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Somalia, a Marere MSF lotta contro colera e morbillo

“Siamo riusciti a trattare oltre 150 casi dallo scoppio dell’epidemia di morbillo tra le persone sfollate”, Silvia Colona, coordinatore del progetto a Marere

13/09/2011

MSF sta combattendo contro la diffusione di colera e morbillo nella città di Marere, nel sud della Somalia, e nei dintorni. Marere e i villaggi circostanti di Jilib, Keytoy e Osman Moto ospitano circa 5.000 sfollati somali, fuggiti dal conflitto e dalla siccità presenti in altre zone del paese. Tuttavia, come in tutti gli altri luoghi dove è attiva in Somalia, MSF è limitata nei suoi interventi e nella libertà di operare e combattere quelle malattie si sta rivelando una dura battaglia.

Centinaia di migliaia di somali si stanno spostando all’interno del paese e stanno attraversando le frontiere, in fuga dalla crisi umanitaria in corso. Guerra civile, violenza, mancanza di sviluppo, mancanza di soccorsi, e siccità hanno reso queste persone estremamente deboli, inoltre la malnutrizione e le infezioni opportunistiche sono all’ordine del giorno. Il colera e il morbillo sono tipiche malattie opportunistiche che si verificano in luoghi in cui si raccolgono grandi numeri di persone che sono deboli e malnutrite, il cui sistema immunitario è basso, dove l’acqua potabile è scarsa e le condizioni sanitarie insufficienti.

“Siamo riusciti a trattare oltre 150 casi dallo scoppio dell’epidemia di morbillo tra le persone sfollate”, ha dichiarato Silvia Colona, coordinatore del progetto di MSF a Marere. “Vorremmo fare una vaccinazione di massa su tutti i bambini in questi villaggi. Questo è l’unico modo che conosciamo per fermare l’epidemia tra le persone vulnerabili. Fino ad ora, questo non è stato possibile; se le autorità ci garantiscono la possibilità di fare vaccinazioni di massa tra i bambini nei luoghi colpiti, potremmo prevenire un’epidemia e molte morti inutili”.

MSF ha anche allestito un Centro per il trattamento del colera nell’ospedale che l’organizzazione gestisce da 8 anni a Marere e sta aprendo un reparto per il trattamento del colera e uno per il trattamento del morbillo vicino al campo sfollati di Jilib, per rispondere all’aumento del numero di casi. Nel corso delle ultime settimane, sono stati trattati più di 80 casi di colera, un numero più che sufficiente per far scattare l’allerta. Il colera è altamente contagioso, i pazienti devono essere tenuti in isolamento. MSF sta inoltre lavorando per prevenire ulteriori infezioni attraverso la promozione dell’igiene e la clorazione dei pozzi d’acqua.

Questa settimana, MSF ha inoltre distribuito materiali di soccorso agli sfollati di Jilib: sono state distribuite coperte, secchi e pentole a oltre 1600 famiglie a cui manca tutto.

MSF lavora ininterrottamente in Somalia dal 1991 e attualmente fornisce assistenza medica gratuita in 8 regioni. Oltre 1.400 operatori somali, supportati da circa 100 persone a Nairobi (in Kenya), forniscono gratuitamente assistenza sanitaria di base, interventi di chirurgia, trattamenti contro la malnutrizione e garantiscono il supporto agli sfollati, in particolare assistenza sanitaria, fornitura di acqua e di materiali di soccorso in 9 località della Somalia centrale e meridionale. MSF sta inoltre fornendo assistenza medica ai rifugiati somali in Kenya ed Etiopia.

Per maggiori informazioni: www.medicisenzafrontiere.it

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