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MSF aumenta le attività mediche a Tripoli

La situazione resta molto tesa a Tripoli, nonostante sia più facile portare assistenza medica in molte zone della città. MSF ha iniziato a lavorare nelle strutture sanitarie della capitale, donando farmaci salvavita e forniture mediche, e occupandosi del trasferimento di pazienti che necessitano di urgente assistenza. Le scene in alcuni ospedali sono state scioccanti, come riferisce il personale di MSF. Medici Senza Frontiere dispone ora di 14 persone a Tripoli, che verranno raggiunte da altri operatori umanitari nei giorni successivi. 

29/08/2011

Il 25 agosto, un’équipe medica di MSF ha salvato due pazienti in condizioni molto critiche, presenti all’ospedale Abu Salim, circondato da intensi combattimenti, e li ha trasferiti al Tripoli Medical Centre.

“Quando siamo arrivati ad Abu Salim, abbiamo visto una scena scioccante: decine di cadaveri giacevano nell’ospedale”, racconta Jonathan Whittall, coordinatore dell’emergenza per MSF. “L’ospedale Abu Salim era stato completamente isolato a causa dei combattimenti nelle vicinanze e 22 pazienti erano bloccati all’interno, insieme a cinque medici. Siamo riusciti a evacuare i due pazienti più critici, che altrimenti sarebbero probabilmente morti. Più tardi, gli altri pazienti sono stati trasferiti in strutture più sicure”.

Sebbene sia tornata la calma in diverse aree, intensi combattimenti sono ancora in corso vicino ad alcune strutture mediche, il che rende impossibile l’accesso da parte degli operatori sanitari e dei pazienti che necessitano di cure urgenti. Il personale sanitario libico è esausto, dopo aver trascorso tutta la scorsa settimana a lavorare 24 ore su 24 per far fronte all’enorme numero di pazienti. Le strutture mediche sono a corto di forniture mediche salvavita, apparecchiature, combustibile ed energia elettrica.

Il 26 agosto, un’équipe di MSF composta da otto operatori (due anestesisti, un chirurgo, due infermieri di sala operatoria, un infermiere di terapia intensiva, un infermiere, un medico di emergenza e un coordinatore d’emergenza) ha iniziato a supportare l’ospedale Matiga. Oltre 60 pazienti, compresi quelli tra feriti al fronte, hanno ricevuto cure mediche. MSF ha inoltre donato farmaci e forniture mediche salvavita, come anestetici, antibiotici, fasciature, e attrezzature chirurgiche.

MSF ha supportato con forniture mediche la clinica Brotherhood, dove il personale medico libico è stato travolto dal massiccio afflusso di feriti negli ultimi giorni.

Un’équipe medica di MSF sta valutando le esigenze mediche in altre strutture sanitarie di Tripoli, comprese quelle dedicate a donne e bambini, l’ospedale generale, e il Tripoli Medical Centre.

“Oltre al numero elevato di feriti, le strutture mediche devono fare i conti anche con tutta una serie di altri casi di emergenza tradizionali”, spiega Paulo Reis, coordinatore medico di MSF. “Per esempio, una donna con un parto complicato può aver bisogno di un cesareo, un paziente con una malattia cronica deve continuare il suo trattamento. Non ci sono dunque solo le conseguenze dirette dei combattimenti a cui far fronte: le strutture mediche hanno bisogno del nostro sostegno”.

MSF sta inoltre cercando di inviare rifornimenti medici all’ospedale di Zwara, a ovest di Tripoli, dove sono in corso i combattimenti.

MSF dalla Tunisia ha inviato in Libia tre tonnellate di materiale di medicazione e altro materiale chirurgico di cui c’è estremo bisogno, compresi fissatori esterni. Inoltre, MSF via mare da Malta sta per inviare a Tripoli più di dieci tonnellate di materiale medico. Altre tre tonnellate di forniture mediche, farmaci e attrezzature sono state inviate nella capitale dall’èquipe di MSF presente a Misurata.

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it

 

 

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