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Chiara Francini, “Come Beatrice, aspiro alla perfezione ma non sfocio nella patologia”

Intervista all’interprete di “Pazze di me”, per la regia di Fausto Brizzi, dal 24 gennaio al cinema.

In ”Pazze di me”, il film tutto al femminile targato Fausto Brizzi nelle sale dal 24 gennaio, interpreta la sposa che viene mollata all’altare il giorno del fatidico sì perché troppo bella, colta e intelligente. Un trauma che la costringe a rimanere nel suo salotto con addosso l’abito da sposa per tutta la durata del film. “Io e Beatrice abbiamo qualcosa in comune. Anche io chiedo sempre il massimo a me stessa e mi piacerebbe essere perfetta, ma sicuramente non sfocio nella patologia”.

Estroversa ma essenziale ed ermetica, Chiara Francini (attrice fiorentina), bella, colta e intelligente lo è per davvero. Amante del teatro e del cinema sin da bambina, è stata scelta come testimonial da Dolce&Gabbana per la campagna pubblicitaria maschile P/E 2012, nonché unica protagonista femminile del relativo corto-spot “La bella estate”. Nel 2011 vince il Premio “Guglielmo Biraghi” come Attrice Rivelazione dell’anno nell’ambito della 68esima Mostra del cinema di Venezia. “Due tappe importanti per la mia carriera. In una sono stata bella e nell’altra brava. Hanno contribuito a farmi credere che ho preso la via giusta ma non mi sento ancora arrivata da nessuna parte”.

L’abbiamo intervistata per saperne di più sul film “Pazze di me” e sulla sua carriera.
Nel cast di “Pazze di me” anche Francesco Mandelli, Loretta Goggi, Claudia Zanella, Marina Rocco, Valeria Bilello, Lucia Poli, Paola Minaccioni, Maurizio Micheli, Gioele Dix, Flavio Insinna, Margherita Vicario, Alessandro Tiberi, Pif, Edy Angelillo.


Parlami del tuo personaggio in “Pazze di me”.
Sono Beatrice Morelli, terza sorella, quella perfetta, che eccelle nel lavoro, buona e si impegna nelle cause umanitarie. Notaio a 22 anni, la migliore in tutto. Ha anche vinto il premio come miss maglietta bagnata. Ma un grande trauma la sconvolgerà quando realizzerà di non essere perfetta, proprio il giorno del suo matrimonio, abbandonata sull’altare dal suo fidanzato.

Quando c’è di te in Beatrice?
Abbiamo qualcosa in comune. Anche io chiedo sempre il massimo a me stessa e mi piacerebbe essere perfetta, ma sicuramente non sfocio nella patologia.

Hai qualche esempio di persona “ingombrante” nella tua famiglia?
Decisamente sì, mia madre (ride, ndr).

La scena che preferisci e quella che ti è costata di più.
Ne ho due di scene preferite. La prima è quella in cui leggo la mia lettera di suicidio con i piedi penzolanti al 4° piano. Ho notato che è una scena che piace molto e il pubblico applaude sempre. E’ una scena esteticamente molto bella. L’altra che preferisco è quella in cui canto ubriaca, era una brutta giornata, faceva freddo ed io ero tutta bagnata per esigenze di copione.

Hai già avuto modo di lavorare con Brizzi. Come definiresti il suo metodo di lavorazione?
Seriamente ludico. Fausto è un ragazzo e regista accomodante, l’atmosfera con lui è sempre serena e giocosa ma ha le idee chiare. Ha un ottimo metodo di lavorazione.

Come ti sei trovata con un cast prevalentemente al femminile? E’ nata o si è rafforzata qualche amicizia?
In contesti femminili, tendo sempre a collaborare. Sono solidale con le donne e sono dell’idea che l’unione fa la forza. Inoltre, ho avuto al fortuna di lavorare con attrici e persone stupende, grandissime professioniste. Spero di trovare sempre questa professionalità. Loretta (Goggi) ne è stata poi un esempio lampante, la prima ad arrivare e l’ultima ad andarsene, esempio di professionalità e rigore.

Puoi anticiparmi qualcosa sugli altri due progetti che ti vedranno protagonista a breve?
Si tratta di un progetto per la tv e uno per il cinema ma per il resto ho proprio la bocca cucita e non posso lasciarmi sfuggire niente.

C’è qualcuno che senti di dover ringraziare nella tua vita per qualcosa che hai vissuto?
Sicuramente la mia famiglia. I miei genitori hanno sempre creduto in me e mi hanno sempre dato quella fiducia necessaria per credere in me stessa. Non l’ho mai tradita. Sono volitiva e testarda e loro mi hanno lasciato fare.

Parliamo della campagna “La bella estate” di Dolce&Gabbana e del Premio Biraghi come attrice rivelazione nel 2011. Cosa hanno significato per te?
Sono state sicuramente due tappe importanti per la mia carriera. In una sono stata bella e nell’altra brava (ride, ndr). Hanno contribuito a farmi credere che ho preso la via giusta ma non sono cambiata, sono la stessa di 10 anni fa e non mi sento ancora arrivata da nessuna parte.

Qual è il tuo rapporto con la moda, ti piacerebbe ripetere l’esperienza da testimonial?
Sono una donna, quindi mi piace, ma non sono una fissata. Ho una discreta passione per la moda ma non eccedo in acquisti dal budget esagerato. Sicuramente è stato bello, come donna, indossare e farsi curare lo styling da Stefano (Dolce) e Domenico (Gabbana).

Un regista con cui sogni di lavorare?
Carlo Verdone.

Se fossi un film, quale saresti? Hai un cinema o regista/attrice di riferimento?
Sarei “Via col Vento”. Come attori e registi di riferimento ti nomino Monica Vitti, Ken Loach, Woody Allen e il già nominato Carlo Verdone.

Ti rivedi mai nei tuoi film?
No, mai!

Chi è Chiara Francini, fuori dal set? Come vivi le giornate e passi il tempo libero quando non lavori?
Chiara fuori dal set è come Chiara sul set. Sono una ragazza equilibrata che vive una vita normale. Per cui, passo il tempo con i miei gatti, adoro le cene tra amici, il cinema e ultimamente mi sono avvicinata all’Opera.

Come definiresti questa fase della tua vita? Sei soddisfatta?
Non sono mai soddisfatta, ma perennemente in tensione. Ho voglia di migliorare e di fare tante cose, e a volte mi sento una “disgraziata” in base ai parametri di riferimento che ho, ma posso dire di essere comunque serena.

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