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Cirilli presenta “In famiglia senza medico”, aspettando il teatro con Brizzi

Intervista esclusiva a Gabriele Cirilli

Gabriele Cirilli è tornato. Dopo le incursioni nella fiction “Un medico in famiglia” e il successo del “Cirque du Cirill”, l’attore comico esploso a Zelig con il tormentone “Chi è Tatiana?” continua a rinnovarsi portando in scena l’happening teatral-cabarettistico “In famiglia senza medico”. A RB Casting racconta i retroscena, in un’intervista che è una continua risata. Come anche la sua performance (vedere per credere), al Teatro Golden di Roma fino al 31 dicembre. In un susseguirsi di sketch, monologhi e canzoni, il mattatore scompone i meccanismi complicati della coppia alludendo, con la consueta ironia e qualche momento di riflessione, a spaccati di vita reale. Nato da una chiacchierata con l’amico Fausto Brizzi e prodotto da Bananas, lo spettacolo è una specie di “rodaggio” in attesa di un lavoro più importante: la versione teatrale del film “Maschi contro femmine”, con Cirilli nel ruolo di uno dei protagonisti.

Gabriele, da dove viene il titolo “In famiglia senza medico”?
Sembra che scimmiotti la serie tv “Un medico in famiglia” ma non è così. Abbiamo pensato a questo titolo perché se ti rompi un ginocchio l’ortopedico te lo mette a posto, ma se rompi la famiglia non c’è un medico. Lo spettacolo analizza tutti gli aspetti della famiglia andando fino in fondo, “vivisezionando” sia il mondo femminile che quello maschile.

Per esempio?
Un difetto delle donne è che sono molto salutiste. Il salatino no che ti si alza la pressione, il dolcetto no che ti si alza la glicemia, la mozzarella di bufala no che ti si alza il colesterolo, l’aragosta no che ti si alza…vabbé prendine quattro! Ma anche noi uomini abbiamo un sacco di difetti…per esempio ci laviamo i piedi (non io!) solo quando usciamo con una ragazza. E se poi ci manda in bianco, tornando a casa, pensiamo di esserci lavati per niente! (Ride) Ecco, due battute per capire che tipo di spettacolo è: maschi contro femmine.

Sul palco sarai accompagnato da due donne…
Due comiche molto brave, Alice Mangione e Martina Cicognani. Gli autori sono Federico Andreotti, già collaboratore di Beppe Grillo, Giorgio Ganzerli che cura anche la regia e la mia metà, Maria De Luca.

Com’è nata l’idea dello spettacolo?
Con Brizzi abbiamo pensato di portare a teatro una sua storia cinematografica, “Maschi contro femmine”. Fausto vorrebbe realizzarla al Sistina, ma io avevo già preso un impegno con un altro teatro e non mi andava di buttarlo via. Il Golden è un po’ più piccolo ma è stupendo perché è uno spazio nuovo, all’americana. E poi a dirigerlo è un produttore importante, Andrea Maia. Allora mi son detto: perché non cominciamo a raccontare il mondo dei maschi e delle femmine proprio da qui?

Una specie di rodaggio…
Esatto! Un rodaggio che sta andando molto bene. A Milano è andato in scena due giorni al Zelig ed è piaciuto parecchio, a Roma stiamo riempiendo il teatro dal 13 dicembre.

Qualche anticipazione sullo spettacolo di Brizzi?
Non posso dire molto…Fausto sta scrivendo con Marco Martani e Massimiliano Bruno. E io dovrei avere la parte che nel film era di Emilio Solfrizzi. Il debutto sarà probabilmente al Sistina, per la prossima stagione teatrale.

Al Golden porterai anche i tuoi cavalli di battaglia, come il personaggio di Tatiana?
Assolutamente no. Ci sarà tutto ciò che riguarda Gabriele Cirilli, quindi anche qualcosa dei suoi cavalli di battaglia, ma in modo diverso. Non ci sono personaggi o macchiette, ma sketch, scene teatrali, canzoni, monologhi, poesie e una comicità che non mi aspettavo. Perché la gente ride dall’inizio alla fine.

L’ultimo appuntamento romano è per la notte di Capodanno. Hai organizzato qualcosa di speciale?
Stiamo pensando a una formula ad hoc per il post-spettacolo. A chi verrà a vederci vorrei regalare una serata indimenticabile.

Tua moglie è tra gli autori. Che cosa ha scritto?
Maria è bravissima con l’autoironia. Ha scritto uno sketch bellissimo, con una coppia che si adora e sta sempre lì a fare “pucci pucci”. A un certo punto scatta la lite furente, marito e moglie si insultano di brutto. Poi, all’improvviso, fanno pace e tornano a farsi le fusa…Non succede anche nella realtà?

Da quanto dura la collaborazione con tua moglie?
Praticamente da sempre! Lei è farmacista ma ha lasciato il lavoro per stare con me: ha capito che avevo bisogno di una persona che mi potesse coccolare in tutto, dai testi all’immagine alla parte amministrativa. Senza di lei sarei morto da un pezzo!

Nei tuoi spettacoli la vita coniugale è una costante. In una gag di qualche anno fa, per esempio, si parla di quando tu e Maria andate al supermercato…
E’ uno sketch che ha scritto lei e che funziona perché la gente ci si riconosce. Se parlo di una litigata o della spesa al supermercato, dove si finisce per comprare solo ciò che la moglie decide, tutti ridono. Perché nella vita di tutti i giorni va proprio così.

Per info www.teatrogolden.it

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