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Lucy De Crescenzo: “Abel ha catturato l’anima di Pasolini e penso siano due spiriti affini”

Intervista a Lucy De Crescenzo, CEO della giovane società di distribuzione Europictures

Lucy-De-Crescenzo-4774Con un titolo come “Pasolini”, il film di Abel Ferrara non poteva che trovare immediatamente una distribuzione italiana e generare interesse e curiosità. La vita del poeta e regista, come la sua tragica morte, hanno da sempre stuzzicato fantasia e suggestioni. Ad aggiudicarsi questo film, che già dalla sua presentazione a Venezia 71 ha fatto tanto parlare di sé, è stata la Europictures, con sede a Roma, diretta da Lucy De Crescenzo. “Sono stata attratta immediatamente dal progetto quando ho visto le prime immagini durante il Festival di Cannes. Inoltre sono sempre stata affascinata da Pasolini sia come scrittore che come cineasta. Con film come ‘Mamma Roma’ e ‘La Ricotta’ hanno dato un nuovo significato a tutto il movimento del neorealismo italiano. Sicuramente non è facile affrontare un’icona italiana come Pasolini, ma la forza di questo film sta nella regia geniale. Abel Ferrara ha davvero catturato l’anima di Pasolini. Penso che i due siano spiriti affini”.

abel-ferrara-nuovo-sacher-cinema-roma-22928Il film ha già riscosso un grandissimo successo. Raccontami come è andata la presentazione romana?
La proiezione del film è stata inclusa nella rassegna “Le Vie del Cinema” e tra tutti i titoli in programma è stato quello più seguito e che ha registrato maggiori incassi. C’era una fila pazzesca e in tantissimi non sono riusciti ad entrare. E vista la serata particolare e l’enorme affluenza, abbiamo avvertito Abel Ferrara, che ha deciso di fare una sorpresa al pubblico, presentandosi in un fuori programma.

Lo prevedevi questo successo?
Quello che mi ha sorpreso maggiormente è stato vedere la partecipazione e l’interesse di tanti giovani, 20enni soprattutto. Vuol dire che lui ancora influenza, che la gente ha ancora voglia di sentire parlare di lui, che ha curiosità, tanto che con Paolo Zaninoni, editore di Garzanti, si è deciso di rieditare “Ragazzi di vita”. E’ bello notare che i giovani conoscano le sue opere e la grande tradizione cinematografica del nostro Paese. Penso che vedere Pasolini, soprattutto nel modo in cui l’ha rappresentato Abel, sia un modo fantastico per raggiungere questo obiettivo. Inoltre, è ancora iper attuale. Aveva previsto come sarebbe andata e oggi è proprio così, tutti omologati. Penso alle sue ultime parole: Io scendo all’inferno e so cose che ancora non disturbano la pace degli altri, ma state attenti l’inferno sta salendo da voi. Siamo tutti in pericolo“.

Pasolini-W-Dafoe-scena-film-Abel-Ferrara-2014-Venezia-71Come è nata la collaborazione e come hai deciso di distribuire questo film?
Ho conosciuto Abel a Cannes; era presente con il film “Welcome to New York”, fuori dal festival, non era piacevole per lui. Poi, mi ha detto di aver appena terminato di girare “Pasolini”. Soltanto apprendendo questa notizia, mi sono entusiasmata; sono laureata in storia e critica del cinema e ho sempre subito il fascino di Pasolini, sia come regista che poeta. I suoi film “Accattone”, “Mamma Roma”, “La Ricotta” significano molto per me. Così gli ho chiesto, ovviamente, se avesse già una distribuzione. Quando la risposta è stata negativa, non ci ho pensato due volte. Subito dopo, il film è stato preso a Venezia in concorso, creando tanta curiosità e aspettativa, la stessa che continua ad esserci oggi. La Europictures è una distribuzione indipendente, anche se si è già fatta spazio e ha detto la sua, sono orgogliosa di questo risultato.

Come è andata e quanto è durata la trattativa?
Tutto è stato molto rapido, 10 giorni complessivamente e ci siamo messi subito a lavoro. Il film era in post produzione e necessitava di tutto. Abbiamo fatto l’edizione in italiano, ma mantenendo anche quella internazionale multilingue: inglese, francese, italiano e romanesco. Nella versione internazionale, gli attori italiani parlano in inglese. E’ stato girato con un alternarsi di lingue. E per quanto riguarda il doppiaggio di Willem Dafoe, Abel è stato chiarissimo da subito. Non voleva un doppiatore ma un attore, la scelta è caduta su Fabrizio Gifuni, che ha interpretato Pasolini a teatro ed era l’unico in grado di prestare la propria voce all’autore italiano, di restituire la sua anima, e sopratutto in grado di dare il giusto carattere all’interpretazione di Dafoe, che è stata assolutamente magistrale.

lucy-de-crescenzo-1817111Quali sono i prossimi progetti?
Abbiamo acquisito dalla Gaumont la commedia brillante “Paris à Tout Prix”, diretta dalla regista italo-tunisina Reem Kherici. Il film ha incassato 8 milioni in Francia, è una via di mezzo tra “Il diavolo veste Prada” e “Il mio grosso grasso matrimonio greco”. E’ la storia di una ragazza marocchina che vive a Parigi e lavora nel mondo della moda, in minigonna e Louboutin. Per una serie di circostanze, sarà costretta a ritornare dalla sua famiglia in Marocco per ritrovarsi circondata da donne col burqa. E’ una commedia che fa pensare. Uscirà al cinema il prossimo autunno/inverno.
Inoltre, il 9 ottobre uscirà, in collaborazione con 01 Distribution, “Gallowwalkers”, horror/fantasy con Wesley Snipes, e abbiamo acquisito i diritti e restaurato “La città delle donne” di Federico Fellini e “Il Mondo Nuovo” di Ettore Scola.

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