Video conferenza stampa e interviste a Valeria Solarino, Giorgio Pasotti, Claudio Bonivento, Amedeo Minghi, Tosca D’Aquino e Francesca Cavallin.
“La mia eroina è una donna molto passionale, straordinariamente moderna e innamorata della vita”. Parola di Valeria Solarino, protagonista di “Anita”, la miniserie in due puntate dedicata alla leggendaria compagna di Giuseppe Garibaldi, in onda lunedì 16 e martedì 17 gennaio in prima serata su Rai 1. Ribelle, libera e con un temperamento istintivo, la brasiliana Ana Mariade Jesus Ribeiro da Silva, al secolo Anita, non si lascia domare da nessuno fino a quando, appena diciottenne, non si innamora dell’Eroe dei Due Mondi, che segue dappertutto, persino sui campi di battaglia. La fiction, che prende spunto da un soggetto di Amedeo Minghi, Massimo De Rita e Mario Falcone, è co-prodotta dalla Goodtime di Gabriella Buontempo e Massimo Martino con la regia di Claudio Bonivento. A Giorgio Pasotti il compito, stimolante ma difficile, di interpretare Garibaldi.
“Appena ho saputo del provino non ci ho pensato due volte – ha raccontato la bella attrice torinese di origini siciliane, che per l’occasione debutta sul piccolo schermo – è una storia d’amore e un film d’azione, praticamente il mio sogno. Leggendo la sceneggiatura mi sono detta: ma questa sono io! E per avere la parte ho anche mentito, dicendo di saper andare a cavallo. Poi ho fatto un corso accelerato di equitazione”. La storia, dunque, si concentra sulla vita, poco conosciuta, di Anita: da quando, giovanissima, è costretta a sposare un uomo violento e molto più grande di lei, all’incontro con il suo “José” da cui avrà quattro figli, dalle battaglie per l’indipendenza in Brasile e in Italia fino all’ultima disperata fuga che la porterà alla morte a soli 28 anni. “Non esistendo molti paragoni (a parte il precedente di Anna Magnani in “Camicie rosse” del 1952, ndr) in un certo senso sono stata facilitata – ha continuato l’attrice – però è stato difficile documentarmi, perché di questa donna fuori dal comune non ci sono molti scritti. Che cosa mi ha colpito di lei? Il carattere impulsivo che la portava a manifestare una grande gelosia per il suo uomo e l’universalità dei sentimenti, quella sua capacità nel conciliare la grinta della combattente con la dolcezza di una mamma innamorata dei suoi figli”.
Pasotti, che al contrario ha dovuto confrontarsi con diversi e illustri precedenti, ha spiegato come interpretare Garibaldi è stato “un onore e un onere”. Così l’attore di “Baciami ancora” ha voluto prepararsi al meglio, leggendo e guardando di tutto. “Tra le biografie a cui mi sono ispirato – ha detto – vorrei citare quella di Indro Montanelli, che mi è stata di grande aiuto perché non tratta i fatti come una sequenza di date, ma cerca di approfondire il lato umano del personaggio con le debolezze e le fragilità. E’ l’aspetto più moderno del mio eroe e quello che più mi interessa”.
Nel cast, tra gli altri Tosca D’Aquino che interpreta una prostituta patriota, Francesca Cavallin nel ruolo di Cristina Trivulzio di Belgioioso, Nicoletta Romanoff e Nini Salerno. Tosca: “Io sono Ester, una donna moderna e vera, una delle figlie del popolo che hanno partecipato alla lotta per l’indipendenza. Ho una storia d’amore con il giovane Goffredo Mameli (Filippo Scarafia,ndr) e lo assisterò sul letto di morte. Sullo sfondo le note struggenti dell’Inno d’Italia”. Cavallin: “il mio personaggio è stato tante donne diverse – una principessa, un’intellettuale, una combattente – io ho cercato di restituirne l’aspetto politico e ideologico, una spinta fortissima che le ha permesso di agire senza remore. Era un’autentica precorritrice dei tempi a cui noi tutte, donne italiane, dobbiamo tanto”.
