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MSF: Costa d’Avorio, continuano gli attacchi alla popolazione nel sud ovest del paese

La scorsa settimana, più di 16 civili sono stati uccisi durante un attacco a Zriglo, un villaggio nel sud ovest della Costa d’Avorio, situato a sud della città di Taï. Più di 50 abitazioni sono state incendiate e la maggior parte della popolazione è fuggita nelle foreste

21/09/2011

L’attacco a Zriglo è solo uno degli episodi di violenza in corso nel sud ovest della Costa d’Avorio. Mentre la situazione nelle principali città del paese si è calmata – dopo il violento conflitto tra i sostenitori dell’ex presidente Gbagbo e il nuovo presidente Ouattara – in diverse zone rurali gli scontri proseguono e a farne le spese è la popolazione civile.

“Dopo poche ore dall’attacco, una delle nostre équipe è riuscita a raggiungere Zriglo – racconta Tara Newell, capo missione di MSF – ma ha potuto soltanto constatare i decessi e verificare la distruzione delle case, perchè la popolazione, inclusi i feriti, era fuggita”. Alcuni feriti sono poi riusciti a raggiungere la clinica di MSF nella vicina città di Taï.

Durante gli scorsi mesi, le équipe di MSF nel sud ovest della Costa d’Avorio sono state testimoni di continue violenze armate. Le cliniche di MSF nella regione continuano a curare civili feriti da armi da fuoco o machete e vittime di violenze sessuali, e hanno anche avuto modo di esaminare corpi dilaniati, inclusi quelli di bambini.

“Molti incidenti non vengono denunciati o se ne ha conoscenza solamente giorni dopo, quando curiamo i feriti che sono riusciti a raggiungere le nostre cliniche”, prosegue Tara Newell. “La scarsità di attori umanitari in questa regione contribuisce a questa situazione”.

L’accesso ai servizi sanitari rimane difficile perché le persone si trovano continuamente a dover superare barricate ufficiali e non, e posti di controllo armati in tutta la regione. Vengono riportate violenze fisiche, estorsioni, tassazioni illegali e detenzioni che rendono impossibile gli spostamenti della popolazione. Le continue violenze perpetuano e a volte aggravano lo sfollamento delle persone. Decine di migliaia di rifugiati rimangono in Liberia e centinaia di migliaia sono sfollati all’interno della Costa d’Avorio stessa, temendo di ritornare nei villaggi di origine a causa del continuo clima di insicurezza e violenza.

“La popolazione locale sta pagando il prezzo dell’assenza di leggi adeguate e ordine pubblico”, conclude Tara Newell.

MSF chiede al governo della Costa d’Avorio di garantire alla popolazione la sicurezza. Tutte le parti in conflitto, milizie e forze governative, dovrebbero astenersi dal commettere violenze contro la popolazione civile e assicurare l’accesso ai servizi di base, tra cui l’assistenza medica.

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it

 

 

 

 

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