio alla regia è avvenuto per puro caso, “perché il destino ha sempre più fantasia di noi”.

Prendendo spunto dall’attualità e dalle sentenze della Cassazione in materia di adozione, in “Tre” vengono raccontate in chiave ironica le vicende grottesche di tre coppie che si incontrano al Tribunale dei Minori. Nel cast: Enrico Salimbeni, Francesca Ceci, Silvia Delfino, Diego Bottiglieri, Giulia Bartoli, Elvio Calderoni, Alexia Murray.

Giornalista pubblicista e laureata in economia, Lucilla Colonna ha studiato sceneggiatura e regia alla Scuola Holden di Torino e alla Libreria del Cinema di Roma. Il suo romanzo “Effetto morphing” (2005) ha vinto il Premio Letterario Nazionale Orient-Express. Nata a Roma, scopre la passione per la penna leggendo i suoi racconti a scuola. Collabora a tutti i giornalini scolastici che incontra, dalle elementari al liceo, e in concomitanza con gli studi universitari, inizia a lavorare per l’Agenzia Giornalistica Globalpress. Dopo la laurea e l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti, bussa a varie redazioni della capitale. Finché viene chiamata a fondare e dirigere il mensile “Donna Oltre”, che spazia dalle rubriche culturali a quelle naturalistiche. Nel 2003, a Torino, ottiene il diploma di sceneggiatura della Scuola Holden (più tardi approfondirà la critica cinematografica con Flavio De Bernardinis) e comincia a scrivere cortometraggi, fra gli altri, “Zona sconosciuta”, “Sedazione” e “Lupis”, per la regia di Riccardo Monti.

Cosa puoi raccontarci di “Tre”, il tuo cortometraggio in concorso al RIFF 2011?
“Tre” racconta le vicende di alcuni aspiranti genitori adottivi, traendo spunto in chiave comica dalla controversa normativa italiana in materia di adozione, e da recenti sentenze della Cassazione. Dalle battute di personaggi che sembrano rubati alle cronache scandalistiche (il politico cocainomane, la fashionista, ecc…), emergono via via frustrazioni, nevrosi, inibizioni e deliri di onnipotenza che il Tribunale dei Minori deve attentamente valutare prima di prendere una decisione.

Come nascono l’idea e il soggetto?
L’idea è nata durante un festival che amo particolarmente, il Videocorto Nettuno. Sono incredibili le storie di vita vissuta che ascolti e l’energia creativa che respiri, soprattutto quando il popolo del Videocorto si riunisce a tavola in attesa delle proiezioni serali. Ho scritto lì la prima stesura del soggetto, trovando subito chi mi ha fatto le prime critiche costruttive.

Come hai selezionato il cast?
Poiché i dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi in “Tre” sono fondamentali, la mia fortuna è stata che attori della bravura di Enrico Salimbeni e Francesca Ceci si siano appassionati al progetto. Che dire poi di artisti insostituibili come Alexia Murray, Diego Bottiglieri, Silvia Delfino, Giulia Bartoli ed Elvio Calderoni? Si è creato un affiatamento unico e anche se non è facile girare un cortometraggio con tanti protagonisti, per rivivere quell’atmosfera allegra, sarei perfino disposta a scrivere “Tre 2”!

Regia, Sceneggiatura, Costumi, Scenografia e Produzione portano tutte la tua firma, come sei riuscita a occuparti di tutto e quanto tempo hai impiegato a organizzarlo/realizzarlo?
Dalla prima lettura del copione insieme agli attori, ci ho impiegato un anno per mettere la parola fine alla post-produzione. L’entusiasmo e il sostegno di tutti i professionisti coinvolti, dalla fotografia di Antonello Emidi alla musica originale della Giampaolo Virga Band, mi hanno aiutato a non mollare.

Quali sono state le difficoltà principali?
Dover truccare così tanti protagonisti in tempi strettissimi è una difficoltà grossa, ma prevedibile. Se poi la nube di fumo, causata dal vulcano islandese, cancella tutti i voli proprio il giorno in cui gli attori devono raggiungere il set, oppure un interprete principale si taglia i capelli fra una ripresa e l’altra perché deve sostenere un provino per la TV, allora, senti che ti crolla il set addosso!

Hai già scritto svariati cortometraggi, ma questo segna il tuo debutto alla regia. Come mai, da scrittrice e giornalista quale sei, hai deciso di cimentarti nella regia?
Avevo studiato regia con l’intento di riuscire a scrivere una sceneggiatura più efficace, ma non avrei mai immaginato che un giorno avrei coordinato tutto io. E’ successo per caso, perché il destino ha sempre più fantasia di noi. Anche se in fondo non c’è molta differenza fra una pagina bianca e uno schermo: attraverso l’una e l’altro puoi raccontare le emozioni che senti, sperando che dall’altra parte ci sia qualcuno in ascolto.

Quali sono i tuoi registi di riferimento e qual è, in generale, il cinema che ti piace?
A Torino ho studiato alla Scuola Holden, fondata da Alessandro Baricco. Mentre a Roma frequento da anni la Libreria del Cinema dove ho studiato critica con Flavio De Bernardinis e regia con Daniele Luchetti, Giuseppe Piccioni e Antonello Grimaldi. Cerco di vedere più cinema possibile, senza escludere (quasi) nulla a priori.

Un film che ti rappresenta e uno di cui non puoi fare a meno?
Un film (e un romanzo) italiano in cui mi rispecchio è “Caos Calmo”. Poi, non potrei fare a meno del capolavoro di Martin Scorsese con Robert De Niro e Jodie Foster, anche perché appartengo con orgoglio alla squadra di “Taxi Drivers”, rivista indipendente di cinema fondata e diretta da Vincenzo Patanè Garsia.

Che progetti hai per il futuro?
Come molti altri cortisti, se guardo avanti vedo un lungometraggio. Ma in un certo senso torno indietro perché lo vorrei ambientare almeno cinquecento anni fa.

“Tre” di Lucilla Colonna
In concorso al RIFF 2011
Sabato 18 marzo 2001 ore 21 – sala 3
Credits:
SCENEGGIATURA – Lucilla Colonna
FOTOGRAFIA – Antonello Emidi A.I.C. IMAGO
MONTAGGIO – Ram Pace, Andrea Tarquini, Roberto Nieddu
SCENOGRAFIA – Lucilla Colonna
COSTUMI – Lucilla Colonna
MUSICA – Giampaolo Virga Band
SUONO – Antonio Casella, Luca Balducci
PRODUTTORE – Lucilla Colonna

 

 

 

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