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“Paura di amare 2”: torna su Rai 1 la serie che ha appassionato milioni di telespetttatori

Sei puntate per Rai 1 in onda ogni martedì alle 21.10, a partire dal 17 settembre.

Intervista al regista Vincenzo Terracciano.
Video interviste all’attrice e produttrice Ida Di Benedetto, al Capostruttura della Rai Paola Masini e agli interpreti Giorgio Lupano, Erica Banchi e Giovanni Anzaldo.

 

Presentata in esclusiva, nell’ufficio del noto press agent Enrico Lucherini, la seconda stagione della fiction di successo “Paura di amare”, il racconto di un amore inatteso che ha appassionato 7 milioni di telespettatori su Rai 1. Una seconda stagione che il pubblico attendeva da tre anni, una fiction che al suo esordio, nel 2010, ha fatto segnare clamorosi risultati di ascolti, con una media di 6.500.000 telespettatori pari al 25% di share.

Protagonisti della storia tormentata – diretta da Vincenzo Terracciano e prodotta dalla Titania di Ida Di Benedetto e Stefania Bifano in collaborazione con Rai Fiction, Capostruttura Rai Paola Masini – l’attore torinese Giorgio Lupano nel ruolo di Stefano Loi e la protagonista Erica Banchi, nel ruolo di Asia Rossi. Martedì 17 settembre su Rai 1 alle 21.10 appuntamento con la prima puntata di “Paura di amare 2”, per ricominciare a vivere la loro tribolata vicenda sentimentale che, dopo tanti tormenti, sembra avviata verso la felicità. La perfida Elide (impersonata dalla produttrice e attrice Ida Di Benedetto), che li ha perseguitati e osteggiati, è data per morta anche se il suo cadavere non è mai stato ritrovato.
Così ritroviamo Stefano e Asia prossimi al matrimonio, con lui che sta cercando di allargare l’attività della Loipharma in Tunisia e lei che ha cominciato il tirocinio in ospedale. Un’apparente serenità che viene presto turbata su due fronti, con Esther (Alexia Degremont), una giovane tunisina, che minaccia la loro unione, e le difficoltà finanziarie che attanagliano Stefano al quale giunge una proposta di acquisto dei nuovi stabilimenti da parte di Heni Von Berg, un suo concorrente interpretato da Fabio Sartor. Ostacoli non casuali: dietro a Esther e Von Berg c’è infatti la vecchia nemica di sempre.

Questo il cast di “Paura di amare – Seconda serie”: Giorgio Lupano, Erica Banchi, Barbara LiviMarco Falaguasta, Benedetta Gargari, Dario Fiorica, Alexia Degremont, Giovanni Scifoni, Ahmed Hafiene, Paolo Lanza, Ivana Lotito, Teresa Acerbis, Brigitte Christensen; e con Sandra Collodel e Edoardo Sylos Labini, Ignazio Oliva, Dino Santoro, Andreja Marcic, Pedrag Ejdus, Irfan Mensur, Giovanni Anzaldo, Jacopo Troiani; con Fabio Sartor; e con Alberto Molinari; e con la partecipazione straordinaria di Ida Di Benedetto.

Il casting della prima e della seconda serie di “Paura di amare” è stato curato dal casting director Roberto Bigherati della RB Casting.

“Paura di amare – Seconda serie”, sei puntate per Rai 1 in onda ogni martedì alle 21.10, a partire dal 17 settembre 2013.

 

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Intervista esclusiva al regista Vincenzo Terracciano

Si torna con la seconda serie. Quali novità puoi anticiparmi?
Solitamente, le novità nelle seconde serie sono legate alle new entry e alla riscrittura della storia. In questo caso, rimane predominante la struttura del romanzo popolare che ruota attorno alla storia d’amore tra i nostri due protagonisti, Stefano Loi e Asia Rossi. La nuova stagione si avvale di una collaborazione nella scrittura che l’ha indirizzata verso una commistione di generi: esiste un aspetto crime, una detection che è legata al personaggio di Elide, la cattiva di turno, che detiene le redini della cospirazione nei confronti del protagonista, il ricco industriale Stefano. Detto questo, fare una seconda serie può sembrare più semplice, ad un primo sguardo, ma non è così. E’ fondamentale assicurare ai tuoi committenti e agli spettatori numerosi e fedeli, ricordiamo che la nostra serie ha avuto picchi del 26% di share, di tenere fede a certe forme di aspettativa; e al tempo stesso è necessario lavorare sull’idea di novità. Ho cercato di lavorare sul “nuovo” sempre all’interno di meccanismi del melodramma popolare. Per quanto possa sembrare una favola moderna, e difatti lo è, non ho mai dimenticato di raccontare strutture psicologiche ed emotive che fossero verosimili. Ho insistito molto sull’idea del verosimile nel quale io spettatore di Rai 1 alle 21 la sera possa riconoscermi e riconoscerlo. Credo che l’elemento risultato poi vincente ruoti proprio intorno alla figura di una Cenerentola moderna, che per tratti somatici e psicologici, valori fondati, chiari e puliti accostati ad una grande determinazione, risulti reale e attuale. Così come il principe maschile, un uomo di potere, alla guida di un’industria, ma con le sue debolezze tipiche dell’uomo. Ho ripreso questa struttura narrativa vincente e ne ho accentuato i lati più importanti nella seconda serie. E’ quindi un romanzo popolare che ha nel suo centro una ricerca del verosimile.

