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Yemen: MSF sospende le proprie attività mediche nel governatorato di Saada

L’organizzazione ha dovuto interrompere il lavoro negli ospedali di Al Talh e Razeh, a seguito delle nuove regole imposte dalle autorità locali per le attività umanitarie nella regione

Sana’a/Roma, 29 settembre 2011 – L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) ha dovuto sospendere le proprie attività nel governatorato di Saada il giorno 26 settembre.

Il 15 settembre scorso, il Consiglio Esecutivo che si occupa degli affari umanitari a Saada ha annunciato le nuove condizioni che tutte le organizzazioni umanitarie e non governative devono rispettare per lavorare nella regione. Queste condizioni includono, tra le altre, l’interruzione di qualsiasi valutazione indipendente dei bisogni medici all’interno del governatorato, la messa al bando delle attività di supervisione da parte del personale internazionale e l’obbligo di rimpiazzare il personale del Ministero della Salute che lavora con MSF con personale proposto dal Consiglio Esecutivo.

“Queste nuove condizioni avrebbero enormi ripercussioni sulla possibilità di garantire la qualità e l’efficacia del nostro lavoro”, dichiara Vipul Chowdhary, rappresentante di MSF in Yemen. “Non abbiamo altra scelta se non quella di sospendere le nostre attività”.

Ad Al Talh e Razeh, MSF supportava due ospedali del Ministero della Salute che servono un’area abitata da circa 400.000 persone. Ad Al Talh, veniva anche fornita assistenza sanitaria di secondo livello, inclusi servizi di chirurgia. A Razeh, MSF forniva assistenza sanitaria di base e d’urgenza, cure nutrizionali e maternità. L’organizzazione sta attualmente cercando di intavolare un dialogo con le autorità locali per definire delle condizioni accettabili per svolgere attività di soccorso umanitario indipendenti.

“Ci auguriamo di trovare un terreno comune con le autorità locali per ripristinare le condizioni precedenti che ci hanno consentito di fornire servizi medici di qualità negli scorsi quattro anni. MSF desidera continuare le proprie attività mediche d’urgenza per la salvaguardia della popolazione”, conclude Chowdhary.

MSF ha portato avanti attività mediche nel governatorato dal 2007. Dopo il cessate il fuoco nel febbraio 2010 che ha posto una tregua alle ostilità tra il governo yemenita e le forze di Al Houthi, MSF ha potuto riprendere e ampliare le attività in diverse aree del governatorato.

Nei primi 6 mesi del 2001, sono state effettuate circa 20.000 visite ambulatoriali nell’ospedale di Al Talh, con una media di 30 urgenze ogni giorno. Tra febbraio e agosto, sono stati 428 gli interventi chirurgici effettuati dall’équipe di MSF.

MSF non accetta fondi dai governi per il suo impegno in Yemen, ma si affida soltanto alle donazioni private.

Medici Senza Frontiere, nata nel 1971, è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it 

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