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“Le parole che non ti ho detto”: Tommaso Ragno intervista Maurizio Lombardi

Due grandi attori, due artisti folli. Tommaso Ragno e Maurizio Lombardi sono poesia. La nostra nuova coppia protagonista della rubrica “Le parole che non ti ho detto”.

L’intervista per RB Casting

1. Hai reso memorabile la figura del cardinale Assente in “The New Pope” di Paolo Sorrentino attraverso un uso complesso e contemporaneamente essenziale del corpo e della voce. In questo senso volevo chiederti quanto ha influito il fatto di “giocarlo” in inglese e in italiano? Vittorio Gassman diceva che recitare in una lingua diversa non è un fatto tecnico ma psichico. Che aspetti ti ha fatto tirare fuori recitare in due lingue, e specialmente in inglese?
L’inglese e soprattutto l’accento British o tendente al British è stato per me lo Start per innestare nel corpo, nella voce e nello sguardo quell’apparente distanza, freddezza e passione nascosta, tipica dell’attore inglese. Per questo loro sono molto fortunati perché hanno una lingua velocissima sospesa che richiede un’apertura minima della bocca, parole soffiate, mai tronche. Recitare in inglese è molto più agevole per me perché permette di non figurare molto ciò che dici ma di sentire più che altro ciò che provi. Come se recitassimo in un perenne dialetto. Mentre l’italiano in dizione è bloccante e ostruisce il passaggio di alcune dinamiche psicofisiche. Chiaramente è una mia sensazione.

2. Come hai costruito la figura di Padre Assente? L’immagine potente che emani è di tipo iconico, cioè molto precisa, inconfondibile, netta, e che produce una caratteristica rara di ambiguità e mistero molto espressiva in te.
Per strati, sia prima che durante l’incontro con Paolo (Sorrentino ndr.), la scrittura e il set.
Mercatino di Santo Spirito Firenze.
La fortuna di aver trovato gli occhiali d’Assente che portai al provino.
L’inglese, più vicino possibile al British per dimostrare la sua dedizione agli studi nell’Università vaticana.
L’abito talare, costume che agisce per verticalità sul mio corpo longilineo e i 33 bottoni dell’abbottonatura.
L’essere omosessuale nel luogo per eccellenza del non detto, del mistero, del peccato. Il peccato non è mai becero, è raffinato e seducente.
L’amore, un uomo innamorato è un uomo stupido, quindi pericoloso, ma commovente perché ancora più solo.
Paolo, perché mi sono ritrovato in certi momenti più a recitare per lui che per la storia e questo ha influito sulla performance, rientrando nella volontà di sedurre, tipica dell’attore.
Infine la scrittura di Paolo, talmente precisa e chiara che suggerisce già tutto. Ma soprattutto la bellezza delle battute che finalmente puoi pronunciare e lasciarle scorrere attraverso gli elementi che avevi disegnato. Gli attori hanno bisogno solo di belle parole da dire.

3. Il film più importante della tua vita.
Domanda maledetta perché porta con se lo stupore dell’adolescenza tipica dei tratti inafferrabili ed erotici della recitazione di Tommaso, ma tocca rispondere.
“Il paradiso può attendere” di e con Warren Beatty e Julie Christie e Jack Warden. Una semplice commedia ma che ha in se una cosa che cerco da tutta la vita. Lo sguardo finale tra di loro. E poi la storia è troppo divertente e loro troppo belli! Vorrei essere bello come lui per guardare Julie Christie, donna straordinaria!

4. Il teatro è sicuramente politico. Le serie tv sono post-ideologiche?
Ciò che mi colpisce di più è vivere l’attuale velocità di cambiamento del nostro mestiere. Faticosissimo starci dietro perché non si tratta più soltanto di dire “io recito”, “io sono qui e adesso”. Ma con la serialità precipiti su di un palcoscenico troppo più grande di te. Non ne hai la percezione e quindi rischi di perdere l’atto e l’azione fondamentale che ha il teatro: comunicare precisi intenti. Per questo le serie a mio modesto avviso, come la caduta delle ideologie, non hanno peso drammatico ne narrativo, nel senso che hanno un basso potenziale d’impatto rispetto ad un film o un testo. Preferisco platee molto più ridotte, lì c’è una carica energetica spaventosa. Più che post ideologiche. Le trovo semplicemente da Post-are.

Credit:
Viviana Berti / Tommaso Ragno
Leonardo Bertuccelli / Maurizio Lombardi

 


 

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