A proposito del clamoroso successo della prima serie, ha creato un po’ di “ansia da prestazione” in relazione alle aspettative del pubblico?
Per fortuna ansie da prestazione non ne ho mai avute (ride, ndr). Quando fai una seconda serie hai la consapevolezza di non tradire certe aspettative però non puoi consegnare al pubblico una cosa che è già fatta o non puoi adagiarti su un qualcosa che conosci già. Ho lavorato con lo stimolo della novità e questa ha fatto in modo che la seconda serie, mi permetto di osare, sia ancora più bella della prima.

Qual è stata la difficoltà più grande?
Le difficoltà ovviamente sono state tante perché fare una serie che dura 6 mesi e che tiene impegnati in 3 stati diversi, non è semplice. Abbiamo girato in Africa, nel deserto, in Serbia, in Montenegro, in Piemonte, con sbalzi di temperatura che vanno dai 54° ai -10°. Hai la responsabilità di portare in giro per il mondo una troupe di 60 persone, lavori con troupe tunisine una volta e con troupe serbe un’altra cercando di mantenere l’amalgama. Non è facile, però credo che sia anche il lavoro più bello del mondo.

Come definiresti la tua regia e il tuo metodo di lavorazione?
Io non ho metodi. Lavoro con la consapevolezza che ogni giorno è diverso dall’altro. Non svolgo un lavoro abitudinario. Per quanto tutto sia studiato al dettaglio, o almeno ci si prova, la mattina mi sveglio sapendo di non sapere cosa accadrà, e quando vado a lavoro mi lascio sorprendere da ciò che accade. Questa sorpresa la organizzo in termini di linguaggio e provo a costruire delle emozioni per gli altri.

C’è della poesia in tutto questo?
Diciamo che faccio film perché non so scrivere versi (ride, ndr). Conoscendo la bellezza del verso e avendone la consapevolezza, preferisco lasciarlo fare a chi lo sa fare; io mi limito a creare le immagini.

Hai mai valutato l’idea di lavorare all’estero?
Mi cogli nel punto, la tua è una domanda sibillina. Ho appena finito di scrivere un film ambientato tra Italia e Francia. Ho poi vissuto in Francia, quindi ho dei trascorsi tra le direzioni. Mi piacerebbe molto portare avanti questo progetto anche se sto valutando altre offerte per la tv. Questo progetto mi sta molto a cuore, non voglio dirti molto ma è un omaggio al mondo femminile. Si dice tanto che non ci siano progetti per le donne, io credo di averlo fatto. Posso solo dirti che è la storia di una donna sottratta alla strada maestra dei padri per raggiungere quella degli uomini.

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Video interviste all’attrice e produttrice Ida Di Benedetto, al Capostruttura della Rai Paola Masini e agli interpreti Giorgio Lupano, Erica Banchi e Giovanni Anzaldo

Ida Di Benedetto

Ida Di Benedetto, intervista, Paura di amare 2, RB Casting
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Giorgio Lupano

Giorgio Lupano, intervista, Paura di amare 2, RB Casting

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Erica Banchi

Erica Banchi, intervista, Paura di amare 2, RB Casting

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Giovanni Anzaldo

Giovanni Anzaldo, intervista, Paura di amare 2, RB Casting

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NOTE DI REGIA
2 continenti. 3 paesi. 128 attori. 90 membri di troupe. Tra 6 e 51c°. 5 mesi di riprese. 830 scene. 137 km di pellicola. Questi alcuni numeri di “Paura di Amare – Seconda serie”.
Fin dall’inizio ho avuto ben chiaro che sarebbe stato un lavoro molto impegnativo e che il successo della prima serie e la conoscenza del progetto nelle sue pieghe più profonde non avrebbe certo reso più semplice questa seconda avventura, anzi!
Il rischio sarebbe stato questo: “rifare” Paura di Amare.
L’approccio a queste sei nuove puntate l’ho ricercato nei “luoghi” del nuovo, in “pensieri” diversi, pur cercando di non tradire l’aspettativa di chi nella passata serie ci ha seguito con affetto e passione.
L’impianto narrativo, pur sempre il melodramma popolare, si è evoluto in una commistione di “generi” che rendono questa seconda serie più avvincente e ricca di colpi di scena e grazie a questo ho avuto la possibilità di girare in luoghi estremi e da sogno al tempo stesso.
Sono soddisfatto. Ancora una volta è la squadra ad aver vinto e speriamo di incantare gli spettatori ancora una volta, così come nella passata edizione.

Vincenzo Terracciano

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NOTE DI PRODUZIONE
Dopo il grande successo della prima serie di “Paura di amare”, che ha raccolto una media di 6,5 milioni di spettatori pari al 25% di share, la Rai ha avviato con Titania la produzione della seconda serie. Nel 2011 è iniziata la fase di scrittura e nel 2012 la produzione.
Le riprese hanno avuto una durata di 21 settimane.
Le riprese si sono svolte a Torino, in Serbia e in Tunisia.
Per rendere Elide ancora più “vera” e “malata” ci si è avvalsi della collaborazione di un consulente scientifico, il Prof. Piero Barbanti, che ha partecipato alle discussioni sulla sceneggiatura.
I quadri di Elide sono di un grande pittore napoletano, il Maestro Gianni Pisani.

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