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Myanmar, MSF non può raggiungere le comunità colpite dalla violenza nello Stato di Rakhine

C’è urgente bisogno di incrementare l’assistenza medica 

Yangon/Roma 6 novembre 2012 – Le équipe mediche di Medici Senza Frontiere (MSF) lavorano per raggiungere le comunità colpite dalla violenza nello Stato di Rakhine, affrontando il costante antagonismo causato da profonde divisioni etniche. Inoltre, migliaia di pazienti che usufruivano dell’assistenza sanitaria primaria a lungo termine sono tagliati fuori dai servizi medici in quanto molte delle attività di MSF sono sospese dal mese di giugno.

Nei giorni scorsi, le équipe di MSF, in collaborazione con il governo e altre organizzazioni umanitarie internazionali e nazionali, hanno valutato i bisogni medici di migliaia di persone recentemente fuggite dalla violenza nella città di Sittwe e nei dintorni. Le équipe congiunte hanno fornito cibo, acqua e assistenza medica d’urgenza, ma molte di queste persone sono molto vulnerabili avendo perso la propria casa e le proprie risorse, e il loro stato di salute può peggiorare velocemente. Le continue ostilità nei confronti delle organizzazioni il cui scopo è fornire assistenza, come MSF, rendono estremamente difficile supportare il Ministero della Salute nella gestione delle cliniche già sovraffollate, e nell’assistenza delle nuove comunità di sfollati.

“Il fatto che ci venga impedito di agire e siamo minacciati perché vogliamo fornire assistenza medica a chi ne ha bisogno è sconvolgende e lascia decine di migliaia di persone senza le cure mediche di cui hanno urgente bisogno”, afferma Joe Belliveau, responsabile dei progetti di MSF.

L’interruzione si estende anche alle attività a lungo termine di MSF. La prevista apertura di un nuovo ambulatorio a Sittwe, per fornire assistenza sanitaria di base, incluso il trattamento per l’HIV/AIDS, è stata posticipata, la scorsa settimana, a causa delle proteste. Inoltre, se i rifornimenti di farmaci nei centri di MSF per il trattamento della malaria nelle città rurali di Kyauk Taw, Minbya e Paletwa, al momento interrotti, non saranno ripristinati velocemente, il numero di casi di malaria non curati aumenterà rapidamente con l’avvicinarsi del picco della stagione della malaria.

Nello Stato di Rakhine, MSF gestisce da circa vent’anni uno dei suoi più grandi programmi medici di tutto il mondo. Dal 2005, MSF ha curato più di un milione di persone per la malaria, ha fornito assistenza medica di base, trattamento per la tubercolosi e l’HIV/AIDS e servizi di maternità. I pazienti provengono da tutti i gruppi etnici e religiosi di Rakhine. Tuttavia, dallo scoppio delle violenze a giugno, MSF lavora in maniera ridotta a causa delle difficoltà di accesso, principalmente dovute alle minacce e alle intimidazioni. Decine di migliaia di persone che risiedono nella zona da molto tempo, sono rimaste sprovviste dell’assistenza medica che prima ricevevano.

“MSF potrebbe fare molto di più per assistere i nuovi rifugiati, le persone che sono già nei campi temporanei e quelle che risiedono nell’area da lungo tempo e che sono state tagliate fuori dall’assistenza medica da troppo tempo, ma l’opposizione di alcuni gruppi ci impedisce di intervenire”, afferma Joe Belliveau.

C’è urgente bisogno di un incremento dell’assistenza medica per tutte le persone colpite nello Stato di Rakhine. MSF chiede pertanto libero accesso e una maggiore tolleranza verso l’assistenza medica rivolta alle persone che ne hanno bisogno.

MSF lavora nello Stato di Rakhine, in Myanmar, dal 1994. Le sue attività mediche si concentrano sull’assistenza sanitaria di base, con particolare attenzione alla salute riproduttiva, malaria, HIV e TB. Nel 2011 MSF ha realizzato 487.000 visite mediche: di queste, circa 75.000 per la malaria e quasi 24.000 correlate alla salute materno-infantile. MSF fornisce inoltre cure salvavita con antiretrovirali per più di 600 pazienti sieropositivi. MSF impiega circa 300 operatori nello Stato di Rakhine, ma a causa dell’opposizione alle nostre attività, la riduzione del personale è inevitabile.

Medici Senza Frontiere, nata nel 1971, è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it; Facebook.com/msf.italiano; Twitter: @MSF_Italia.

 

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