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Marta Bifano: con “Sposami” rivive in tv la commedia in bianco e nero degli anni ’50

Intervista a Marta Bifano

Nuovo appuntamento mercoledì 10 ottobre con “Sposami”, la nuova fiction di Rai 1 con Francesca Chillemi e Daniele Pecci, prodotta da Rai Fiction e dalla Titania di Ida Di Benedetto e Stefania Bifano con la regia di Umberto Marino. Del cast fanno parte anche David Coco, Alexandra Dinu, Marta Bifano, Stefano Alessandroni, Ludovica Modugno, Emanuele BosiLuca CalvaniEleonora Bolla e Lisa Gastoni.

Nella prima puntata, andata in onda mercoledì 3 ottobre, i due protagonisti e quasi ex coniugi (perché in attesa del divorzio), Nora ed Ugo, vengono coinvolti dalla vecchia zia nella complicata gestione dell’atelier di abiti da sposa. Entrambi in difficoltà economiche dopo la separazione, accettano loro malgrado di sostituire la zia in partenza per l’America lavorando insieme per salvare l’attività di famiglia. Costretti a mostrarsi ai clienti come una coppia felice, Ugo e Nora in realtà sono in disaccordo su (quasi) tutto, compresa l’idea di trasformare l’atelier in una wedding agency, che si occupi dell’organizzazione completa di matrimoni.
In ogni puntata ad essere raccontata non è solo la storia d’amore dei due protagonisti, ma anche quella delle coppie in procinto di sposarsi che si rivolgono a loro. 15 matrimoni in tutto per una commedia sentimentale brillante e contemporanea.

Marta Bifano, tra le protagoniste della fiction parla di “Sposami” come di una commedia d’altri tempi…
“Penso che i film che in qualche modo abbiano fatto resuscitare nel dopoguerra il nostro cinema nel mondo siano stati quelli della commedia all’italiana, da ‘Matrimonio all’italiana’ a ‘Sedotta e abbandonata’, con cui si rendevano ridicole le debolezze degli esseri umani. ‘Sposami’ rientra nella commedia all’italiana. E’ più sofisticata nel plot, ma per quanto riguarda ciò che accade all’interno del laboratorio dove si incrociano le varie umanità, ha il sapore della commedia in bianco e nero degli anni ‘50”.

Domanda inevitabile dato che la fiction è incentrata sul matrimonio, lei cosa ne pensa?
“Noi siamo un popolo tradizionalista nell’anima e dei sentimentaloni. Ma io credo che il matrimonio bisogna farlo alla fine e non all’inizio di una relazione, quando c’è un comprensibile slancio. E’ una responsabilità troppo grande contrattualizzare la relazione all’inizio, ecco perché credo nei registri delle unioni civili e che ci debba essere un riconoscimento giuridico delle coppie di fatto. Questo vale ancor di più per quanto riguarda il matrimonio religioso, anche a quello bisogna arrivarci col passare degli anni perché attesta la spiritualità della coppia, che si acquisisce con un percorso fatto nel tempo”.

“Sposami” sarà in onda ogni mercoledì per altre 5 puntate, un invito a sintonizzarsi su Rai 1?
“Stasera divertivi guardando il teatro in tv”.

 

 

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