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Libia, Medici Senza Frontiere chiede il rispetto delle strutture mediche a Sirte

Misurata/Roma, 19 ottobre 2011 – L’organizzazione internazionale medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) fa appello a tutte le parti in Libia per chiedere di fermare immediatamente gli attacchi e le intrusioni nelle strutture mediche della città di Sirte. Tutti i pazienti feriti devono avere accesso all’assistenza e essere nelle condizioni di ricevere le cure necessarie senza discriminazioni e senza paura di rappresaglie.

L’ospedale Ibn Sina di Sirte ha sostenuto il peso maggiore dei combattimenti. La scorsa settimana, le équipe di MSF basate a Misurata sono riuscite a raggiungere Sirte per valutare i danni subiti dall’ospedale.

“L’ospedale Ibn Sina è stato attaccato”, dichiara Barbara Frederick, coordinatrice per l’emergenza. “Un’esplosione ha distrutto una sala operatoria e la maggior parte delle finestre sono state danneggiate. Come conseguenza degli scontri della scorsa settimana, i pazienti sono stati spostati nell’ingresso”.

Nell’ospedale la sicurezza non è stata garantita. “La scorsa settimana, molti combattenti andavano e venivano dall’ospedale armati, controllando i pazienti”, prosegue Barbara Frederick. “Non sappiamo chi stessero cercando”.

Dopo aver valutato i bisogni dell’ospedale, MSF ha garantito forniture mediche e organizzato la ripresa delle attività di chirurgia nelle due sale operatorie rimesse a posto e ha consegnato 150.000 litri di acqua. L’ospedale, che è stato senza acqua e elettricità, è ora nuovamente funzionante a pieno regime. Grazie all’assistenza dei medici libici, è stato possibile riprendere le attività chirurgiche. Ciononostante, secondo MSF, resta difficile garantire la sicurezza dei pazienti feriti che hanno bisogno di cure, indipendentemente dallo “schieramento” di appartenenza, così come sancito dal diritto internazionale umanitario.

La maggior parte della popolazione è fuggita da Sirte, che ora assomiglia ad una città fantasma. Alcuni civili sono ancora bloccati a causa degli scontri nelle zone settentrionali. MSF chiede a tutte le parti di assicurare ai civili l’accesso alle cure mediche e di rispettare la sicurezza e l’incolumità delle persone ferite presenti nelle strutture mediche.

Medici Senza Frontiere  è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it 

 

 

 

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