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Annalisa De Simone, “Mi piacerebbe interpretare un trans o una pazza”

Intervista ad Annalisa De Simone

“Mi piacerebbe interpretare un trans o una pazza, insomma un personaggio tanto diverso da me, per mettermi in gioco con personalità opposte”. Non ama vivere di rimpianti o lasciare le strade in sospeso: Annalisa De Simone è una ragazza determinata, che vive fino in fondo. “Questo è per me un periodo di formazione, sto cercando, nel pieno positivismo, di capire chi sono veramente.  Sogno di guardarmi indietro, da adulta, e di sorridere della mia vita”.

Annalisa ha iniziato ballando a teatro, nei tour di Claudio Baglioni e nei video musicali di Giorgia e Alex Britti, poi ha fatto la coreografa, quindi conduttrice sulla Rai satellitare, fino all’approdo alla recitazione che, oggi dice, è davvero la sua strada.

L’abbiamo vista in onda pochi giorni fa in “Un medico in famiglia” e nella serie ispirata a “Notte prima degli esami”. Continua la sua partecipazione a “Un posto al sole”, nel ruolo di Francesca Savarese. E presto la vedremo in altri interessanti progetti di cui lei stessa ci ha parlato. Laureata con lode in Scienze Umanistiche, Annalisa sta conseguendo la seconda laurea in Filosofia.

Parlami dei tuoi prossimi progetti.
Sono impegnata, come sempre,  con “Un posto al sole”. Il mio ruolo di Francesca Savarese sta prendendo sempre più spazio nella storia; avrà dei risvolti inaspettati ma non posso anticiparti niente. Poi a breve sarò sul set di Paolo Poeti per “Il generale dei briganti”, un film tv voluto e commissionato dalla Rai per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Daniele Liotti è il protagonista e io interpreterò una brigantessa. Per me è una cosa particolare perché non ho mai fatto un film in costume e l’idea mi diverte molto. Poi sarò sul set del nuovo film di Carlo Vanzina, è il seguito di “Ex” di Fausto Brizzi. Ho un ruolo piccolo ma mi fa piacere partecipare a questo progetto perché reciterò accanto ad attori con la A maiuscola e mi rende felice. E poi un altro progetto per la Rai, “Le stragi del sabato sera” di Fabrizio Costa.

Qual è l’esperienza, a livello professionale, che ad oggi ritieni per te più significativa?
Sicuramente “Un posto al sole”. Purtroppo c’è un atteggiamento in Italia di poca considerazione di questi prodotti. Invece, per un’attrice esordiente è una fortuna, innanzitutto perché ti impegna per periodi frequenti e ti obbliga ad un’esperienza di set abbastanza corposa. E’ un tipo di prodotto che ti obbliga anche a “svestirti”. Sono delle forme di lavorazione diverse dal cinema e dalle fiction della prima serata e alla fine diventa una palestra e una gavetta importante per renderti più smaliziata e veloce.

Cinema, tv e teatro: qual è il tuo amore più grande?
Rimane il teatro. Mi dispiace che in questo periodo non abbia avuto occasione di partecipare a progetti teatrali però sicuramente in autunno ritornerò sul palcoscenico con un testo molto bello di Angelo Longoni, “Xanax”, con la sua direzione artistica.

Quanto è difficile per un’artista emergente, inserirsi nel mondo dello spettacolo oggi?
La definizione “mondo dello spettacolo” è una definizione che mi fa sempre molto ridere perché rimanda a tutto ma non rimanda a niente. In realtà questo è il modo di un lavoro che sta tra le nuvole perché anche quando sei arrivata non hai certezze su cui poggiarti, potrebbero crollare da un momento all’altro, quindi è difficile. Ma non credo neanche di avere ben chiara in testa una strada da percorrere o un iter preciso perché è un mondo privo di regole. E’ difficile per un esordiente iniziare a lavorare. Non saprei dirti neanche io come, quando e perché ho cominciato. L’unico passaggio decisivo è stato quello dalla danza alla recitazione, poi ho una nebulosa di esperienze a volte casuali e a volte molto cercate.

Qual è il tuo sogno più grande?
A livello personale è quello di arrivare alla mia vecchiaia guardandomi indietro e sorridendo. Non voglio avere rancori. La cosa che mi farebbe più paura e lasciarmi delle strade in sospeso. Quindi la mia ambizione più grande è quella di non avere rimpianti. A livello professionale sogno di interpretare ruoli interessanti, piuttosto che lavorare con un determinato regista. Mi piacerebbe interpretare un personaggio tanto diverso da me, come un trans o una pazza, perché in fondo questo mestiere è un gioco quindi mi piacerebbe giocare con personalità opposte alla mia.

Chi è Annalisa De Simone?
Oddio, questa è la domanda più difficile. La premessa è che l’autodescrizione può cadere o nell’autocompiacimento più assoluto o nella menzogna per ripararsi un po’ dai difetti. Annalisa è una ragazza normale, che frequenta l’università, che sta cercando la sua strada e tenta di capire chi è davvero, perché questo è per lei un momento di formazione, è un po’ alla ricerca di se stessa ma nel senso più positivo.

 

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