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MSF: nonostante la fine della guerra, i bisogni in Libia restano enormi

Le équipe di Medici Senza Frontiere continuano a offrire cure mediche a migranti, sfollati interni e detenuti nelle città di Tripoli e Misurata, a completamento delle attività di salute mentale del Paese, conseguenza di mesi e mesi di violenza

29/11/2011

MSF prevede che, nei prossimi mesi, tali bisogni di salute mentale aumentino notevolmente richiedendo interventi a lungo termine. Secondo MSF, soltanto una precoce strategia di trattamento mirato sarà in grado di prevenire la diffusione generale di traumi causati dalla guerra che risulterebbero quindi ancora più difficili da curare.

Bisogni urgenti
A Tripoli, MSF sta ancora lavorando in quattro campi che ospitano un totale di 4.000 migranti di origine africana e sfollati appartenenti alla minoranza Tawargha. Lì fornisce cure mediche di base e sostegno psicologico sia individuale sia di gruppo. Ogni giorno, tre infermieri e due psicologi si recano nei campi, offrendo cure mediche di base. Dallo scorso settembre, oltre 200 pazienti hanno ricevuto sostegno psicologico individuale e 33 attività di gruppo sono state organizzate in questi campi, dove i residenti sono ancora esposti a minacce, furti e aggressioni. Molti di essi presentano sintomi di depressione, disturbi del sonno, ansia o disturbi da stress post-traumatico. Sia a Tripoli che a Misurata, MSF ha fornito a 20 psicologi libici dei corsi di formazione sulle reazioni psicologiche causate dalla guerra poiché, sebbene in Libia siano ancora tenuti tali corsi, il Paese non possiede un sistema di formazione adeguato e gli specialisti si trovano in difficoltà a occuparsi di diversi disturbi psicologici causati dal conflitto.

Le attività nelle scuole e nelle carceri
A Misurata, una città dove l’intera popolazione ha vissuto oltre sei mesi nel cuore del conflitto, MSF lavora in quattro carceri, circa quindici scuole e sei ospedali o centri di salute. Nelle carceri, MSF si occupa del trattamento dei feriti, esegue interventi chirurgici, tra cui innesti cutanei e gestisce il trattamento ortopedico di fratture. Nelle ultime quattro settimane, MSF ha medicato quasi 2.000 feriti ed effettuato 40 interventi di chirurgia plastica o ortopedica. A Misurata, una delle componenti delle attività di salute mentale è basata su un approccio che comprende tutta la comunità e coinvolge innanzitutto le associazioni di donne. L’obiettivo del programma è garantire un’assistenza psicologica diretta o insegnare loro a formare i propri gruppi di sostegno nonché a identificare e indirizzare le persone che necessitano di cure psicologiche individuali. Da quando è stato avviato questo programma, oltre 450 pazienti hanno ricevuto un sostegno psicologico individuale e quasi 100 gruppi di diverse comunità terapeutiche hanno seguito un corso base di salute mentale.

MSF è presente in Libia dal 24 febbraio, lavora in luoghi come Bengasi, Tripoli, Misurata, Zintan, Yefren, Sirte e Zawiyah, nonché ai confini con la Tunisia. Ha inoltre coordinato l’evacuazione marittima di 135 pazienti da Misurata alla Tunisia ed effettuato oltre 12.000 visite mediche.

Per maggiori informazioni: www.medicisenzafrontiere.it

 

 

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